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PETIZIONE FAMILIARI A CARICO! FIRMATE PER L'AUMENTO DEL LIMITE FERMO AL 1995!GRAZIE

COMUNICATO

Se sei un conoscitore di argomenti fiscali e vuoi unirti a noi puoi proporti scrivendo privatamente al webmaster (il modulo è nella colonna di destra). Potrai scrivere sul blog aumentando così la conoscenza di coloro che si trovano in difficoltà.

Ti ringraziamo sin d'ora per il tuo contributo!


ULTIMO COMUNICATO

Ci scusiamo per eventuali ritardi nella risposta alle vostre mail. Purtroppo voi siete troppi e noi pochi. Faremo il possibile per conciliare pubblicazioni su blog, forum e risposte ai quesiti.

Vi ringraziamo per la pazienza e per tutti i complimenti che continuate a farci. Grazie di cuore! Lo staff


domenica 6 maggio 2007

Domande dei contribuenti

Sei un piccolo contribuente e non sai come comportarti davanti ai problemi fiscali? Ti hanno chiesto denaro per poterli risolvere? Beh allora prima di spendere cifre esorbitanti per compilare un modello 730 semplice o per sapere se devi effettivamente presentarlo, rivolgiti prima a noi.
Se sei una società di capitali è meglio che ti rivolgi al tuo commercialista, qui non possiamo attuare verifiche di bilanci o controlli e aiuti per modelli unici con annessi allegati obbligatori.
Ovviamente predisporremo delle indicazioni relative ad ogni argomento liberamente consultabili, ma se non trovate lì la vostra risposta...indicate qui nel post di cosa avete bisogno. A tutti verrà data risposta nel minor tempo possibile.
Fidatevi di noi, il nostro scopo è quello di garantirvi la nostra massima serietà senza chiedervi assolutamente nulla. Saremo contenti se tornerete sempre a trovarci, questo chiediamo, sostegno morale ed un piccolo grazie se ce lo meriteremo.
Attendiamo le vostre domande!
Buona giornata a tutti!

191 commenti:

figliadellestelle ha detto...

buongiorno!

il mio commercialista non è in grado di darmi una risposta semplice sulla seguente quetione: possiedo un'edicola (attività monomandataria, quindi).
vorrei attivare l'erogazione di alcuni servizi on line (ricariche telefoniche, SCOMMESSE SPORTIVE, IPPICHE e GRATTA & VINCI ON-LINE, PUNTO OPERATIVO ISTITUTO DI MONETA ELETTRONICA EUROPEO, RICARICHE TV 'MEDIASET PREMIUM', 'LA7' e 'CONTOTV PER ADULTI CANALE 985 SKY, CORRIERE ESPRESSO, VISURE e AUTOCERTIFICAZIONI, biglietti di spettacoli e altro ancora...vedi http://www.indexpoint.net/).

cambia qualcosa ai fini fiscali?
rientro sempre nello stesso studio di settore?
vengo considerata ancora monomandataria o no?

perdonatemi le domande forse inadeguate ma purtroppo non conoscono affatto la materia.

se ad es. la mia attività non fosse piu monomandataria e ai plurimandatari si applicassero percentuali superiori vorrei evitare di intraprendere questo investimento.

grazie e spero di essere stata comprensibile.

Anonimo ha detto...

Inizio una piccola infarinatura per poi avere il tempo di completare al meglio le risposte a tutte le tue domande.
Allora tu hai un'edicola (scusa il tu, ma risulta più pratico)ed un'attività esclusiva, più che monomandataria, da quel che ho potuto capire e vendi solo giornali. Ora vorresti ampliarti.
Bene ... per quel che riguarda alcune cose problemi non ce ne sono, altre dovrò meglio verificare.
Innanzitutto quando hai intrapreso la tua attività hai fatto atto notarile, con conseguente iscrizione nel Registro delle imprese dove sono indicate tutte le attività per cui sei abilitata.
In caso non ci fosse la dicitura di ciò che vuoi vendere bisognerebbe chiedere l'ampliamento della stessa in ogni caso.
Tornando a noi... tu ora come attività esclusiva di edicolante paghi solo a seguito della compilazione dell'Unico, l'IRPEF, l'IRAP ed i contributi INPS (a cui ti sarai iscritta appena hai acquistato l'edicola).Inoltre paghi la tassa per l'occupazione di suolo pubblico se si tratta di un chiosco.
Premetto che se l'attività diventa " non esclusiva" sarai soggetta anche al pagamento dell'IVA, con tutti gli adempimenti relativi.
Per gli incassi giornalieri l'iva è assolta all'origine ex art.74 DPR 633/72 c.1 lettera c), non vi è l’obbligo della registrazione sul libro dei corrispettivi, lo stesso vale per ricariche e schede telefoniche oppure per i biglietti di trasporto. Quindi anche in questi casi non hai l'obbligo di partita Iva.
Bisognerebbe verificare se ciò che riguarda sky, concerti e visure rientri in opera di edicolante in esclusiva o meno.
Dato che i contratti sono numerosissimi, una domanda così particolareggiata ha bisogno di altrettante risposte particolareggiate, per questo mi riservo di completare il discorso quanto prima.
Sicuramente, nel caso una delle cose elencate rientri nei fini Iva ci sarebbe la modifica del tuo status con conseguente apertura della stessa e compilazione dei registri appositi, con pagamento dell'iva a debito ovviamente.
Per quanto elencato in precedenza di sicuro le percentuali non aumentano, le altre hanno bisogno di analisi a parte.
Per ora è quel che posso dirti, ma come ti ho detto cercherò di aiutarti meglio quanto prima.
Ciao e grazie per averci ritenuto meritevoli della tua richiesta. Per qualunque cosa puoi anche rivolgerti al nostro forum, dove è indicata proprio una sezione per aiuto ai contribuenti.
Grazie e buona giornata!
Doctor

figliadellestelle ha detto...

grazie mille!

ho già l'estensione della licenza, posso vendere tutto tranne alimentari.

faccio il punto per capire cosa devo fare e agire nel piu breve tempo possibile:

se fornisco i servizi citati nel primo post aumenterà un po il fatturato (speriamo) e di conseguenza l'imponibile a cui applicare le medesime percentuali.

per alcuni di questi servizi mi devo informare se è necessario aprire una posizione IVA e quali sono le conseguenze dell'eventuale modifica del mio status. (noi abbiamo già partita iva ma immagino che non voglia dire la stessa cosa.aiuto)

ho capito bene?
grazie ancora per la risposta...non mi aspettavo tale solerzia
rita

Anonimo ha detto...

Ciao Rita... allora se come tu hai detto hai già l'estensione delle licenza questi servizi di cui mi hai parlato dovrebbero già essere inclusi e quindi tu puoi operare in tal senso. Nel momento in cui hai aperto la P.Iva di sicuro lo avrai fatto per la tua attività e quindi non si necessitano ulteriori partite per altre attività. Il fatturato di sicuro aumenterà e te lo auguro e di conseguenza le percentuali che andrai ad applicare daranno un maggior peso in campo fiscale... ma è ovvio. La cosa che mi chiedevo era per quale motivo avevi una partita iva se il contartto estimatorio puro non la prevede... forse già avevi in mente di ampliare qualcosa? Anche perchè suppongo che non te ne sia mai servita non dovendo compilare i registri iva.
Spero di averti dato ulteriori delucidazioni... continua a chiedere... io ti rispondo il più celermente e chiaramente possibile, di modo che potrai avere questi maggiori introiti.
A presto
Doctor

Anonimo ha detto...

Salve, mi chiamo franco e sono un giovane ingegnere.
ho aperto una partita iva con codice 72220 (altre realizzazioni software...) e sto svolgendo attività di libero professionista.
sono iscritto all'albo degli ingegneri della mia provincia e verserò i contributi ad INARCASSA anzichè ricorrere alla gestione separata INPS. devo iscrivermi alla camera di commercio?? il mio commercialista dice che non è obbligatorio nel mio caso, ma alcuni miei colleghi sono iscritti. mi date qualche delucidazione??? GRAZIE

Anonimo ha detto...

Gent. Francus,
grazie per esserti rivolto a noi prima di tutto e approfitto anche per augurarti un buon natale ed uno splendido 2008 per la tua attività.
Tornando alla tua domanda...
Svolgendo un'attività puramente intellettuale non devi iscriverti alla CCIAA. Tale iscrizione serve per gli imprenditori, piccoli o grandi che siano e che abbiano dunque un'attività volta alla vendita. Questo giusto per rendere il tutto in parole semplici. Evidentemente i tuoi colleghi oltre all'attività intellettuale affiancano qualche attività di vendità, acquisti, intermediazione nelle vendite e quant'altro. Se il tuo lavoro consiste esclusivamente in consulenze ingegneristiche di qualsivoglia genere non vi è alcun bisogno che tu spenda soldi per iscriverti alla camera.... se un giorno vorrai o dovrai farlo, precdi sempre in considerazione i pro e i contro relativi ad entrate ed uscite....spesso per piccoli lavori il gioco non vale la candela.
La vendita di software,shareware e quant'altro rientrerebbe nell'attività di artigianato se prevalente e quindi richiederebbe l'iscrizione alla CCIAA.
Conviene vedere quale sia la tua attività principale tra quelle esposte nel codice iva.... le posteintellettuali non hanno bisogno di Camera.... se hanno prevalenza le altre sì.
Diciamo che le attività di questo tipo andrebbero valutate caso per caso, ma da quel che hai dettoe e per come lo hai detto mi sembra che il tutto si limiti ad attività intellettuale e come tale non abbisogna di alcuna altra iscrizione (se non per beneficiare di tariffazioni relative all'artigianato nell'eventualità tu decida di svolgere maggiormente compra vendita ed i tuoi introiti siano davvero ottimali).
Per qualunque altro chiarimento siamo qui per te.
Cordiali saluti.

Anonimo ha detto...

Salve,
sarei interessato all'acquisto e all'installazione di pannelli solari termici per la produzione di acqua calda.
Avrei bisogno di maggiori chiarimenti sul contributo statale del 55% erogato in 3 anni. Non mi è chiaro se la detrazione viene calcolata sull'imposta da pagare oppure detratta dal reddito. Inoltre vorrei sapere, se il contribuente è a credito, la detrazione viene ugualmente corrisposta, e in che modo? oppure decade questo diritto e perdo il contributo?
Vi ringrazio per l'attenzione e attendo una vostra risposta.
Mattia

bitandbyte ha detto...

Salve Mattia,
lei chiede: "Non mi è chiaro se la detrazione viene calcolata sull'imposta da pagare oppure detratta dal reddito".
Le rispondo che si parla appunto di detrazione e non di deduzione, quindi vale come se fosse un ex lavoro di ristrutturazione con detrazione del 36% (ex 41%) e va indicata come nel quadro E del modello 730, di conseguenza va detratto dal reddito imponibile nel quadro ripilogativo e non dedotto come una casa di proprietà o come gli oneri deducibili, ossia direttamente dal reddito. La detrazione va divisa in 3 anni (e non già in 10 come i lavori di ristrutturazione) e non può superare i 60.000 euro di importo. La spesa deve essere stata effettuata nel 2007, in quanto ci riferiamo alla finanziaria 2007 valida per gli anni 2008, 2009 e 2010 come detrazioni (appunto i 3 anni in cui si può detrarre l'importo pagato).
Per avere tale agevolazione deve disporre di una fattura unica in cui sono comprese tutte le spese, quelle dei pannelli solari, quelle di manodopera e anche quelle dei materiali utilizzati, inoltre il pagamento deve essere stato effettuato con bonifico bancario in cui sia stata indicata la causale accompagnata dal numero e dalla data della fattura e dal nome dell'installatore dei pannelli. Inoltre bisogna possedere l'attestato di un ingegnere che avvalori l'opera di carattere enregetico ed un'autocertificazione dell'installazione di tali pannelli.
Mi chiede inoltre: se il contribuente è a credito, la detrazione viene ugualmente corrisposta, e in che modo? oppure decade questo diritto e perdo il contributo?
Le rispondo: certo, la detrazione le spetta sempre, il diritto non viene mai perso. Se compila il modello 730 può chiedere ed ottenere il rimborso dell'irpef a credito in modo immediato, in caso compili il modello unico può portarlo come credito per pagare altre imposte quali Iva , irap e così via, utilizzandolo sia tramite il modello F24 sia in via telematica. In caso invece abbia credito e non voglia utilizzarlo, esso non andrà perso, ma andrà ad accumularsi per l'anno seguente. Per chi compila il modello 730 io consiglio sempre di richiedere il rimborso immediato, per chi compila l'unico questa detrazione del 55% è molto utile da utilizzare per coprire altri debiti tributari.
Spero di essere stato esaustivo e soprattutto chiaro. Nel caso avesse ulteriori domande non esiti a contattarci nuovamente.
Ricordo a lei e a tutti che è aperto e gratuito anche il nostro forum, per confronti e suddiviso per tematiche e l'iscrizione è gratuita come tutto.
Ringrazio anche tutti coloro i quali ci hanno contattato privatamente tramite il modulo di contatto via mail e vi ricordo che tutti noi cerchiamo di essere il più professionali possibili offrendo a tutti voi un servizio di aiuto assolutamente gratuito.
Grazie ancora per la fiducia accordataci.
Buona serata a lei Mattia e a tutti i contribuenti.
Cordiali saluti.

bitandbyte ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
bitandbyte ha detto...

Salve Mattia,
cercherò di essere il più chiaro possibile. Allora per quanto riguarda la detrazione quella dei pannelli solari lo è in toto...mi spiego: credo che io ed il suo installatore abbiamo detto la medesima cosa ma in termini diversi. Lui sostiene che il contributo sarà a scalare sulle imposte, ora con questo termine non so a cosa si riferisca ma posso spiegarle ciò a cui mi riferisco io quando le parlo di detrazione. Detrarre l'importo del 55% dall'imposta sta ad indicare che se lei prende il quadro riepilogativo di un comune 730 vedrà che dal suo reddito imponibile scaturirà un'imposta, a questa vengono a sottrarsi molte detrazioni quali le spese mediche, le spese di ristrutturazione (36% o 41%) e così via, in pratica i quadri EI EII EIII etc... del modello. Accade quindi che dall'imposta lei riceverà una sottrazione delle somme per le quali spetta una detrazione. A questo punto suppongo che il suo installatore abbia voluto dire la medesima cosa dicendole "a scalare sulle imposte", anche lui ha quindi parlato di detrazione (perchè quando invece si parla di deduzione ci si riferisce al reddito, di conseguenza i termini sarebbero "dedotto dal reddito" o "detratto dall'imposta"--> nel suo caso ci stiamo riferendo alla seconda dicitura).
Per quanto concerne i lavori ancora da effettuare le rispondo che la finanziaria ha prorogato i termini per tali misure di salvaguardia ambientale e quindi sono valevoli sicuramente per l'anno in corso (nonostante sia stato approvato un proseguimento dei vantaggi fino al 2010, ossia per spese effettuate fino al 31/12/2009), ossia per il periodo per cui lei ha domandato. Le dico inoltre che questa proroga ha anche portato un esonero dall'obbligo di produrre l'attestato di certificazione energetica o della qualificazione energetica per l'installazione di pannelli solari termici.
Mi auguro che stavolta abbia più chiaro il quadro relativo alla sua situazione, in caso contrario restiamo sempre a disposizione.
Cordiali saluti e buona giornata.

Anonimo ha detto...

Buongiorno, io ho un rapporto di lavoro continuativo che in busta viene indicato con compenso di amministratore (siamo 3 soci di un'azienda).
Io vorrei fare delle consulenze, che stimo attorno i 15\20mila euro all'anno e mi hanno consigliato di aprire partita iva semplificata con la modalità piccolo contribuente..
Vorrei saperne di più, ho già una posizione inps aperta con il mio lavoro principale e volevo capire vantaggi\svantaggi e se è compatibile con il mio lavoro principale
Grazie mille

bitandbyte ha detto...

Gent. Luca,
l'unica cosa che posso dirLe in merito è che la consulenza è concessa a patto che non riguardi ciò che può essere in concorrenza con la società.
Per le altre informazioni Le chiedo di essere più chiaro... non si evince se Lei è realmente un amministratore, di che società stiamo parlando, dell'oggetto, della struttura..etc..
A primo impatto sembrerebbe una srl di cui Lei è amministratore, ma non ho capito che intende per "rapporto di lavoro continuativo che in busta viene indicato con compenso di amministratore"...
Inoltre lei parla di "partita iva semplificata con la modalità piccolo contribuente"...
Certo che dovrà aprirsi una P.Iva..ma non esiste una p.i. semplificata... Le avranno parlato di una contabilità semplificata dato il livello di reddito da Lei stimato, ma non ha nulla a che fare con l'Iva.
Per rispondere adeguatamente agli altri punti del Suo quesito desidererei avere le delucidazioni richieste sopra non appena ne avrà il tempo.
Cordiali saluti

Anonimo ha detto...

Salve, io sono residente in una città diversa da quella in cui vivono i miei genitori. Vivo in una casa che mia madre mi ha concesso in comodato gratuito e in teoria dovrei essere in un nucleo familiare diverso da quello dei miei. Inoltre nel 2008 ho lavorato con contratto regolare e contributi versati (anche se non ho presentato dichiarazione dei redditi perchè non raggiungevo l'importo minimo previsto per presentarla) e adesso che ho avuto il licenziamento, ho chiesto allo stato e ho ottenuto il sussidio di disoccupazione. A settembre vorrei iscrivermi all'Università. Come faccio a calcolare la mia fascia di reddito? Devo considerarmi ancora legata ai miei genitori? Perchè nelle norme universitarie non è prevista la possibilità di vivere da soli in una casa concessa da padre o madre. In pratica per essere considerata nucleo familiare a parte, devi avere un contratto d'affitto o vivere in una casa che nn sia di proprietà della tua famiglia. Mia madre mi ha dato la casa in comodato gratuito, ma io vivo da sola e lavoro, non sono per niente dipendente o collegata alla mia famiglia. Come posso risolvere il problema? Grazie in anticipo per la disponibilità!

Sissi

matik ha detto...

buongiorno!
mi chiamo antonio e necessito di una VS. delucidazione sulla detrazione del 55% per la sostituzione degli infissi ai fini del risparmio energetico.
Se ho capito bene,la detrazione viene calcolata sull'IRPEF da pagare. Dal mod.730 congiunto relativo al 2007 ho riscontrato che l'imposta IRPEF dovuta da me e' maggiore di quella dovuta da mia moglie (per evidente differenza di reddito).Vorrei sapere se conviene che la richiesta di detrazione sulla prossima dichiarazione la faccia io o e' indifferente. Spero di essere stato chiaro e vi ringrazio in anticipo.

Anonimo ha detto...

Salve,
Il 20 Settembre 08 ho accquistato casa, premetto di essere un appartenente alle forze armate e non avendo l'obbligo di trasferire la residenza per motivi di lavoro nell'immobile che ho accquistato, Vi chiedo se posso scaricare gli interessi del mutuo le spese notarile nonchè dell'agenzia immobiliare.
CERTO DI UN VOSTRO RISCONTRO VI PORGO CORDIALI SALUTI

bitandbyte ha detto...

Salve Sissi,
il fatto che Lei viva in una casa data in comodato non significa nulla. Lei è ancora nello stato di famiglia dei suoi genitori? Penso proprio di sì dato che mi pone questa domanda. Ciò che deve fare è togliersi dallo stato di famiglia dei suoi genitori, se vuole essere un nucleo a sé. Fatto ciò Le toccherebbe pagare la fascia minima di tasse universitarie (o anche rientrare nelle fasce di merito se sussistonoi requisiti)dato che non possiede redditi. Se fa questo suo padre non potrà più portarla a carico e ricevere eventuali detrazioni (per familiari a carico) sempre che Lei abbia una data età e pertanto li riceva ancora. Se si separa dal nucleo originario comunichi a suo padre di non portarla più nella dichiarazione dei redditi. Veda bene se le conviene: facendo nucleo da sola può avvalersi di minori tasse universitarie dato che non ha redditi, se rientra ancora in quello dei suoi pagherà di sicuro più tasse (che poi sono quelle relative alla fascia di reddito della sua famiglia) ma faccia il calcolo sottraendo eventuali benefici per i familiari a carico che spetterebbero a chi compila la dichiarazione e per cui Lei risulta appunto a carico.
Spero di esserLe stato utile.
In bocca al lupo per la Sua carriera universitaria!

bitandbyte ha detto...

Salve matik,
è indifferente a chi la detrazione viene imputata. L'unica cosa da guardare è che tale detrazione non sia maggiore dell'imposta lorda perchè in tal caso potreste detrarne solo una parte (parlo ovviamente nel caso in cui voglia detrarla a sua moglie che ha un reddito inferiore al Suo).
Augurandomi di essere stato esauriente Le auguro un felice Natale!

bitandbyte ha detto...

Buonasera Anonimo delle forze armate,
la risposta è sì, può scaricare gli interessi del mutuo e tutte le spese annesse.
Cordiali saluti e buon Natale!

Unknown ha detto...

Buongiorno, mia nonna ha preso domicilio in casa dei miei genitori (mantenendo residenza in un altra abitazione dello stesso comune).
Se trasferisse in futuro anche la residenza, il suo reddito (ha abitazione di proprietà e pensione quindi non sarebbe a carico) farebbe cumulo con quello dei miei genitori?
possono restare autonomi, diciamo fiscalmente?

Doctor ha detto...

Facciamo una piccola premessa: penso che Lei voglia dire che Sua nonna è andata a vivere dai Suoi genitori (quindi ha cambiato residenza e non domicilio).
Ciò che è di competenza fiscale è il domicilio, quindi la domanda riguarderebbe il cambio di tale domicilio e non della residenza che è già cambiata.
La risposta è: certo che sì.
Le dichiarazioni dei redditi sarebbero distinte e Sua nonna sarebbe fiscalmente indipendente salvo che i genitori non la inseriscano nello stato di famiglia, ma non credo lo facciano.
L’unica cosa sarebbe che l’abitazione di proprietà, che ora molto probabilmente Le risulterebbe come abitazione principale (perché lì è domiciliata) e quindi con le dovute deduzioni dal reddito complessivo, trasferendo il domicilio dovrà essere dichiarata con un codice diverso da 1 (abitazione principale) ed indicando:

• 2 unità immobiliare tenuta a disposizione per la quale si applica l’aumento di un terzo;
• 3 unità immobiliare locata in assenza di regime legale di determinazione del canone (libero mercato o “patti in deroga“);
• 4 unità immobiliare locata in regime legale di determinazione del canone (equo canone);
• 5 unità immobiliare costituente pertinenza dell’abitazione principale (box, cantina, ecc.) se iscritta in catasto con autonoma rendita;
• 7 unità immobiliare di società semplici o di società ad esse equiparate ai sensi dell’art. 5 del Tuir che producono redditi di fabbricati;
• 8 unità immobiliare sita in uno dei comuni ad alta densità abitativa e concessa in locazione a canone “convenzionale” (legge
n. 431/98 art. 2, c. 3, e art. 5, c. 2) sulla base di appositi accordi definiti in sede locale fra le organizzazioni della proprietà
edilizia e le organizzazioni dei conduttori maggiormente rappresentative a livello nazionale.
Per usufruire della riduzione del 30 per cento del relativo reddito, che sarà operata dal soggetto che presta l’assistenza fiscale,
è necessario compilare la sezione II del quadro B “Dati necessari per usufruire delle agevolazioni previste per i contratti
di locazione” (righi B9, B10 e B11);
• 9 unità immobiliare che non rientra nei precedenti casi
[fonte: AdE link istruzioni 730/2009 http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/eb69cb4dfbaf989/730%202009_istruzioni.pdf]

non usufruendo più della deduzione e quindi pagando più imposta.

Ricordatevi di compilare diversamente anche i modelli ICI (sui quali non va più considerata abitazione principale se il domicilio cambia)!

Saluti

Alessio ha detto...

Buongiorno, io sto prendendo in considerazione l'opzione di diventare agente di commercio, in quanto mi sono state fatte alcune proposte. Volevo sapere qual'era l'iter burocratico, gli eventuali costi (sia iniziali che di mantenimento dello status di agente di commercio). Grazie anticipatamente.

bitandbyte ha detto...

Gent. Alessio,

tutto ciò di cui ha bisogno è scritto a questo link. L'agente di commercio è un privato quindi comunque la sua contabilità deve tenerla un commercialista. La normativa, l'iter, i requisiti e tutto il resto lo può leggere qui

http://www.quivenditori.com/normativa_agenti/default.asp

Spero che Le sia utile tutto ciò. Le posso dire che se portata avanti con diligenza tale tipo di attività è molto remunerativa.

Saluti

Anonimo ha detto...

salve, porvi una domanda.
voglio chiudere una società s a s, si deve per forza mettere in liquidazione e per forza passare dal notaio.

inoltre essendo solo due soci si può escludere un socio e diventare una ditta individuale?? per far questo serve anche il notaio??
grazie

bitandbyte ha detto...

Per chiudere una sas che non abbia crediti o debiti in sospeso non è indispensabile la liquidazione, il notaio invece serve per stipulare la chiusura definitiva dell'attività.
Se invece si vuole passare a ditta individuale si può o far subito con presenza del notaio oppure fare una cessione delle quote del socio che recede al socio restante e trascorsi sei mesi senza che si ricostituisca la pluralità dei soci si diviene automaticamente una ditta individuale e senza notaio quindi. Poi si fa comunicazione all'Ade per passare da sas a ditta individuale con l'attribuzione di nuova partita iva.
Mi auguro di esserle stato d'aiuto.
Buona giornata

Anonimo ha detto...

Salve. Mio marito ha appena iniziato un'attività in prorpio con relativa partita iva. abbiamo bisogno di cambiare l'auto e prenderne una nuova. possiamo usufruire delle agevolazioni ex legge 104 avendo, purtroppo, un bimbo disabile. il nostro quesito è questo: può intestarla a lui e presentare partita iva per scaricarsi poi il 40% del fatturato? sono agevolazioni cumulabili? Grazie

Doctor ha detto...

Salve,
iniziamo col dire che stiamo supponendo che vostro figlio sia a carico. Detto questo bisogna parlare di utilizzo promiscuo dell'automobile (attività ed altro) quindi tutto ciò che ne deriva riguarda il 50%.
A questo punto facciamo un esempio: supponiamo che l'auto costi 10.000 euro. Solo 5.000 euro si potranno prendere in considerazione. Per quanto riguarda le quote di ammortamento si avrà un costo deducibile in 4 anni al 25% (parliamo di ditta individuale, se poi si parla d'altro le cose possono cambiare), quindi ogni anno ammortizzerà 1.250 euro.
Per la deduzione fiscale del 40% invece avremo 500 euro annui (1.250 x 40%).
Il fatto se siano cumulabili o meno la normativa nulla dice (attendo smentite) e dunque non vietando espressamente il cumulo non vedo perché esso non possa essere fatto.
Mi auguro di essere stato abbastanza chiaro e d'aiuto.
Cordiali saluti

Laura ha detto...

buongiorno.

Mi ritrovo in una situazione spiacevole e complicata.

Lavoro con prestazione occasionale(non ho stipulato alcun contratto) da ormai 5 mesi, quindi superando il limite temporale del 30 gg all'anno ma non il limite di 5000 euro, presso una cooperativa.
Alla fine di ogni mese lavorato la cooperativa prepara una ritenuta d'acconto e una dichiarazione da firmare con scritto "dichiaro di aver effettuato prestazioni occasionali presso la società ... nel mese di ... anno ..."
Da qualche mese stò chiedendo di farmi un contratto senza alcun risultato. Cosa posso fare per risolvere questa situazione?
Ho delle persone che potrebbero testimoniare il fatto che io lavoro da più di 30 gg.

Grazie.

Unknown ha detto...

AVREI BISOGNO DEL VS AIUTO, MA NON SO SE QUESTO è POSTO IUSTO DOVE SCRIVERE....

mi accingo a costituire una srl (3 soci import/export alimentare) e non mi è chiara una cosa:

è obbligatorio effettuare il richiamo dei decimi restanti del capitale sociale ed inviare autocertificazione alla camera di commercio subito dopo l'iscrizione alla stessa? o è possibile farlo in qualsiasi momento?

Il commercialista al quale mi sono rivolto per un preventivo delle spese iniziali ha inserito tra le voci:
€ 160,00 per richiamo decimi capitale sociale con autocertificazione dell'amministratore da inviare alla CCIAA di Napoli

se potessi evitare anche questa spesa all'atto della costituzione non sarebbe male, se invece è obbligatoria faremo anche questo...

Ne approfiffo per un altro quesito sul preventivo ricevuto.
Tra le voci di spesa per l'avvio risultano € 200,00 per attivazione oggetto sociale e € 240 per pratica import/export... come vi sembrano queste tariffe??

Grazie mille in anticipo
Valeria

Anonimo ha detto...

Salve a tutti.
Sono una pensionata, vorrei inserire nel mio sito una sezione a parte in cui mostrare dei miei lavoretti di bricolage ed oggettistica in genere.
Se volessi metterli in vendita direttamente:
posso indicare il prezzo?
che obblighi fiscali avrei?
avrei un limite max... per dire un tetto da non sforare?
rischierei qualcosa?
Insomma, non vorrei fare grandi cose, per esempio non sarebbe una vendita continuativa, ma periodica (ogni 2 o 4 mesi) farei una "vetrina", negli altri mesi creerei altre idee oppure, confezionerei quanto mi è stato prenotato!
Grazie per le risposte!
Quovadis

thecontroller ha detto...

buongiorno,
io sono un impiegato del commercio 5 livello.
a seguito di un accordo con il proprietario dell'azienda che è anche un mio conoscente, sono "titolare" di un'autovettura aziendale ad uso promiscuo.
si tratta di una peugeot 207 il cui importo annuale da assoggettare a reddito per il dipendente secondo le tabelle ACI è pari a 1588,7. insomma io dovrei pagare il 27% di tasse su tale importo.
la società ha deciso di farmi una fattura con addebito costi 1.588,7(che io ho bonificato alla società stessa) e mi ha messo in busta paga una voce "premio" pari a 2.580 (che netto dovrebbe essere 1.588).
insomma loro mi hanno dato il premio e io gliel'ho restituito sotto forma di addebito costi.
quello che a me interessa sono le tasse che io ho pagato. nell'ipotesi normale io avrei pagato il 27% di 1588 così ho pagato 2580-1588. volevo sapere se è effettivamente così?
grazie anticipate e buone feste

bitandbyte ha detto...

@thecontroller:
allora... facendo due conti approssimativi Lei avrebbe dovuto pagare 429 euro ca. (27% di 1588). In busta paga invece si ritrova ad aver percepito 992 euro in più (2580-1588).
Lei mi dice che ha pagato la differenza tra 2580 e 1588, ossia 992.
Diciamo che la situazione è questa:
lei in busta paga si ritrova un premio di 2580 euro. La finanziaria 2010 avrebbe prorogato la detassazione dei premi di produttività, quindi se Lei percepisce 35.000 euro lordi annui può fruire di una tassazione al 10% del premio che non va ad inficiare nemmeno le addizionali.
Se la società le ha dato 2580 euro un motivo ci sarà. O Lei supera tale reddito per cui esso andrà tassato alla % che normalmnte Le viene applicata più le addizionali o Le ha voluto dare di più perchè si avvantaggia di quei costi in meno che lei le farà pagare oppure avrà altri buoni motivi.
Supponendo che Lei prenda tra i 35000 e i 55000 euro annui, supponendo l'aliquota invariata del 38% è come se su questo premio Lei debba pagarci su 980 euro + le addizionali (questo è più o meno il caso in cui 2580 è il lordo di 1588).
Se così fosse, ossia ci fosse la tassazione ordinaria, è come se abbia pagato il doppio di quel che doveva (1000 euro circa invece di 429 dell'aci).
In mancanza di dati reddituali non so cosa altro posso dirle. Nel caso voglia, può prendere l'ultima dichiarazione per vedere almeno in che scaglione ricadeva (dato che oltre al reddito da lavoro rientrano immobili vari e tanti altri elementi anche decurtativi di tale imponibile). In pratica riferirsi ad un imponibile che più o meno potrebbe avvicinarsi a quello dell'anno passato.
Qualora avesse ulteriore dubbio ci contatti pure, in caso contrario auguri di buone feste a Lei e famiglia da parte di tutto lo staff!

bitandbyte ha detto...

@thecontroller:
sto rileggendo meglio il quesito ma rimangono comunque dei dubbi.
Io ho capito che Lei ha bonificato 1588 alla società e le è stato dato un premio di 2580. Quindi è come se avesse avuto 992 euro in più.
Come Lei dice, rientra nello scaglione del 27% (credo di capire). Se così fosse questi 2580 euro verrebbero sommati al suo reddito facendole pagare il 27% dei 2580 euro guadagnati in più, quindi circa 700 euro più le aliquote, ammontare superiore ai 429 euro, ma inferiore ai 992 avuti in più.
E' quindi come se avesse pagato 1588 euro alla società + diciamo 750 euro di tasse, ossia 2338, ma ne ha avuti 2580.
Nel caso in cui invece la società abbia fatto rientrare questi soldi come premio di produttività avrebbe avuto un vantaggio ulteriore perchè sui 2580 euro ne avrebbe pagati 258 senza nemmeno pagare le addizionali, pagando quindi 1588+258=1846 a fronte di 258, con un guadagno di 734 euro circa.
Diciamo che se ci ritroviamo nella prima ipotesi il tutto dovrebbe perfettamente quadrare, per non dire che ci avrebbe guadagnato qualche spicciolo.
Mi auguro di averLe dato ulteriori delucidazioni, sperando di aver capito cosa Lei intendesse chiedere.
La ringraziamo per averci contattato e Le rinnoviamo i nostri più cari auguri.
Saluti

bitandbyte ha detto...

@pensionata quovadis:
Se volessi metterli in vendita direttamente:posso indicare il prezzo?
SI a patto che il ricavato venga dichiarato.

che obblighi fiscali avrei?
Dipende dalle entrate: dato che sono comunque vendite occasionali potrebbe darsi che i ricavi non superino i 5000 euro annui ed in questo caso l'unico obbligo sarebbe quello di indicare il percepito nella dichiarazione dei redditi, ovviamente Lei emetterà una ricevuta alla persona a cui vende a cui applicherà la ritenuta d'acconto esclusivamente se è un sostituto d'imposta (quindi se è un soggetto privato no!)

avrei un limite max... per dire un tetto da non sforare?
Per fare le cose semplicemente il tetto è 5000 euro lordi annui e max 30 giorni lavorati per ogni committente, ma Lei può benissimo superare tali soglie, solo che poi dovrà aprirsi partita iva e iscriversi alla gestione separata inps per la quale pagherebbe comunque il minimo avendo già un'altra forma previdenziale.

rischierei qualcosa?
Bè se non dichiara può darsi. In effetti lei scrive solo i prezzi e non è detto che venda nulla, starebbe poi a chi di dovere verificare che Lei ha evaso il fisco, cosa non difficile associando magari delle movimentazioni extra sul suo conto bancario o postale.

Mi auguro di averLe risposto in modo chiaro e Le auguro non solo un buon inizio attività ma anche un caloroso BUON NATALE!

eugenio ha detto...

salve,
sono uno studente in fisioterapia,è da un po d tempo che sento parlare di un contributo a fondo perduto per i giovani imprenditori,volevo sapere piu precisamente di che cosa si tratta e i requisiti necessari per poterlo ricevere.per noi giovani ci sono altra agevolazioni?

Anonimo ha detto...

buongiorno.

Mia madre ha un reddito prossimo allo 0. Tuttavia non può usufruire di nessuna agevolazione poichè io risulto ancora residente da lei (vivo e lavoro da 3 anni in un'altra città) e nel suo stato di famiglia e il mio reddito viene quindi sommato al suo.
Siccome la mia situazione abitativa non è stabile, volevo sapere come potevo risolvere il problema.
E'possibile togliersi dallo stato di famiglia mantenedo la residenza? Oppure, risolvo se resto nello stato di famiglia ed eleggo il mio domicilio fiscale da un'altra parte?
Infine, se dovessi cambiare residenza, vengo automaticamente escluso dal suo stato di famiglia o sono due cose distinte? Come vede faccio molta confusione.
Grazie per la pazienza.
gaetano

Doctor ha detto...

@ Gaetano:

Mia madre ha un reddito prossimo allo 0. Tuttavia non può usufruire di nessuna agevolazione poichè io risulto ancora residente da lei (vivo e lavoro da 3 anni in un'altra città) e nel suo stato di famiglia e il mio reddito viene quindi sommato al suo.
Siccome la mia situazione abitativa non è stabile, volevo sapere come potevo risolvere il problema.
E'possibile togliersi dallo stato di famiglia mantenedo la residenza?

NO, ESSENDO FAMILIARI NON E' POSSIBILE, A MENO CHE AL COMUNE NON VE LO CONSENTANO, MA E' UNA POSSIBILITA' ALQUANTO REMOTA.

Oppure, risolvo se resto nello stato di famiglia ed eleggo il mio domicilio fiscale da un'altra parte?

IL DOMICILIO FISCALE NON HA NULLA A CHE VEDERE CON LO STATO DI FAMIGLIA, SERVE SOLO AI FINI FISCALI APPUNTO. CIO' CHE A LEI INTERESSA, O MEGLIO A SUA MADRE, E' IL NON POSSESSO DI REDDITI AI FINI ISEE, QUINDI HA A CHE FARE ESCLUSIVAMENTE CON LA RESIDENZA.

Infine, se dovessi cambiare residenza, vengo automaticamente escluso dal suo stato di famiglia o sono due cose distinte? Come vede faccio molta confusione.
Grazie per la pazienza.

SI', SE CAMBIA RESIDENZA ESCE DALLO STATO DI FAMIGLIA, MA E' SEMPRE BENE, TROVANDOSI AL COMUNE, FARSI FARE L'ESTRATTO, ANZI I 2 STATI DI FAMIGLIA NEL SUO CASO, QUELLO SUO E QUELLO DI SUA MADRE. IN TAL MODO QUANDO LA MAMMA PRESENTERA' I SUOI REDDITI PER L'ISEE, AGGIUNGERA' ANCHE IL NUOVO STATO DI FAMIGLIA IN CUI RISULTA ESCLUSIVAMENTE LEI.

In conclusione, (non si preoccupi per "la pazienza" perchè per dare un servizio gratuito ce ne vuole per forza tanta, ma lo si fa volentieri se no nemmeno si iniziava, e nemmeno per la confusione perchè in Italia poche cose sono davvero chiare :-), )
Le dico che:
deve andare in Comune, fare il cambio di residenza e farsi fare i due stati di famiglia.
Per quanto riguarda la Sua situazione instabile relativamente alla residenza non si preoccupi perchè la variazione può sempre essere fatta, non ci sono vincoli di numero di cambi.
Solo una domanda io mi pongo invece:
Ma fino ad oggi Lei non si è mai portato mamma a carico quando faceva le dichiarazioni?
Comunque, non sapendo se Lei è lavoratore dipendente o no, Le dico che, nel caso in cui lo fosse, quando si toglierà dallo stato di famiglia dovrà comunicare al Suo datore di lavoro che non ha più Sua mamma come familiare a carico altrimenti continuerà a percepire in busta paga la detrazione per lei.

Spero di esserLe stato utile e di averLe dato risposte soddisfacenti.

Approfitto anche per augurare a Lei e a Sua madre un felicissimo inizio d'anno.
Saluti

Doctor ha detto...

@ Eugenio:

sono uno studente in fisioterapia,è da un po d tempo che sento parlare di un contributo a fondo perduto per i giovani imprenditori,volevo sapere piu precisamente di che cosa si tratta e i requisiti necessari per poterlo ricevere.per noi giovani ci sono altra agevolazioni?

I CONTRIBUTI A FONDO PERDUTO (CALCOLATI SOLITAMENTE IN PERCENTUALE SULLE SPESE RITENUTE AMMESSE)CONSISTONO NELLA NON RESTITUZIONE DI NULLA RELATIVAMENTE AL PRESTITO, OSSIA NON SI DEVE RIDARE NE' IL CAPITALE NE' SI DEVONO PAGARE INTERESSI ED E' EROGATO ALLA PRESENTAZIONE DELLE FATTURE QUIETANZATE DELLE SPESE CITATE IN PRECEDENZA.

Per quanto riguarda i giovani esiste la Legge 29 marzo 1995, n. 95 (ex legge 44/86)per gli "Interventi per lo sviluppo dell’imprenditorialità giovanile"
e per essere ammessi bisogna costituire una società con prevalenza di giovani tra i 18 ed i 35 anni. La residenza dei titolari e la sede dell’impresa devono trovarsi nelle aree depresse indicate dall'UE. Qui però non si ottiene solo un contributo a fondo perduto ma anche dei finanziamenti agevolati. Quindi qualcosa bisogna pagarla. La percentuale del fondo perduto o degli investimenti agevolati non è fissa, ma dipende dalla società e da parametri.
Più è disagiata l'area più l'aiuto potrà essere maggiore.
Bisogna compilare un modulo di richiesta a cui allegare in duplice copia il progetto di impresa e una copia dell'atto costitutivo, il certificato di vigenza, il certificato comprovante che la sede della società è ubicata nei territori disagiati come da Legge, la certificazione che la società è costituita in maggioranza da soci dai 18 ai 29 o dalla totalità di giovani tra 18 e 35 anni, ed il tutto va inviato per raccomandata.

Un'altra agevolazione potrebbe essere il Prestito d'onore (Legge 28 novembre 1996, n. 608 - art. 9 septies) solo però per imprese individuali o di lavoro autonomo messe in piedi da disoccupati o inoccupati residenti nelle zone disagiate (bisogna però superare una selezione e fare un corso formativo). I progetti ammessi però devono avere investimenti di importi prestabiliti ed avrebbero il 60% di contributi a fondo perduto e il restante 40% come finanziamento agevolato.

Bene o male le cose stanno così, con ovvie modifiche che vengono apportate di anno in anno e per ogni Regione o zona.
Non mi risultano altre agevolazioni se non per l'imprenditoria femminile di cui è inutile parlarti.

Per avere aiuti conviene rivolgersi al Comune di appartenenza o alla Regione e vedere, sempre che non lo si trova online, ciò che più ti conviene fare e se sono disponibili per ramo di attività, zona e requisiti i vantaggi e le agevolazioni che vorresti.

Sperando di esserti stato utile ti faccio i miei più calorosi auguri di BUON ANNO!

Doctor ha detto...

@ Laura:

Lavoro con prestazione occasionale(non ho stipulato alcun contratto) da ormai 5 mesi, quindi superando il limite temporale del 30 gg all'anno ma non il limite di 5000 euro, presso una cooperativa.
Alla fine di ogni mese lavorato la cooperativa prepara una ritenuta d'acconto e una dichiarazione da firmare con scritto "dichiaro di aver effettuato prestazioni occasionali presso la società ... nel mese di ... anno ..."
Da qualche mese stò chiedendo di farmi un contratto senza alcun risultato. Cosa posso fare per risolvere questa situazione?
Ho delle persone che potrebbero testimoniare il fatto che io lavoro da più di 30 gg.

Premesso che queste persone potrebbero cercare di farsi gli affari loro, il fatto è che sulla ricevuta dovrebbe esserci scritto il numero di giorni in cui Lei ha lavorato in questa società. Diciamo quindi che è come se Le scrivessero, ad esempio, che ha lavorato 5 giorni per 500 euro in quel mese, giusto?
Detto ciò, dato che Lei lavora con continuità la società dovrebbe almeno farLe un contratto a progetto ma ho ben inteso che non vuole far nulla.
A questo punto, sperando che Lei continui a lavorare lì percependo anche più dei 5000 euro previsti per le prestazioni occasionali, l'unica cosa che posso dirLe è rientrare nel lavoro autonomo occasionale, aprendosi partita iva e iscrivendosi alla gestione separata inps (se è sotto i 5000 non c'è iscrizione inps). Non avrebbe vincoli nè temporali nè monetari... l'unica cosa è che il Suo a prima vista mi sa di lavoro dipendente più che autonomo. L'unica strada percorribile vedendo la riluttanza della società però a me sembra questa, anche se i dubbi permangono perchè io nel Suo lavoro vedo continuità e soprattutto subordinazione col committente, cosa che l'autonomo non prevede.

Purtroppo senza contratto non ci sono altre vie, nessuna delle 2 è confacente alla Sua situazione, ma altre non ce ne sono proprio.

Sperando di averLa aiutata almeno un pò Le faccio i miei migliori auguri di Buon anno, sperando che il tutto si risolva nel migliore dei modi!
Saluti

Laura ha detto...

Ringrazio infinitamente per l'attenzione dedicatami. Contraccambio gli auguri di Buon anno!

Grazie ancora.

manuela ha detto...

Buongiorno, inizio col ringraziarvi anticipatamente.
Da gennaio 2009 ho aperto partita iva con regime dei minimi: sono dottoressa in architettura in attesa di passare l'esame di stato.
L'anno scorso il mio commercialista non ha fatto alcuna dichiarazione dei redditi, essendo il primo anno di iscrizione all'inps.
Ora, il commercialista dei miei genitori a metà 2009 mi ha presentato un Unico del 2008 per un lavoro occasionale, con ritenuta d'acconto, svolto nel 2007.
Qui il problema: avendo fatto già un Unico nel 2008, l'anno appena passato avrei dovuto già pagare le tasse all'inps?
Non so se sono stata chiara..

bitandbyte ha detto...

@Manuela,
grazie a te per esserti rivolta a noi con fiducia. La domanda non è proprio chiarissima, comunque nel caso in cui la prestazione occasionale di cui parli non superasse i 5000 euro annui non preoccuparti che non dovevi fare alcuna iscrizione all'inps.
Comunque dichiarazione dei redditi ed inps non sono collegate per forza. Se io posseggo redditi da fabbricati e null'altro devo fare la dichiarazione anche se non ho lavoro o pensione e quindi nessuna forma previdenziale.
L'unico non presuppone l'inps.. bisogna guardare sempre l'ammontare lordo del guadagno.
Quindi, ripetendo, se eri sotto i 5000 euro con le prestazioni occasionali (o lavoro autonomo occasionale o quant'altro) non eri tenuta ad alcun versamento inps.
Spero di essere stato abbastanza chiaro e utile.
Ciao e buona giornata

manuela ha detto...

Vi ringrazio tanto! In effetti immaginavo di non essere stata particolarmente chiara, ma hai capito comunque ciò che intendevo dire. In effetti la prestazione effettuata non ha superato i 5000 euro, quindi sono tranquilla.
Grazie ancora per la grande disponibilità, cortesia e sollecitudine con la quale mi avete risposto.
Buona giornata!

bitandbyte ha detto...

@Manuela:
Figurati, è stato un piacere. Stiamo qui per questo, no?
Buona fortuna per il futuro, che questo 2010 sia il tuo anno!
Ciao

Anonimo ha detto...

Buongiorno,

innanzitutto complimenti per il sito molto interessante. La mia domanda verte sull'agevolazione fiscale per l'acquisto di mobili nel 2010. Ho iniziato a ristrutturare casa nel 2009 ed ora devo acquistare la cucina, la camera da letto, maioliche, pavimenti ecc. Volevo sapere se il bonus del 36% è ancora validdo per il 2010. Grazie mille.Silvia

bitandbyte ha detto...

@Silvia,
La finanzaria 2010 ha prorogato fino al 2012 la detrazione del 36% per le ristrutturazioni edilizie, ma per quanto riguarda i mobili ad ora non sono stati varati decreti o circolari.
Comunque la detrazione sui mobili sarebbe del 20% e non del 36 e se il tutto fosse prorogato non dovrebbe essere tanto differente dalla scorsa circolare che ora ti linko.
Qualora avessi notizie in merito o qualcun'altro le abbia ti daremo la risposta definitiva.

Comunicato stampa AdE del 16/7/09

Di più non ho potuto aiutarti.
Ciao e buon anno!

Unknown ha detto...

Buongiorno,
mi rivolgo a voi per una domanda: a breve diventerò titolare di licenza taxi nella provincia di torino e mi è stato detto che, a seguito della transazione, dovrò versare un'imposta al fisco proporzionata al valore dichiarato di acquisto. Dato che si tratta di un po' di soldini, c'è un lasso di tempo per il versamento o deve essere immediato?
Grazie per l'attenzione
Saluti S.I.

Anonimo ha detto...

un sentito ringraziamento a bitandbyte per il prezioso aiuto. Un buon anno anche a te

LUNAROSSA ha detto...

Buongiorno a tutti.
Ringrazio in anticipo per l'attenzione che dedicate al mio quesito.

Ho il caso di una società di capitali (S.P.A.) in cui, nel corso dell'anno 2009 è avvenuto il recesso di 25 soci e la relativa riduzione del Capitale Sociale.
I soci recessi sono in parte società di capitali ed in parte persone fisiche.
Al momento del recesso, ai soli azionisti PERSONE fisiche è stata restituita una somma superiore rispetto al valore delle azioni possedute (PLUSVALENZA).
Su questa plusvalenza è stata calcolata la ritenuta del 12.5% ,trattandosi di partecipazioni non qualificate.

SOCIO X DETENEVA €. 26.000=
CORRESPONSIONE
DOPO IL RECESSO €. 30.000=
PLUSVALENZA €. 4.000=
-12,50% €. 500=
NETTO CORRISPOSTO €. 3.500=


Nel 2010 la società ha l'obbligo di emettere ai soci recessi le certificazioni sugli utili corrisposti nel 2009 (anche se questo è un caso ibrido)???
Se si che valore devo esporre ????
In quale quadro del suddetto modello??????

GRAZIE, DISTINTI SALUTI

Anonimo ha detto...

salve!
vorrei un aiuto su una questione.
Al lavoro mi hanno chiesto di aprire una partita iva, che per me può andare bene visto che lavorarerò su una parte a provvigioni. pensavo di iscrivermi al regimi dei minimi, ma ho sono socia con un 5% in snc, socia in quanto ho un'abilitazione che questa sociatà usa.
come posso fare?

Anonimo ha detto...

Salve a tutti,
volevo chidervi quanto segue:
mia moglie ed io siamo in regime di separazione dei beni. Io ho un'altra casa di proprieta lontano 250 km da quelle in cui risiedo. Su quest'ultima, intestata a mia moglie, ho un mutuo a me intestato. Volevo chidervi, essendo militare, se posso scaricare le rate del mutuo.
Grazie

COstaff ha detto...

@anonimo:
nulla. Le cose che hai detto non sono tra loro incompatibili. Dunque nessun problema!
Ciao

bitandbyte ha detto...

@Lunarossa:

[...omissis...]ai soli azionisti PERSONE fisiche è stata restituita una somma superiore rispetto al valore delle azioni possedute (PLUSVALENZA).
Su questa plusvalenza è stata calcolata la ritenuta del 12.5% ,trattandosi di partecipazioni non qualificate.


-Fin qui tutto ok, ritenuta compresa!


SOCIO X DETENEVA €. 26.000=
CORRESPONSIONE
DOPO IL RECESSO €. 30.000=
PLUSVALENZA €. 4.000=
-12,50% €. 500=
NETTO CORRISPOSTO €. 3.500=
Nel 2010 la società ha l'obbligo di emettere ai soci recessi le certificazioni sugli utili corrisposti nel 2009 (anche se questo è un caso ibrido)???

-


Se si che valore devo esporre ????
In quale quadro del suddetto modello??????

- Secondo l'art.47 TUIR ...le somme o il valore normale dei beni
ricevuti dai soci in caso di recesso costituiscono utile per la parte che eccede il prezzo pagato per l’acquisto o la sottrazione delle azioni o quote annullate.
Quindi la parte che eccede la quota (o come vuoi chiamarla plusvalenza) devi considerarla come se fosse un utile, fare la certificazione apposita ed indicarla come se avessi fatto una distribuzione di utili.
La certificazione è QUI


Spero di esserti stato abbastanza utile.
Quando vuoi siamo qui per te!
Ciao e buona domenica!

Gian ha detto...

Buongiorno,
il mio commercialista sta annspando....
Sono un artista (pittore,scultore)ho affittato uno studio ed ora intendo "mettermi sul mercato".
Premesso che al momento si tratta di un secondo lavoro (sono dipendente a tempo indeterminato)vorrei sapere quale inquadramento mi consigliate.
Grazie

stefano ha detto...

salve, innanzitutto mi complimento per l'iniziativa veramente utile, per noi comuni mortali ce ne era bisogno! la mia domanda è la seguente: possiediamo un piccolo B&B in sicilia a conduzione familiare e vorrei intestarlo a me e aprire p.iva, mi hanno consigliato la de minimis dove pago l'aliquota e i contributi inps fissi di almeno 3.000 euro se nn ho capito male! a parte che l nostro volume d'affariè molto modesto vorrei sapere se ipoteticamente continuassi questa attività per tutta la vita che tipo di pensione mi aspetterebbe con questi pochi accantonamenti! grazie mille

Anonimo ha detto...

Nal 2009 ho preso il diploma bandito dalla legge per esercitare la professione di Tatuatore.... ora vorrei aprire uno studio di tatuaggi nella mia città e chiedevo cosa devo fare per poterlo aprire con le minime spese, dato che non ho un "gruzzolo" da parte... pensavo addirittura di fare domanda a "sviluppo Italia"..... grazie mille per l'interessamento.

bitandbyte ha detto...

@ANONIMO TATUATORE (SCRIVETE I NOMI PLEASE)...

Ti vorrei dare buone nuove ma non posso. Aprire uno studio per tatuaggi è costoso. Oltre alle attrezzature che costano una marea di soldi, ci vuole l'autorizzazione dell'asl, la p. iva e l'iscizione alla CCIAA.
Se non ci sono fondi nella tua regione provare a fare un tentativo con "sviluppo italia" io lo farei, ma i tempi sono abbastanza lunghetti. Puoi anche vedere se per la tua posizione esistono aiuti di tipo statale, magari per nuove attività produttive o per giovani imprenditori. Una consulenza da un commercialista (di persona) ti potrebbe chiarire molti dubbi, soprattutto se costui si interessa anche di presentare domanda a sviluppo italia (non tutti lo fanno!).
Non ho altro da consigliarti purtroppo...
Facci sapere come è andata, saremmo felici di sapere che hai aperto la tua attività.
Buona fortuna di tutto cuore.

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
vorrei iniziare un'attività imprenditoriale di affitto case vacanze uso turistico (6 appartamenti). L'affitto in questo caso è operazione esente da iva? Qualcuno sa consigliarmi un bravo commercialista in provincia di Como? Grazie.

bitandbyte ha detto...

@anonimo affittacamere (se non inserite i nomi è per voi difficile identificarvi....)

Gli affittacamere anche ad uso turistico scontano un'iva del 10% mi spiace.
Puoi rifarti al DPR 633/72 tabella A - parte III - numero 120 in cui si parla di "prestazioni rese ai clienti alloggiati nelle strutture ricettive di cui all'articolo 6 della legge 17 maggio 1983, n. 217, e successive modificazioni, nonché prestazioni di maggiore comfort alberghiero rese a persone ricoverate in istituti sanitari".

L'articolo 6 della legge 17 maggio 1983, n. 217 citato parla, tra l'altro, quali strutture ricettive soggette ad iva, di esercizi di affittacamere ossia delle strutture composte da non più di sei camere ubicate in non più di due appartamenti ammobiliati in uno stesso stabile nei quali sono forniti alloggio e, eventualmente, servizi complementari... e credo sia il caso tuo...

Quindi per non farti girovagare a leggere gli articoli te li ho anche scritti.

Per quanto riguarda il buon commercialista in provincia di Como non saprei aiutarti... magari qualcuno legge e ti risponde...

Buona giornata

bitandbyte ha detto...

@anonimo per mutuo:

Scusa ma non sono chiari dei punti...


mia moglie ed io siamo in regime di separazione dei beni.


E fin qui ok...


Io ho un'altra casa di proprieta lontano 250 km da quelle in cui risiedo.

Questa casa è solo tua? Hai residenza lì? E' prima casa?

Su quest'ultima, intestata a mia moglie, ho un mutuo a me intestato.


Quale casa è intestata a tua moglie? Il mutuo è intestato solo a te e se sì su che abitazione?

Volevo chidervi, essendo militare, se posso scaricare le rate del mutuo.

Il fatto di essere militare è relativo al fatto della residenza. Se tu comunque possiedi già una casa non puoi detrarre il mutuo.
Se la casa è intestata a tua moglie sappi che la detrazione del mutuo è riconosciuta solo a chi è intestatario del contratto. Quindi se magari fosse anche a tuo carico la detrazione non ti spetterebbe comunque.

Nel caso ci vuoi dare delucidazioni perchè la risposta non è stata precisa date le parti che non abbiamo compreso, posta ulteriori chiarimenti.
In caso contrario, buon week-end!

Anonimo ha detto...

salve sono Iacopo, volevo chiedere cortesemente delle informazioni. ho un contratto a progetto stipulato a gennaio 2009 e con scadenza ad aprile 2009 per conto di una agenzia immobiliare. dalla data di scadenza del suddetto contratto ad oggi 02/02/2010, ho ugualmente continuato a prestare lavoro presso l'agenzia senza che loro mi abbiano proposto di sottoscrivere un nuovo contratto o un rinnovo dello stesso,tutto ciò è dimostrabile con fatture e relative ritenute di acconto dell11,5% tra cui l'ultima risalente a gennaio 2010.cosa succede in questi casi? posso ritenermi automaticamente assunta a tempo indeterminato visto che ho degli orari di lavoro da rispettare mattina 9-13, pomeriggio 15:30-19:30? cosa mi consigliate di fare? ringrazio in anticipo certo di una vostra risposta.

bitandbyte ha detto...

@ Iacopo:

l'inserimento di orari da rispettare non pregiudica un contratto a progetto, infatti l'art. 62 comma 1, lett. d) del D.Lgs. n. 276 del 10 settembre 2003 prevede tra l'altro che nel contratto siano anche definiti gli orari della prestazione e il min. del lavoro con circolare 1/2004 ha chiarito che bisogna definire l'arco temporale per fare tale lavoro (giorni,settimane, mesi...), ma il risultato deve essere attuato in totale autonomia, altrimenti non è più una prestazione a progetto.
Detto ciò, il medesimo articolo afferma che i contratti di lavoro coordinato senza progetto (quindi senza una forma scritta indicante gli elementi essenziali) sono considerati lavoro subordinato a tempo indeterminato.
Quindi se c'è continuità (e qui c'è), del coordinamento ( e qui mi pare ci sia) ed il committente non può provare l'esistenza di un contratto a progetto in essere, il lavoro è considerato "come subordinato e a tempo indeterminato" dal momento in cui non hai avuto proroghe.
Come consiglio: qualora il datore di lavoro non voglia sentire ragioni relative alla tua posizione, che è palesemente dimostrabile, puoi solo rivolgerti ad un avvocato per far valere i tuoi diritti. Mi auguro solo che , nel momento in cui ti dovessi trovare in tale ultima spiacevole situazione, a lavoro non si vengano a creare scontri o malumori.
Un grosso in bocca al lupo da tutti noi!
Ciao

Anonimo ha detto...

salve
volevo sapere delle novita sulle nuove regole del intrastat ?
quanto devo calcolare l iva sugli acquisti se compro dalla francia
grazie
paolo

Anonimo ha detto...

Buongiorno! Io ho un debito di circa 25.000€ con il fisco(inail/inps/mancata denuncia redditi).
Volevo sapere se c'è la possibilità di chiudere la mia ditta individuale e aprire una s.a.s. con la mia convivente(già dipendente operaia) e poi con il tempo pagare una parte dei miei debiti.
é fattibile? E come devo fare per fare tutto ciò?
Grazie..(autonomo pentito).

bitandbyte ha detto...

@ Paolo...

Essendo tu un soggetto con partita iva, quando acquisterai dalla Francia darai loro tale p.i. e loro ti fattureranno senza l'applicazione di nulla.
Tale fattura dovrai tu integrarla con la nostra iva, o per meglio dire l'iva italiana riferita a quel determinato bene. Stop...
Spero di aver risposto esaurientemente alla tua domanda e averti risolto il dubbio.
Buona giornata!

bitandbyte ha detto...

@ Stefano:
non saprei farti un calcolo di tipo pensionistico, non solo facili da fare. Però ciò che posso dirti è che pagare meno tasse oggi ti potrebbe consentire, volendo, di versare altri soldi in un fondo o altro.
A dire il vero io non so nemmeno se un giorno qualcuno percepirà più pensioni... se ne sentono davvero tante... quindi inizierei con l'avvantaggiarmi dei minimi fiscali che paghi e se vorrai, come ho detto, fare da te una complementarietà pensionistica, o un investimento o altro che possa fruttarti un qualcosa sfruttabile in futuro.
Non so come altro aiutarti, mi spiace.
In bocca al lupo per il B&B!

bitandbyte ha detto...

@Stefano:

Ah! Grazie mille per i complimenti ;-).... mi ero dimenticato!

bitandbyte ha detto...

@ Gian:

non è che il tuo commercialista annaspa... è che l'argomento è particolare. Ti spiego meglio...
la tua attività dovrebbe essere artigianale (perchè con uno studio si presuppone che i beni materiali superino quelli intellettuali, anche perchè penso avrai anche altro materiale).
Solo che l'artigianato con l'attività dipendente non può coesistere (soprattutto se full-time). L'unica cosa che il tuo commercialista dovrebbe fare è farti rientrare nella qualifica di Artista, quindi come se fossi autonomo, facendo in modo che l'attività intellettuale superi di gran lunga quella materiale.
In pratica la scelta è un pò obbligata: o sei lavoratore dipendente e non puoi fare l'artigiano (quindi devi per forza far in modo di rientrare come artista), oppure devi aprirti l'attività artigiana lasciando il lavoro che hai.
Io ovviamente opterei per la prima ipotesi... parlane comunque col fiscalista perchè sarà lui a dover fare tutte le pratiche.
Spero di aver risolto almeno un pò i tuoi dubbi...
In bocca al lupo e facci sapere!

Simona ha detto...

Salve, sono una Grafologa e faccio delle consulenze per gli avvocati. Vorrei sapere come posso essere pagata dato che non ho partita iva.
Grazie, Simona

Unknown ha detto...

Buongiorno,
vorrei partecipare a un corso di comunicazione, la società per cui lavoro può scaricarlo o si può fare solo in alcuni settori specifici? in che misura può scaricarlo?

Grazie

Anonimo ha detto...

Salve, io sono un imprenditrice agricola di 22 anni in possesso di un terreno di circa 4 ettari in zona svantaggiata, dove c’è anche un rudere. Io vorrei far costruire dove ora c’ è il rudere un deposito e affianco la mia prima casa, inoltre dovrei far costruire una stalla da bovini e da suini! Volevo chiederle se ho diritto a qualche agevolazione!Grazie Mille!

Tortelotti Fabrizio ha detto...

La fattibilità esiste. Anche prima di chiudere la sua posizione individuale può chiedere la rateazione dei tributi sopra indicati, già in cartella oppure solo in fase amministrativa.
La rateazione è proponibile nei confronti di Equitalia spa e/o nei ocnfronti degli enti debitori.

Doctor ha detto...

La risposta precedente è per "Anonimo autonomo pentito"...

Scrivete i nomi per favore, così vi identificate meglio...lo dico per voi!! Grazie

Doctor ha detto...

Erroneamente sono state eliminate queste domande:

1) Da Marco:
salve mi chiamo marco e vorrei porvi una domanda semplice alla quale però non ho ancora risposta . vorrei aprire un negozio di gastronomia con mio cognato e quindi fare una società familiare tra mio cognato e mia moglie. lui ha un corso di gastronomo presso la ditta per la quale lavora, volevo sapere se è necessario un corso particolare presso la camera di commercio della nostra provincia o se andava bene quello che ha, e se la scelta di fare una società familiare è ritenuta valida.certo e grato di un vostro riscontro anticipatamente ringrazio


2) Da Giovanni:

Buongiorno,sono extracomunitaria di 28 anni da sempre disoccupata.Residente in provincia di Como Mio marito e dipendente in cassa integrazione straordinaria.Ho fatto dei corsi di massaggiatrice e vorrei svolgere questa mansione regolarmente.Vorrei gentilmente avere tutte le informazioni per seguire il miglior percorso possibile su come avviare l attivita e se sia possibile svolgerla senza avere nessun problema anche al mio domicilio o come collaboratrice esterna a vari solarium centri benessere ecc ecc.Volevo inoltre sapere quali siano le eventuali agevolazioni regionali o provinciali di cui potrei usufruire visto le condizioni lavorative Grazie per l aiuto

3) Da anonimo S.V.:

Buongiorno,
prima di tutto un grazie per questa interessante ed utile risorsa.

Avrei la necessità di chiarire due dubbi di natura fiscale e lavorativa che forse qualche esperto può chiarirmi.

1) Il primo chiarimento riguarda l'affitto della mia casa di proprietà (prima e unica casa) sulla quale grava un mutuo, dal momento che per diversi mesi sarò all'estero per un servizio di volontariato, e quindi, pur mantenendo la residenza nella prima casa, sarò domiciliato presso un'altra abitazione.
Volevo sapere se:
- visto che da un lato la casa è 'casa di abitazione principale';
- visto che darei in affitto solo una parte (c'è una separazione fra piano di sotto e piano di sopra, ed affitterei solo quello di sotto)
ho diritto comunque alla detrazione del 19% sugli interessi passivi del mutuo?

2) Il secondo dubbio riguarda invece un'altro aspetto: dal momento che il servizio che svolgerò all'estero non è retribuito (solo rimborso spese vitto e alloggio) e che quindi risulterò disoccupato o inoccupato, sulla base di dimissioni volontarie e comunque con reddito 0, volevo sapere se vi sono delle indennità di disoccupazione o inoccupazione o altri sussidi simili e come posso richiederle.

Vi ringrazio molto per la gentile attenzione, un saluto cordiale e a presto,
S. V.


4) Da Neverland:

Salve! Ho trovato il vostro blog molto interessante.. allora io ho un part time di 20 ore e vorrei aprire un sito di e-commerce(gadget e oggetti fantasy).. So che devo aprire partita iva (agenzia delle entrate con che codice Ateco?) e fare una richiesta al Comune di denuncia attività.
Ora: entrerei come regime minimo ovvero sotto i 30000 euro di utili (devo sommare eventualmente il reddito da lavoro dipendente?), mi piacerebbe saper all'atto pratico effettivamente cosa fare a livello contabile... non c'è obbligo di registrare fatture ma solo di numerarle, non si detrae l'iva e non ci sono versamenti iva, irpef e irap. Si fa solo la compensazione a fine anno del 20%?
Per gli acquisti all'estero come funziona?
Va comunque integrata con l'iva e compilat il modello intrastat?
Quanto potrebbe costare da parte di un commecialista la tenuta degli adempimenti di un contribuente minimo? Quando effettivamente emettiamo una fattura a fronte di un acquisto si indica la dicitura dell'esenzione e si applica semplicemente la ritenuta?
Mi scusi le mille domande.
Cari saluti.
-Neverland-


Avrete risposta quanto prima!

Doctor ha detto...

@ Simona (grafologa):

Non so Lei quanto fatturi con tali consulenze. Potrebbe comunque iniziare a fare delle prestazioni occasionali (quindi ricevute con ritenuta d'acconto del 20%) cercando di rientrare in 30 giorni lavorati per ogni committente (avvocato) e max 5000 euro annui.
Non so se la Sua professione prevede un albo o meno, in caso non vi fosse obbligo può iniziare come Le ho detto, altrimenti è d'obbligo la partita iva.
Cordiali saluti

bitandbyte ha detto...

@ Elisa:

Se il corso è professionale (inerente all'attività aziendale) è deducibile totalmente, se non lo è purtroppo no.
Col termine professionale vado ad intendere un corso di formazione che rechi quindi aggiornamento, addestramento e riqualificazione.
Verifica col tuo datore il principio di inerenza di tale corso con l'attività aziendale e da lì verrà fuori la deducibilità o meno dello stesso.
Buona serata

Tortelotti Fabrizio ha detto...

Buongiorno.
Certamente: occorre aprire partita iva con codice ateco 47.91.10 (risulta il più generico), fare richiesta al Comune e inoltre aprire la propria posizione commerciale presso la cciaa di competenza.
Il regime minimo offre una imposizione sostitutiva e non viene cumulata con i redditi di lavoro dipendente.
A livello contabile occorre numerare e conservare le fatture, emesse e di acquisto, i ricavi e le spese si tassano e si deducono in base a quando le fatture vengono effettivamente incassate e pagate, l'iva non viene esposta in fattura (operazione non imponibile) e diventa costo negli acquisti, si paga l'imposta sostitutiva al 20& solo nel momento di redazione e liquidazione della dichiarazione dei redditi
Il contribuene minimo può effettuare acquisti intracomunitari, cessioni intracomunitarie ed importazioni da paesi extracomunitari mentre
non può effettuare solo cessioni all'esportazioni o operazioni assimilate (ivi incluse operazioni con san marino vaticano ecc..).
Il costo del commercialista varia in genere in funzione della complessità e dal numero delle registrazioni, ma comunque con cifre solitamente (almeno nel mio caso)molto inferiori a un cliente con contabilità diversa.
Nel momento dell'emissione della fattura si indica l'articolo di non imponibilità dell'operazione (art.1 comma 100 legge 244 del 24/12/2007)e la ritenuta viene applicata solo per gli esercenti attività professionali ma non commerciali e/o artigianali.

Cordiali saluti
Tortelotti Fabrizio

Tortelotti Fabrizio ha detto...

In merito al primo punto,Le consiglio di fare attenzione al decorso dei 5 anni dall'acquisto dell'immobile per non rischiare di perdere le agevolazioni ottenute in sede di acquisto dello stesso.
L'affitto solo di una parte della casa implica la perdita della deduzione fiscale degli interessi su questa porzione ma il mantenimento della stessa sulla restante parte, ferma restando la ripartizione proporzionale del mutuo erogato.
Per quanto riguarda il secondo punto, se si sono verificate dimissioni volontarie non spetta la relativa indennità e non vi sono ulteriori sussidi, in quanto non previsti.

Tortelotti Fabrizio

Tortelotti Fabrizio ha detto...

L'attività di massaggiatrice, oltre a richiedere corsi propedeutici o esperienza professionale, richiede una serie di adempimenti non solo burocratici per essere svolta in casa oppure in negozio, primo fra tutti l'idoneità dei locali ove la stessa viene svolta.
Più semplice è l'attività svolta come collaboratrice presso strutture esterne, la quale richiede,oltre ai già menzionati requisiti professionali, l'apertura della posizione presso l'Agenzia delle Entrate, CCIAA, Inail ed Inps.
Per le agevolazioni ottenibili le consiglio quelle relative all'imprenditoria femminile ma per spiegazioni più dettagliate occorre rivolgersi presso gli sportelli della Provincia di competenza.

Tortelotti Fabrizio

Tortelotti Fabrizio ha detto...

L'acquisto della licenza taxi viene identificato in un'atto di cessione di azienda e come tale le imposte di registro che ne scaturiscono, dipendenti appunto anche dal valore di detta entità, devono essere versate entro 20 giorni dalla stipula del contratto

Tortelotti fabrizio

Tortelotti Fabrizio ha detto...

Occorre aprire una posizione professionale attraverso l'apertura della partita iva presso l'Agenzia delle Entrate con un codice attività appropriato e contestualmente iscriversi presso l'Inps nella cosidetta "gestione separata"(Legge 335/95).
Prima di effettuare tali operazioni è necessario scegliere il regime contabile, tra quelli ora vigenti , che potrebbe fare al caso suo.

Tortelotti Fabrizio

Tortelotti Fabrizio ha detto...

I due regimi da Lei indicati, quello dei minimi e quello semplificato, si differenziano in tal maniera:
1)REGIME MINIMI
Non applicazione iva su fatture, applicazione imposta sostitutiva 20% sul reddito, applicazione principio di cassa, non assoggettabilità studi di settore, non applicazione IRAP
2)REGIME SEMPLIFICATO
Applicazione iva su fatture o su corrispettivi, applicazione imposta proporzionale sul reddito cumulato con quello da lavoro dipendente, applicazione studi di settore e Irap.

Nel primo caso i redditi non si cumulano, nel secondo invece si.
Attenzione al valore dei 30.000 euro: essi sono di fatturato e non di ricavi.
Se svolge attività da dipendente a tempo pieno non vi è obbligo di iscrizione presso l'inps per l'attività imprenditoriale.
Non vige obbligo di iscrizione presso Inail.
I registri contabili vanno conservati ed è altresi obbligatoria, tra i vari adempimenti da seguire, l'iscrizione presso la CCIAA di competenza.

Tortelotti Fabrizio

Tortelotti Fabrizio ha detto...

Riguardo al primo quesito esso non è obbligatorio. In particolare cosi viene menzionato nei principi contabili:"Qualora, al termine del periodo amministrativo, non siano stati ancora richiamati (o richiamati in parte) i rimanenti decimi, nello stato patrimoniale bisognerà esporre l'intero valore del capitale sottoscritto; per la parte non versata risulterà iscritto il credito verso soci (per versamenti ancora dovuti), appostato all’attivo nella classe A.".

Riguardo alle tariffe applicate occorre verificare se nelle stesse risultano comprese le imposte e i diritti fissi richiesti dai vari enti pubblici interessati.

Tortelotti Fabrizio

Tortelotti Fabrizio ha detto...

Occorre innanzitutto distinguere le agevolazioni concesse dalla Regione per l'apertura di nuove iniziative produttive dagli adempimenti legati all'inizio dell'attività artigianale e/o commerciale.
Nel primo caso occorre fare riferimento alle disposizioni vigenti nella regione di appartenenza.

Per quanta riguarda l'iter da seguire per aprire l'attività occorre aprire partita iva, dia in comune, aprire posizioni inail (se del caso) e inps, iscriversi presso la camera di commercio di competenza, scegliendo inoltre un regime contabile adatto alla sua situazione personale.

Tortelotti fabrizio

Tortelotti Fabrizio ha detto...

In riferimento al primo punto le persone addette alla lavorazione degli alimenti, sia a livello industriale sia a livello artigianale, non hanno più l’obbligo di possedere il “Libretto di idoneità sanitaria”. Il libretto è sostituito da un attestato ottenuto a seguito di un breve ma specifico percorso formativo, finalizzato a rafforzare nell’operatore l’abitudine ad adottare comportamenti corretti dal punto di vista igienico-sanitario. La formazione è differenziata a seconda del rischio collegato alla mansione svolta: non tutte le mansioni lavorative con contatto o manipolazione di alimenti comportano infatti lo stesso rischio per chi li consuma

L'attività di gastronomia è regolata in campo igienico-sanitario sia dalle leggi quadro del settore alimentare che da specifiche disposizioni riguardanti il comparto in questione. Tale attività è soggetta al preventivo rilascio dell’Autorizzazione Sanitaria ad opera del Sindaco del Comune territorialmente competente, che si ottiene tramite inoltro di apposita istanza. Il rilascio di tale atto autorizzativo è subordinato all’effettuazione di un sopralluogo del Servizio di Igiene Alimenti e Nutrizione che deve verificare la rispondenza dei locali e delle attrezzature ai requisiti igienico-sanitari di legge.

Per quanto concerne la costituzione di un'impresa di tipo familiare la stessa viene spesso adottata in forme familiari di gestione di attività commerciali e/o artigianali, in quanto meno onerosa rispetto ad altre realtà previste (quali società in nome collettivo o società in accomandita semplice)e con minori adempimenti contabili.

Tortelotti Fabrizio

bitandbyte ha detto...

Le ultime risposte date dal Dott. Tortelotti sono in ordine per:

1)Neverland
2) S.V.
3) Anomima per taxi
4) Sabrina
5) Samuel (inserita anche nella sezione tutto gratis ... solo un grazie)
6) Andrea (inserita anche nella sezione tutto gratis ... solo un grazie)
7) Valeria
8) Luigi (inserita anche nella sezione tutto gratis ... solo un grazie)
9) Marco

Cogliamo l'occasione anche per ringraziare tutti coloro che ci hanno riempito di complimenti e ci ritengono un'utile risorsa.
Lo staff

Marco ha detto...

Salve,
sono un animatore che ha deciso di aprire un'associazione culturale. Prima di aprirla però mi sorgono delle domande a cui non riesco a trovare risposta. Di seguito scrivo i miei quesiti ed in attesa di una vostra risposta, vi ringrazio anticipatamente.

- La sede dell'associazione culturale, può coincidere con la mia residenza? In caso cosa comporta? Possono accedervi anche i non soci senza problemi? Un giorno potrei spostare la sede dell'associazione?

-La mia associazione offre servizi di animazione per feste private, eventi; gli animatori che lavorano per me possono essere retribuiti? In caso positivo devo fare loro un contratto? Devo rilasciargli una ricevuta?

-Gli animatori che lavorano per me, ed i rpivati che richiedono i miei servizi, devono necessariamente associarsi?

-Il registro di contabilità deve contenere entrate ed uscite... le uscite per comprare i materiali, ad esempio, devono essere accompagnate da fattura o posso decidere una cifra forfettaria?

-Sulla pubblicità: internet, cartacea, ma anche all'entrata della sede; devo apporre la dicitura "associazione culturale"?

Mi scuso per la motitudine di domande ma preferisco non rischiare sanzioni od altro.
Vi ringrazi ancora,
cordialmente
Marco

Antonio T. ha detto...

Salve vorrei avere maggiori info riguardanti l'apertura di una nuova attività! Se devo aprire la partita Iva per vendere su internet, vorrei sapere a che regime contabile accedere, se scelgo il forfettino pagherò le tasse per i primi 3 anni soltanto calcolando il 10% sul reddito imponibile?o ci sarà altro da pagare?Ovviamente dovò tener d'occhio il fatturato annuo(non dovrà superare i 15.000,00 euro??) Attende news, grazie

Anonimo ha detto...

buongiorno,

Sto per acquistare un abitazione con i requisiti prima casa.
I presupposti sono i seguenti:

Io e mia moglie siamo in comunione dei beni.

Mia moglie non ha reddito quindi è fiscalmente a mio carico.

Se intesto l'appartamento solo a mia moglie (in modo da far prendere solo a lei la residenza, io lavoro fuori e vorrei mantenere la residenza sul luogo di lavoro).

Se cointesto il mutuo io e mia moglie.

Puo detrarre mia moglie (cointestataria del mutuo) il 19% degli interessi passivi del mutuo? (anche se il mutuo alla fine lo paga con i "miei" soldi?).

Vi ringrazio per l'attenzione e attendo una vostra risposta.

Tortelotti Fabrizio ha detto...

@anonimo
In caso di mutuo intestato a entrambi i coniugi, ciascuno di essi può fruire della detrazione unicamente per la propria quota di interessi; in caso di coniuge fiscalmente a carico dell’altro, la detrazione spetta a quest’ultimo per entrambe
le quote

Cordiali saluti
Tortelotti Fabrizio

bitandbyte ha detto...

@ anonimo (imprenditrice agricola 22 anni):

Non so se Lei abbia avuto un subentro in agricoltura o meno. In caso affermativo le dò un link per delle agevolazioni.
Qualora non fosse così e Lei avesse determinati requisiti per l’imprenditoria giovanile agricola può guardare qui.

Sta di fatto che in molte Regioni ci sono stati vantaggi per ciò a cui Lei si riferisce. Le consiglio pertanto non solo di vedere al Comune stesso (o alla Regione se ci sono bandi in corso). Inoltre di tenere sotto controllo questo sito e quello dell’ISMEA.

Diciamo che compilando qualche modulo, Lei, in così giovane età e vedendo in che ambito rientra meglio (perché noi non possiamo saperlo, non avendo nemmeno contezza della Regione in cui risiede)potrebbe usufruire di un pò di vantaggi, sia per quanto riguarda gli ammodernamenti,sia la costruzione prima casa, sia (come può leggere nei vari bandi allegati) per la costruzione della stalla, essendo un miglioramento della situazione dei Suoi animali.

L’argomento purtroppo è molto particolareggiato nella discussione, dato che i fattori variabili sono molteplici, ma di sicuro, avendo i requisiti richiesti per determinati progetti che desidera realizzare, riuscirà ad ottenere anche dei finanziamenti a fondo perduto, entro precisi limiti.

Per la compilazione di tutto (anche se volesse far domanda all’ismea o ad altri per le agevolazioni) e anche per l’ottenimento di tutto ciò che Le può spettare in termini di maggior favore, Le consiglio prima di farsi un giro per comune e regione, poi di contattare gli enti sopra citati e, in conclusione, andare da un fiscalista di persona (avendo però già una Sua preparazione di fondo e non essendo più sprovveduta).

Mi auguro che possa ottenere il massimo, avendo la volontà di valorizzare una zona svantaggiata!
In bocca al lupo!

bitandbyte ha detto...

@ Antonio T.:

se scelgo il forfettino pagherò le tasse per i primi 3 anni soltanto calcolando il 10% sul reddito imponibile?o ci sarà altro da pagare?

Innanzitutto per chiederci del forfettino già sai che ci rientri.
No, ci sarà altro. Paghi sì l'imposta sostitutiva irpef del 10% e fin qui ok, poi bisogna vedere se saresti un soggetto irap (versando il 3,90% al netto della deduzione), sei soggetto al pagamento dell'iva (non alle scadenze ma come iva annuale), sei soggetto agli studi di settore.
Non sei tenuto alla ritenuta d'acconto.


Ovviamente dovò tener d'occhio il fatturato annuo(non dovrà superare i 15.000,00 euro??)

No, compensi o ricavi per i lavoratori autonomi non superiori a 30.987,41 euro e per le imprese, non superiori a 30.987,41 euro, se hanno per oggetto prestazioni di servizi, oppure a 61.974,83 euro per le imprese aventi per oggetto altre attività.

Spero che tali delucidazioni ti siano d'aiuto.
In bocca al lupo!

bitandbyte ha detto...

@ Anonimo (per favore scrivete i nomi):

Innanzitutto confermo quanto detto dal Dott. Fabrizio.... aggiungo solo una cosa:

Se intesto l'appartamento solo a mia moglie (in modo da far prendere solo a lei la residenza, io lavoro fuori e vorrei mantenere la residenza sul luogo di lavoro).

Se Lei vuole intestare casa a Sua moglie per il problema residenza, Le dico che secondo gli ultimi orientamenti (e potrà chiedere al notaio in sede di rogito) chi è in comunione di beni e acquista la prima casa può avere le agevolazioni anche se uno solo dei 2 coniugi ne trasferisce la residenza. [cassazione 2109/2009 del 3 dicembre 2008, depositata il 28 gennaio 2009]

Se cointesto il mutuo io e mia moglie.
Puo detrarre mia moglie (cointestataria del mutuo) il 19% degli interessi passivi del mutuo? (anche se il mutuo alla fine lo paga con i "miei" soldi?).

Il mutuo può intestarlo anche solo Lei (marito). In entrambi i casi, intestazione unica o congiunta, essendo Sua moglie a carico, scaricherà solo Lei (marito) tutti gli interessi. La moglie da sola facendo un 730 potrebbe trovare incapienza di irpef per coprire il mutuo. Soldi che andrebbero persi. Ecco dunque la detrazione del mutuo in toto in caso di comunione di beni e moglie a carico.

Cordiali saluti

Antonino ha detto...

Salve sono Antonino vorrei aprire un negozio online cosa dovrei fare grazie e Più o'meno quando sono le spese?

Anonimo ha detto...

Ciao a tutti, ho una domanda semplice.. nel 2009, l'azienda per cui lavoravo ha smesso di pagare gli stipendi da ottobre, di cui abbiamo anche l'ultima busta paga.
Essendo essa il mio sostituto d'imposta, ho provveduto a gennaio, a fare il ravvedimento operoso, per liberarmi di eventuali noie future; nelle ultime settimane, però, l' azienda ha inviato ad alcuni colleghi le buste paga mancanti ( non a tutti comunque, ed io sono tra questi).
Verificando dalle buste paga dei colleghi, risulta detratto l'acconto.
Ecco la mia domanda: nel caso arrvi anche la mia busta paga, con relativo acconto versato, in questo caso io avrò versato per due volte l'acconto del 2010.. mi verrà reso nella dichiarazione che farò quest'anno, oppure devo fare io una richiesta specifica?? come mi devo comportare?

grazie mille
Marco

Tortelotti Fabrizio ha detto...

@anonimo
Nel momento di compilazione del modello 730/2010 inserirà i versamenti in acconto versati erroneamente in maniera tale che il sostituto di imposta possa provvedere a restituire quanto versato in eccesso.

Tortelotti Fabrizio

bitandbyte ha detto...

La risposta di sopra è per Marco (acconti irpef in eccesso).

Tortelotti Fabrizio ha detto...

@ANTONINO
L'apertura di un'attività esclusivamente online necessita di alcuni adempimenti che dipendono anche da quello che si vuole mettere in vendita e con quale modalità(ingrosso e/o dettaglio.
Normalmente, oltre alla comunicazione di inizio attività presso il Comune, occorre aprire partita iva e la propria posizione presso il registro imprese.
Anche le spese da sostenere dipendono dal settore di appartenzenza e dalla modalità di svolgimento dell'attività.

Tortelotti fabrizio

stefano ha detto...

Salve,
vorrei aprire partita iva per la riparazione e assemblaggio computer.
La mia unica necessità è quella di poter acquistare da listino rivenditore.
Lavorerei a casa, avendo un amico che mi prenderebbe i miei ordini gratuitamente nel suo negozio di elettronica.
In pratica questa persona prenderebbe gli ordinativi a mio nome, me li passarebbe , io li elaborerei a casa, poi io emetterei fattura.
Credo che in pratica non sarei un commerciante , ma un assemblatore riparatore in proprio senza negozio.
Penso inoltre che per poter nella realtà vendere un computer dovrei fatturare un "computer assemblato" ovvero includere oltre ai componenti acquistati il mio lavoro, mentre per vendere un singolo componente dovrei includere un montaggio o una riparazione.
E' possibile fare una cosa simile?
Potremmo contattarci via email epr ulteriori chiarimenti?

Unknown ha detto...

Salve,
vorrei aprire partita iva per la riparazione e assemblaggio computer.
La mia unica necessità è quella di poter acquistare da listino rivenditore.
Lavorerei a casa, avendo un amico che mi prenderebbe i miei ordini gratuitamente nel suo negozio di elettronica.
In pratica questa persona prenderebbe gli ordinativi a mio nome, me li passarebbe , io li elaborerei a casa, poi io emetterei fattura.
Credo che in pratica non sarei un commerciante , ma un assemblatore riparatore in proprio senza negozio.
Penso inoltre che per poter nella realtà vendere un computer dovrei fatturare un "computer assemblato" ovvero includere oltre ai componenti acquistati il mio lavoro, mentre per vendere un singolo componente dovrei includere un montaggio o una riparazione.
E' possibile fare una cosa simile?
Potremmo contattarci via email per ulteriori chiarimenti?

Tortelotti Fabrizio ha detto...

@stefano
L'assemblatore-riparatore di personal computer può essere assimilato ad un servizio che Lei offre ai suoi clienti.
Si tratta comunque di attività commerciale e per ciò stessa inquadrata nella relativa gestione, anche ai fini previdenziali.

Tortelotti Fabrizio

federica ha detto...

Salve a tutti,
ho bisogno urgentemente di alcuni chiarimenti circa una asd.
1) lo statuto depositato all'agenzia delle entrate conteneva i nomi delle figure di segretario,tesoriere e consigliere. modificate le 3 figure è necessario ridepositare il tutto? (e quindi ripagare))
2)per evitare il modello eas abbiamo fatto richiesta al coni per l'affiliazione a inizio dicembre. non abbiamo ancora avuto risposta e sul sito del coni non risultiamo. cosa possiamo fare?
3)nell'arco dell'anno cosa dobbiamo fare a livello di dichiarazioni? dobbiamo tenere libri contabili?

grazie in anticipo potete rispondermi anche a federica.dirienzo@hotmail.it se preferite

Anonimo ha detto...

Salve,avrei bisogno di un consiglio.
Per anni ho lavorato presso la mia ditta individuale totalmente gestita da mio padre.La ditta ora ha chiuso.
Da tempo ricevo cartelle esattoriali per contributi non pagati(tanti soldi)
Ora lì c'è il mio nome,ma il danno l'ha fatto mio padre..
A cosa vado in contro per colpa sua?
E' possibile che dopo svariati anni cada tutto i prescrizione?
Io non potrei mai farmi carico di un debito così alto(centinaia di migliaia di euro!)
Premetto che non ho intestato nulla non possiedo immobili,e abito presso parenti,ho solo intestato il furgone della mia vecchia ditta che è sotto fermo amministrativo dove lavora ancora mio padre.
Mio padre continua la sua attività con un altra ragione sociale
Grazie mille per la vostra attenzione

Federica ha detto...

correggo il mio ultimo commento.
non è lo statuto (con i nomi ) da cambiare. ma l'atto costitutivo.
si può?

bitandbyte ha detto...

@ TUTTI:

Qualora vogliate un parere in via privata non scrivete sul blog perchè i commenti non possono essere cambiati... c'è un modulo nella colonna di destra dove è possibile inviare le domande al webmaster. Le stesse otterranno risposta in via privata e non pubblica, quindi non c'è nemmeno bisogno di esplicitarlo nella domanda. A domanda pubblica verrà data risposta pubblica, a domanda privata risposta privata.
Lo dico perchè non vorremmo pubblicare le vostre mail pubblicamente, ma se scrivete nel blog le stesse verranno rese pubbliche e saranno prese come un consenso da parte vostra nel pubblicarle. Ecco perchè abbiamo predisposto un modello di domanda privata.
Se lo desiderate potete inviare la medesima domanda sia in via pubblica per avere risposte da più persone (senza pubblicare mail), sia in via privata ottenendo risposta dallo staff sempre privatamente.
Grazie a tutti per la lettura!

mauro ha detto...

salve sono una psicologa svolgo la mia attività prevalente in un centro per all'interno di una struttura ospedaliera per la quale svolgo anche delle terapie domiciliari, inoltre svolgo altre attività come docenze e corsi di formazione, vorrei sapere se posso portare in detrazione un veicolo acquistato da un privato, tale mezzo sarebbe utilizzato sia per l'attività lavorativa che nel privato.
grazie

bitandbyte ha detto...

@ Tania:

dato che la risposta è tornata indietro e la domanda è stata fatta privatamente rimetto qui la risposta sperando che Lei possa leggerla:

allora... per quanto riguarda le detrazioni fiscali queste possono o essere chieste al 50% oppure al 100% da colui che ha il reddito più elevato (mai al 100% da chi ha il reddito più basso)... fate voi la scelta vedendone la convenienza.
Per quanto riguarda la richiesta di assegni familiari (qualora spettino), conviene che venga fatta da colui che ha il reddito più basso. Comunque quando andrete a compilare l'isee vi diranno stesso loro se potete essere considerati coppia di fatto e quindi rientrano entrambi i redditi oppure può essere richiesto da un solo membro della coppia... ovviamente stiamo parlando di figli Suoi e del Suo compagno e non di altro padre, almeno io l'ipotesi l'ho fatta così.

Sperando di esserLe stato utile, approfitto per augurare a Lei, compagno e figli una Buona Pasqua!

Anonimo ha detto...

Buongiorno.
Vorrei svolgere un'attività di vendita online di materiale tecnologico (pc, stampanti, ecc.) e avrei necessità di sapere quali sono gli adempimenti fiscali da adempiere?

Grazie a chi mi risponderà

francesco

bitandbyte ha detto...

Ciao Francesco!

Devi innanzitutto aprirti la partita iva, poi devi fare una comunicazione al Comune in cui svolgerai la tua attività di vendita online e all'agenzia delle entrate e infine fare la dichiarazione di inizio attività alla CCIAA.
Per la previdenza devi iscriverti all'inps quando inizia l'attività.
Per quanto riguarda la contabilità devi rivolgerti di persona ad un fiscalista perchè sarà lui a decidere con te quale regime meglio si adatti alle tue esigenze, facendo un piano prospettico di vendite future e poi bisogna vedere se è possibile inquadrarti come vendita per corrispondenza (cosa che io credo) e quindi si occuperà lui di tutto ciò che ti riguarda burocraticamente parlando.
Spero di averti dato almeno un inizio di aiuto. Ti faccio il mio più grande in bocca al lupo!
Ciao

manu ha detto...

Buongiorno,
vorrei chiedervi la cortesia di poter rispondere ad un mio dubbio: ho partita IVA e faccio parte del regime dei minimi. Questo regime dura solo tre anni o si conclude col superamento dei semplici vincoli imposti di ricavo e spesa (cioè i 30000 euro e i 15000 euro)?
Grazie mille!

Anonimo ha detto...

Salve avrei un quesito,
io e la mia ragazza convivente abbiamo acquistato una casa con mutuo-prima casa nel 2009 cointestato. Io sono un lavoratore dipendente e Lei è socio-lavoratore della sua cooperativa. Ci hanno detto che vista la sua situazione lavorativa lei non può detrarsi gli interessi del muto. E' vero? Posso allora detrarmi io tutte le spese?
Grazie mille.

bitandbyte ha detto...

@ Manu:

Il regime dei minimi non dura 3 anni. Quello dei 3 anni è il regime fiscale agevolato per nuove iniziative imprenditoriali o professionali (o forfettino).
I minimi si perde se si superano i limiti di compensi di 30.00 euro annui, se si effettuano cessioni all’esportazione, se si hanno dipendenti o collaboratori (anche a prgetto), se si acquistano, anche mediante contratti di appalto e di locazione, nei tre anni precedenti a quello di entrata nel regime, beni strumentali di valore complessivo superiore a 15.000 euro (valore costituito dall’ammontare dei corrispettivi relativi alle operazioni di acquisto effettuate anche presso soggetti non titolati di partita IVA).

Ecco uno stralcio che Le interessa:

2.4 Disapplicazione del regime


La disapplicazione dal regime dei contribuenti minimi può avvenire con due modalità alternative:

1) per opzione, tramite comportamento concludente del contribuente interessato ad applicare le imposte nei modi ordinari;

2) per legge, al superamento dei limiti previsti dal comma 96 ovvero allorquando si realizzi una delle fattispecie indicate nel comma 99.


2.4.1 Disapplicazione per opzione


I contribuenti minimi hanno facoltà di fuoriuscire dal regime semplificato, optando per la determinazione delle imposte sul reddito e dell’imposta sul valore aggiunto nei modi ordinari.

L’opzione può avvenire tramite comportamento concludente, addebitando ad esempio l’imposta sul valore aggiunto ai proprio cessionari o committenti, ovvero esercitando il diritto alla detrazione dell’imposta. I contribuenti che optano per il regime ordinario devono, altresì, porre in essere tutti gli adempimenti contabili ed extracontabili dai quali erano precedentemente esonerati.

In conformità al regolamento approvato con dPR 10 novembre 1997, n. 442, il comma 110, prevede che l’opzione per il regime ordinario deve essere comunicata all’Agenzia delle entrate con la prima dichiarazione annuale presentata successivamente alla scelta.

L’opzione è valida per almeno un triennio e, trascorso tale periodo minimo, si rinnova di anno in anno fino a quando permane la concreta applicazione della scelta operata. In altri termini, la scelta resta valida fino a quando il contribuente continua ad applicare le imposte nei modi ordinari.

Decorso il primo triennio di applicazione del regime ordinario, il contribuente può in ogni momento scegliere di rientrare nel regime dei contribuenti minimi sempre che ne ricorrano i requisiti ed i presupposti.

In deroga all’obbligo di applicazione del regime ordinario per almeno un triennio dall’opzione, limitatamente al periodo d’imposta 2008, è prevista la possibilità di revocare l’opzione per il regime ordinario con effetto dal periodo d’imposta 2009; in tal caso, essendo i contribuenti minimi esonerati dalla presentazione della dichiarazione annuale Iva, la revoca va comunicata presentando, unitamente alla dichiarazione dei redditi ed entro gli stessi termini, il modello VO (comunicazioni delle opzioni e delle revoche) rinvenibile nella dichiarazione annuale Iva (art. 2, comma 2, del D.P.R. n. 442 del 1997).

Comunicazione analoga deve essere resa dai soggetti che, avendo effettuato nell’anno precedente solo operazioni esenti, sono esonerati dalla presentazione della dichiarazione annuale Iva.


... continua...

bitandbyte ha detto...

... continuo @ manu....

2.4.2 Disapplicazione per legge


2.4.2.1. al venire meno dei requisiti


Il regime dei minimi cessa di avere efficacia quando alternativamente il contribuente:

a) consegue ricavi o compensi superiori a 30.000 euro;

b) effettua una cessione all’esportazione;

c) sostiene spese per lavoratori dipendenti o collaboratori;

d) eroga somme a titolo di partecipazione agli utili agli associati in partecipazione con apporto costituito esclusivamente dalla prestazione di lavoro;

e) effettua acquisti di beni strumentali che, sommati a quelli dei due anni precedenti, superano l’ammontare complessivo di 15.000 euro.

In merito ai beni strumentali, occorre prendere in considerazione il corrispettivo relativo alle operazioni di acquisto determinato nei modi indicati al punto 2.1.

La possibilità di avvalersi del regime viene meno, altresì, quando si verifica uno dei seguenti eventi indicati nel comma 99:

a) a causa di un mutamento dell’attività, il contribuente rientra in uno dei regimi speciali ai fini dell’imposta sul valore aggiunto;

b) trasferisce la propria residenza all’estero;

c) a causa di un mutamento dell’attività, effettua in via esclusiva o prevalente cessioni di fabbricati, di porzioni di fabbricato, di terreni edificabili o di mezzi di trasporto nuovi;

d) acquisisce partecipazioni in società di persone, in società a responsabilità limitata con ristretta base proprietaria che hanno esercitato l’opzione per la trasparenza, ovvero in associazioni professionali costituite per l’esercizio in forma associata di arti o professioni.

Sotto l’aspetto temporale, il regime cessa di avere efficacia dall’anno successivo a quello in cui vengono a mancare le condizioni di cui al comma 96, ovvero si realizza una delle fattispecie indicate nel comma 99.

Tuttavia, nel caso in cui i ricavi o compensi superano di oltre il 50 per cento il limite di 30.000 euro il regime cessa di avere applicazione nell’anno stesso in cui avviene il superamento. In tal caso il contribuente dovrà porre in essere gli ordinari adempimenti contabili ed extracontabili posti a carico degli imprenditori e dei professionisti.

In particolare, se in corso d’anno i corrispettivi o i ricavi superano i 45.000 euro, è dovuta l’imposta sul valore aggiunto relativa alle operazioni effettuate nel corso dell’intero anno solare, che, per la frazione d’anno antecedente al superamento del limite, sarà determinata mediante scorporo dai corrispettivi, secondo le regole contenute nell’articolo 27, ultimo comma, del d.P.R. n. 633 del 1972, in ogni caso facendo salvo il diritto alla detrazione dell’imposta assolta sugli acquisti.

La fuoriuscita dal regime dei contribuenti minimi, per superamento di oltre il 50 per cento del limite di compensi o ricavi, comporta una serie di adempimenti che il contribuente è tenuto ad assolvere fin dall’inizio del periodo d’imposta in corso al momento del superamento.

Buona giornata!

manu ha detto...

Grazie mille! Gentilissimo!
Vista la cortesia le pongo un altro quesito, se possibile.
Devo acquistare un'auto il cui costo è di 18000 euro; non potendo superare i 15000 euro di beni strumentali, non posso acquistarla oppure si calcola solo il 50% del valore per la possibile deduzione (quindi 9000 euro che sono al di sotto dei famosi 15000).
Grazie ancora per la cortesia e la celerità!

bitandbyte ha detto...

@manu:

se l'acquista ad uso promiscuo può considerarla al 50%, quindi non perde i minimi!

manu ha detto...

Grazie mille per l'estrema cordialità!
Buona giornata e buon lavoro.

bitandbyte ha detto...

@manu:
Di nulla... è stato un piacere. Buon lavoro anche a Lei!

bitandbyte ha detto...

@ anonimo:

io e la mia ragazza convivente abbiamo acquistato una casa con mutuo-prima casa nel 2009 cointestato. Io sono un lavoratore dipendente e Lei è socio-lavoratore della sua cooperativa. Ci hanno detto che vista la sua situazione lavorativa lei non può detrarsi gli interessi del muto. E' vero?

Che sia vero o meno credo dipenda dalle regole della cooperativa. Se è in edilizia mi sembra che sia vero, per i restanti campi non mi risultano vincoli, comunque fatevi dire in base a quale normativa o regolamento della cooperativa vige questa non detraibilità che mi sembra alquanto strana. Magari con legge (detta da loro) alla mano possiamo cavarci qualcosa in più.

Posso allora detrarmi io tutte le spese?

Purtroppo la convivenza non è regolamentata, quindi la risposta è no. Per non perdere i 380 euro a lei spettanti o si cerca con la banca di vedere come accollarsi tutto il mutuo (intendendo tu al 100%) o si vede con la cooperativa come ci si deve comportare... ma in fretta perché la dichiarazione non è lontana. Quindi vedi con la banca come puoi fare per poterti scaricare tutto tu nell'eventualità la Coop. rimanga sulla sua posizione.

Dacci notizie così vediamo il da farsi... però datti un nome altrimenti rispondo ad un anonimo e non capisci che la risposta è per te.


Saluti

bitandbyte ha detto...

@ federica:

data risposta in pvt come desiderava...

bitandbyte ha detto...

@ anonimo (per inps non pagata)

Per facilitarti la procedura ti consiglio un link... così almeno non spendi soldi da nessuno e ti chiarisci bene le idee sul da farsi

LINK

In bocca al lupo e facci sapere!
Buona serata

bitandbyte ha detto...

@mauro19746:

come lavoratore autonomo con partita iva può scaricarsi l'auto al 50% (uso promiscuo) anche se acquistata da privato.
Saluti

Anonimo ha detto...

quest'anno dovrei fare la dichiarazione congiunta mod 730, dal mio cud risulta un imposta lorda di € 1.806 e detrazioni per € 1.840 più € 60,00 di spese sanitarie (franchigia calcolata), vorrei sapere se il mio credito di imposta di € 94,00 si compensa con il debito di mio marito, e se la franchigia per le spese sanitarie è da sottrarre sia al totale delle mie spese che a quelle di mio marito. grazie

bitandbyte ha detto...

quest'anno dovrei fare la dichiarazione congiunta mod 730, dal mio cud risulta un imposta lorda di € 1.806 e detrazioni per € 1.840 più € 60,00 di spese sanitarie (franchigia calcolata),

Questi 60 euro a cui già ha tolto la franchigia sono già al 19%... (perchè se così non fosse il suo credito sarebbe di 45 euro e non 94)...

vorrei sapere se il mio credito di imposta di € 94,00 si compensa con il debito di mio marito, e se la franchigia per le spese sanitarie è da sottrarre sia al totale delle mie spese che a quelle di mio marito. grazie

Quando si fa la dichiarazione congiunta c'è un dichiarante e poi c'è il coniuge... debiti e crediti vanno in compensazione.
Per le spese mediche ognuno ha la sua franchigia, quindi se le fatture intestate a lei o gli scontrini parlanti suoi ammontano a 300 euro il programma sottrarrà la franchigia e calcolerà il 19%... idem per suo marito.
Purtroppo non si possono sommare tutte le spese mediche (lo era solo se Lei fosse stata a carico di Suo marito).
Se non vuole compensare potete anche fare 2 730 separati così Lei si troverà in busta paga un rimborso e Suo marito una imposta da pagare.


Mi auguro di averLa aiutata, ma se avesse ulteriori problemi di compilazione siamo qui!

Buona domenica!

Anonimo ha detto...

Buongiorno, avrei un dubbio sulla compilazione del 730. Sono dipendente del ministero della difesa (comparto sicurezza) e per lavoro trasferito all'estero dove ho il domicilio. In Italia ho mantenuto residenza e una casa di proprietà: per quest'ultima posso ancora detrarre gli interessi passivi del mutuo (pur avendola data in locazione nel corso nel 2009)? dalle istruzioni mi sembra di aver capito di poterlo fare.

bitandbyte ha detto...

@ anonimo forze armate:

Certo, lo può fare!
Le ricordo che dovrà compilare anche il quadro B in cui per una parte del 2009 (se non è stata locata dal 1 gennaio) dovrà inserire il numero di giorni in cui è stata abitazione principale (codice 1) e per il restante periodo i codici 3 o 4 a seconda del contratto di locazione.

Buona giornata

Anonimo ha detto...

@ anonimo forze armate:
GRAZIE PER LA SOLERTE RISPOSTA.E MI COMPLIMENTO PER IL SERVIZIO OFFERTO.

Ne approfitto per chiedere se la cosa è fattibile anche per mia moglie: ossia può portare in detrazione la sua quota di interessi passivi? Poichè supera i 2840,51 € (locazione per 11 mesi + 25 gg 6526,58-da dividere per 2- e rendita casa 788 -anch'essa da dividere-), non potrò fare unica dichiarazione con moglie a carico, come inizialemnte credevo, e provvederà a inoltrare un nuovo modello unico usufruendo del credito irpef della dichiarazione anno 2009: potrà farlo per via telematica sul sito dell'agenzia delle entrate(fiscoonline) essendo registrata?
ancora un grazie

bitandbyte ha detto...

Ne approfitto per chiedere se la cosa è fattibile anche per mia moglie: ossia può portare in detrazione la sua quota di interessi passivi?

No, non può detrarli. Ovviamente stiamo parlando di mutuo cointestato giusto? E da quel che vedo anche la casa è al 50%, ma questo esula dal mutuo.

... non potrò fare unica dichiarazione con moglie a carico, come inizialemnte credevo, e provvederà a inoltrare un nuovo modello unico usufruendo del credito irpef della dichiarazione anno 2009: potrà farlo per via telematica sul sito dell'agenzia delle entrate(fiscoonline) essendo registrata?...

Certo che può farlo, ma non riesco a capire per quale motivo non potete presentare un 730 congiunto nonostante lei non sia a carico. Mi sembrerebbe una strada più semplice, no? Così avrete eventuali rimborsi subito invece di attendere anni facendole presentare l'unico (dato che Lei è un lavoratore dipendente e può avere tutto in busta paga)

Saluti

Anonimo ha detto...

Buonasera avrei un quesito da porre: possiedo una ditta individuale da dieci anni che si occupa di informatica e software, se volessi implementare la mia partita iva inserendo alytre attivita' come il commercio di materiale da pesca e imbarcazioni mi e' possibile? Ma dovrei tenere due contabilita'?
Grazie dell'attenzione

Anonimo ha detto...

---anonimo forze armate:
esattamente, casa e mutuo cointestati. (ma potrei a questo punto mettere in detrazione tutto io fino al max dei 4.000 €?)
Il motivo per cui le ho parlato del modello unico, è dovuto al fatto che lo scorso anno ha fatto modello unico, essendosi licenziata per seguirmi e non avendo più un datore di lavoro: alla fine aveva un credito irpef (non a rimborso ma trascinato a quest'anno).
e l'opzione modello unico, mi era stata suggerita perchè non lavorando tutt'ora, non avrebbe avuto modo di recuperare (con un 730, sebbene congiunto) il credito irpef dello scorso anno.
secondo lei , invece potrei presentare un 730 congiunto senza alcun problema?

Anonimo ha detto...

Buongiorno, volevo chiedere se le 2 voci che ho in busta paga ogni mese "CONTRIBUTO F.A.P. 9,19% E CONTRIBUTO F.A.P. 0,30%" fanno parte dei contributi previdenziali ed assistenziali deducibili (730 rigo E22) e se quindi si può dedurre qualcosa.
Grazie in anticipo x la risposta

bitandbyte ha detto...

@ anonimo forze armate:
esattamente, casa e mutuo cointestati. (ma potrei a questo punto mettere in detrazione tutto io fino al max dei 4.000 €?)

No, solo i suoi 2000 e non quelli di Sua moglie che vanno persi, purtroppo.

Il motivo per cui le ho parlato del modello unico, è dovuto al fatto che lo scorso anno ha fatto modello unico, essendosi licenziata per seguirmi e non avendo più un datore di lavoro..........

Il fatto di non poter essere il dichiarante di un 730 perchè non aveva datore lo posso capire, ciò per il quale mi sorge il dubbio è che redditi avesse Sua moglie. Questo perchè se avesse avuto solo redditi da lavoro dipendente e poi si fosse licenziata non avendo più il sostituto d'imposta Le dico che il 730 congiunto lo poteva fare anche l'anno scorso recuperando già il credito. Se poi Sua moglia ha dei redditi per cui è obbligata a fare l'unico questo io non posso saperlo.
Quindi Le dico: Se Sua moglie ha ciò che può tranquillamente essere inserito nel 730 può fare il congiunto recuperando il credito che ha (Quadro F, sezione III, rigo F3 - Eccedenze risultanti dalle precedenti dichiarazioni), se invece ha redditi che non le consentono di fare il 730 ma solo l'unico (ad esempio redditi d’impresa, anche in forma di partecipazione;redditi di lavoro autonomo per i quali è richiesta la partita IVA;redditi “diversi” non compresi tra quelli indicati nel quadro D, righi D4 e D5 quali i proventi derivanti dalla cessione totale o parziale di aziende e i proventi derivanti dall’affitto e dalla concessione in usufrutto di aziende;realizzato plusvalenze derivanti dalla cessione di partecipazioni qualificate o derivanti dalla cessione di partecipazioni non qualificate
in società residenti in Paesi o territori a fiscalità privilegiata, i cui titoli non sono negoziati in mercati regolamentati; percepito, quale soggetto beneficiario, reddito proveniente da trust.
Opppure chi deve presentare anche dichiarazioni: Iva, Irap, etc....) dovrà continuare ad avere sempre questi crediti e se li porterà dietro finchè non avrà un lavoro per riaverli.


secondo lei , invece potrei presentare un 730 congiunto senza alcun problema?

Come detto, se Sua moglie è nelle condizioni di presentarlo, Lei farà il dichiarante, Sua moglie il coniuge dichiarante, non sarà a suo carico, ma potrete compensare crediti e debiti in un'unica dichiarazione e Lei si vedrà l'eventuale credito o debito direttamente in busta paga.

Mi auguro di essere stato abbastanza esaustivo.
Saluti

Anonimo ha detto...

@ anonimo forze armate
chiarissimo, e gentilissimo per le risposte.
Il motivo per cui lo scorso anno non abbiamo potuto con la dichiarazine congiunta, è che eravamo solo conviventi e non legalmente coniugati, quindi non fattibile (unico reddito da lavoro dipendente).
Ad ogni modo quest'anno provvederò come Lei ha suggerito. Grazie per i chiarimenti. e Buon lavoro

bitandbyte ha detto...

@ anonimo forze armate
chiarissimo, e gentilissimo per le risposte.
Il motivo per cui lo scorso anno non abbiamo potuto con la dichiarazine congiunta, è che eravamo solo conviventi ....

Grazie per i complimenti. Ci doveva essere una spiegazione alla cosa...infatti ora è tutto chiaro.
Buon fine settimana e saluti a Lei e famiglia.

Anonimo ha detto...

@ anonimo forze armate (Giuseppe)

per determinare se la moglie è fiscalmente a carico o meno, ossia se rientra nei 2840,51 €:

reddito dato dalla locazione (rapportato al periodo e alla quota di possesso) a cui va sommata la rendita dalla casa di proprietà.

550€*11mesi+18,33€*26gg=6.526,58 €/2=3.263,29 € (quota di reddito dato dalla locazione pro-capite)
la rendita dell'abitazione principale è 788.... risultato coniuge non fiscalmente a carico (mi corregga se sbaglio).
Buon fine settimana anche a Lei. gentilissimo

bitandbyte ha detto...

@Giuseppe (grazie per averci dato un nome :-) )

Ma lo sa che con i valori che mi ha dato Sua moglie mi risulterebbe a carico?
Facciamo un attimo il punto:
la rendita catastale dell'abitazione è 788?
I giorni in cui l'avete abitata sono 26?
L'avete fittata a 550 euro al mese per 339 giorni?

No perchè io col suo totale non mi trovo a dire il vero....
Questo 18,33 mi spiazza ... e anche il resto a dirla tutta..

Se sua moglie ha solo queste cose (alias casa) dovremmo trovarci sui 2600 , quindi a carico... ma mi deve confermare esattamente i valori di rendita e fitto come da contratto.

Attendo.

bitandbyte ha detto...

@ Giuseppe:

penso di aver capito tutto....

Allora è a carico. Supponiamo che lei abbia affittato tutto l'anno (12 mesi) avrà 550 x 12 =6600
Su questo valore c'è un abbattimento del 15% quindi avremo 5610
Dividendo per 2 sua moglie ha 2805.

Lei compili il 730 come se fosse a carico, si metta tutto il mutuo e tutte le spese... sarà il caf al massimo a dirle: ma che caspita ha fatto? :-)

Il programma va in automatico e quindi dato che deve consegnare il contratto di fitto dovrebbe uscire una cifra relativa a sua moglie inferiore alla mia perchè io le ho calcolato per eccesso tutto l'anno.

Finalmente ne siamo venuti a capo... che soddisfazione! ...
Buona domenica!!

Anonimo ha detto...

@ Giuseppe:
l'affitto è decorso dal 05 di gennaio....quindi non sarebbero 12 mesi, ma 11 mesi e 26 gg , 361 gg per essere precisi
(18,33 sono la quota giornaliera).

Quello che non facevo era l'abbattimento del 15%.....e in effetti è come dice Lei (mia moglie avrebbe 2774) .

Ricapitolando...
io presento un solo modello 730 con moglie a carico(compreso discorso mutuo, spese mediche e crediti irpef/add regionale dello scorso anno)e a lei non faccio compilare alcun modulo.

So di aver "rotto", ma Le assicuro che è stato di grande aiuto. Ancora grazie. e buon domenica

bitandbyte ha detto...

@ Giuseppe:

Lei presenta il 730 congiunto (dichiarante e coniuge dichiarante) mettendo moglie a carico... se intendeva dire questo è esatto!

Non si preoccupi non ha rotto... ci ha fatto compagnia! :-)

Comunque siamo sempre qui per Lei e per tutti, quindi nessun problema , l'importante è risolvere per quel che si può!

Saluti

bitandbyte ha detto...

@ anonimo (contributi FAP):

I contributi penzionistici e di cig di cui parla Lei in effetti sono deducibili.
Di norma è stesso il datore che effettua tutto e quindi Lei non deve guardare come è composta una busta paga, ma deve attendere il CUD che mostra tutto ciò che è possibile inserire in dichiarazione.
L'agenzia delle Entrate infatti esplicitamente indica questo (rigo 22 citato da Lei compreso):

"Per il riconoscimento della deduzione, nei righi da E22 a E32 non devono essere riportati gli oneri deducibili considerati dal sostituto d’imposta in sede di formazione del reddito di lavoro dipendente o assimilato e indicati nel punto 58 del CUD 2010 o nel punto 44 del CUD 2009, oltre che nel punto 52 del CUD 2010 o nel punto 45 del CUD 2009. Per quanto
riguarda gli oneri deducibili certificati al punto 53 del CUD 2010 o al punto 46 del CUD 2009, si rinvia alle istruzioni dei
righi da E28 a E32."

Spero di esserLe stato utile.
Saluti

Anonimo ha detto...

Salve, come dice una una vostra massima " se sono approdato qui ho bisogno di aiuto". Premessa: sono un lavoratore dipendente ed essendo single e non percependo altri redditi non ho mai fatto nessuna dichiarazione dei redditi, avendo solo lo stipendio come entrata e non avendo altre fonti di reddito. Da qualche mese mi sono sposato e non ho a carico mia moglie Avendo percepito per il 2009uno stipendio da insegnate precaria. Adesso aspettiamo una bambina e lei sta lavorando saltuariamente. La bambina la maetterò al 100% a carico mio, ma per recuperare spese mediche e altro durate e la gravidanza e dopo dovrò presentare dichiarazione l'anno venturo? Dovrò consegnare tutte le ricevute di medicinali e quant'altro? per avere anche mia moglie a carico quanto dovra guadagnare per il 2010? Spero di essere stato chiaro e ringrziandovi inanticipo resto in attesa di una risposta!

bitandbyte ha detto...

... Adesso aspettiamo una bambina e lei sta lavorando saltuariamente. La bambina la maetterò al 100% a carico mio...

per metterla a carico al 100% ovviamente Lei è la persona che percepisce di più in casa (ma credo proprio di sì)

..ma per recuperare spese mediche e altro durate e la gravidanza e dopo dovrò presentare dichiarazione l'anno venturo?...

SI e le consiglio di andare con la Sua tessera sanitaria in farmacia e non quella di Sua moglie perchè nel caso non risultasse a carico perderebbe un pò di soldi


...Dovrò consegnare tutte le ricevute di medicinali e quant'altro?...

Esattamente e dato che le visite mediche ginecologiche saranno intestate a Sua moglie non potrà scaricarsele Lei a meno che non risulti a Suo carico... quindi veda il punto sotto...

..per avere anche mia moglie a carico quanto dovra guadagnare per il 2010?...


Se la prossima finanziaria non cambia le regole, il tetto per i familiari a carico è 2.840,51 euro lordi annui.

Spero di essere stato chiaro io a dire il vero e augurandomi di averLa aiutata, faccio le mie più vive congratulazioni ad entrambi.
In bocca al lupo e se e quando servirà una mano anche per la compilazione (ovviamente in modo GRATUITO) del 730 l'anno prossimo si faccia vivo e noi saremo lieti di aiutarLa.

Saluti da tutto lo Staff

Unknown ha detto...

Primo di tutto buonasera, grazie in anticipo per l'attenzione!
La mia domanda è la seguente: un mio cliente emette regolare fatture con r.a., incassa la fattura al netto, ma poi il mese successivo, per accordi presi, riversa indietro tramite bonifico l'importo della r.a., secondo voi contabilmente come devo registrare questo movimento.

umberto ha detto...

Salve,
se nello stipulare un contratto d'azienda (attivita' bar) , il titolare
del bar dichiara (nella stesura del contratto stesso, tra le clausole)
cose false (agibilita' reale delle attrezzature e del locale stesso) il contratto si considera nullo? Per far valere le mie ragioni devo per forza fare causa se lo stesso proprietario ignora le mie richieste di rescissione del contratto e restituzione della caparra?

Grazie,
Umberto

Anonimo ha detto...

Buongiorno vorrei sapere come registrare in contabilità ordinaria il "Diritto annuale di iscrizione ad un determinato registro" e i " Diritti di Segreteria"

Anonimo ha detto...

domanda: l'attività di avvocato è ontologicamente con la prestazione occasionale o si può esercitare la professione nei limiti di tempo e di incassi previsto dalla legge?
grazie

bitandbyte ha detto...

@ anonimo: la professione di avvocato con iscrizione ad albo professionale non è compatibile con prestazioni occasionali. Traduco: non puoi fare l'avvocato occasionale se sei iscritto all'albo. Ciao

bitandbyte ha detto...

@ anonimo:

Essendo costi (sempre se ci stiamo riferendo ai diritti di segreteria per la cciaa) andranno indicati nel CE come oneri diversi di gestione (lo specifichi poi nelle sottovoci) e la scrittura sarà Oneri diversi di gestione a Banca c/c (ovviamente dopo che sia stato registrato il debito, ma non so a chi tu debba registrarlo... ovviamente al posto di banca puoi inserire cassa o altre voci) . Ciao

silvia ha detto...

salve avrei una questione da esporvi: devo fare il passaggio notarile di un'immobile che è di proprietà di mio padre. non è successione perchè lo compro da lui anche se ad un prezzo più basso. Questa casa però diventerebbe la seconda perchè in comunione dei beni con mio marito possediamo già un appartamento che purtroppo non possiamo vendere essendo ubicato nella casa di famiglia di mio marito appunto. Che svantaggi abbiamo in merito a questo e che spese supplementari?. In secondo luogo io ho una sorella maggiorenne deve firmare anche lei l'atto? grazie per la disponibilità a presto Silvia.

annmari ha detto...

Buongiorno,mi è stata proposto l'acquisto di una licenza tabacchi in firenze,attualmente si vende solo la licenza per un valoe di 40.000 euro,ma dovrei trovare l'ubicazione,inoltre il vecchio tabacchino dovrebberiaprire entro la fine dell' anno perchè per problemi familiari l'attuale intestatario ha chiuso
Faccio una precisazioneio nn sono residente in firenze,ma a pistoia e vorrei intestarlo a mio nome ed eventualmente assumere un commesso
Purtroppo gli agi del tabacchino nn mi sono stati fatti visionare al momentto
l?affitto del locale che molto probabilmente è il posto in cui poter riaprire il tabacchinosiaggira intorno alle 750 euro
Vorrei sapere quanto sarebbe vantaggioso?
Inoltre dovrei chiedere l'intero finanziamento per riuscire anche ad avviare l'attività?
Vi prego aiutatemi !!
Credo che potrebbe essere un ottimo affare!!

bitandbyte ha detto...

@annmari:

In pratica vuoi iniziare da zero questa attività e non rilevare quella tabaccheria da quanto ho capito. Dato che ci sono dei requisiti da rispettare spero che la licenza che vorresti prenderti li rispetti, se no devi richiederla ex novo. Se va bene, innanzitutto devi aprirti partita iva. Per quanto riguarda i requisiti ulteriori, essi sono: Comuni <10.000 abitanti - distanza tra tabaccai minimo 200 metri, Comuni >10.000 ma <30.000 abitanti - distanza 250 metri. Se poi superiamo i 100.000 abitanti la distanza resta di 200 metri. Se pensi che ti convenga (per quanto riguarda poi il finanziamento devi parlarne con una banca oppure se ne desideri uno ad hoc con agevolazioni devi rivolgerti personalmente ad un commercialista) perchè già hai fatto i tuoi calcoli e la licenza che ti viene offerta è giusta per il posto ed i requisiti puoi aprirti tale tabaccheria. In caso invece non vada bene la licenza va chiesta ai Monopoli di Stato, inviando una domanda in carta semplice all'ufficio regionale di AAMS in cui si indicano tutti i tuoi dati, quelli della tabaccheria e quelli delle 3 tabaccherie vicine.
Rispettando tutto la licenza verrà rilasciata tramite concorso (comuni<30.000 abitanti)o asta pubblica (comuni>30.000 abitanti) ed se vi fosse parità andrà a chi è più svantaggiato, cioè ha più familiari a carico e ha un locale più adatto. Se siamo in presenza di asta che non produce vincitori la licenza verrà data al miglior offerente.
Per quanto riguarda la convenienza, se la licenza glielo consente in luogo diverso che ha requisiti idonei, l'affitto è buono e credo che la convenienza ci sia. Penso che però la migliore persona che può giudicare sia tu, dato che sai quanta clientela ci possa essere e quindi quante entrate potresti avere. In bocca al lupo da tutto lo staff!!!

bitandbyte ha detto...

@ Silvia:
acquistando un altro immobile (in comunione di beni, a me no che suo marito non rinunci e ti lasci tutta la casa, ma deve farlo dinanzi al notaio...in pratica l'acquisterebbe in separazione di beni, ma va scritto nell'atto) andrete ad aumentare ovviamente l'imponibile irpef, inoltre dovrete pagare l'ici essendo una seconda casa. Per quanto riguarda tua sorella... no, non è necessaria la sua presenza, ma sarebbe buono che lei venisse e si mettesse per iscritto che lei non si oppone alla vendita. Dato che l'immobile entrerebbe nell'asse ereditario lei potrebbe rivalersene in futuro (e non avrebbe tutti i torti). Ovviamente deve venire se la casa che tuo padre ti vende è anche di tua sorella...ma non credo sia questo il caso. Cordialità

bitandbyte ha detto...

@ Francesco:

o storni il debito (ed anche il pagamento qualora l'abbiate fatto) oppure storni esclusivamente l'importo della ritenuta (inserendo gli estremi della restituzione tramite bonifico) inserendo come contropartita il debito ulteriore verso il cliente X e poi fai tu il versamento di tale ritenuta tramite cassa o banca c/c (se è questo che dovevate fare). Buona giornata

bitandbyte ha detto...

@ Umberto:

il contratto non è nullo ma annullabile. Se poi riesce a far uscire che manca qualche requisito essenziale tipo oggetto, causa e forma, o illecito o contrario all'ordine pubblico o alla legge allora lo può far considerare nullo e tutto il dovuto le deve essere restituito.
Se invece, come credo, è solo annullabile, perchè rientra qui: ha sia una falsa interpretazione della realtà che lo porta in errore sia perchè in presenza di dolo dato che ha subito un raggiro dal venditore... deve chiedere l'annullamento del contratto tramite sentenza. Con ciò otterrà l'annullamento del contratto e la restituzione della caparra. Purtroppo se il venditore, pur sapendo delle sue false dichiarazioni, non intende far rescindere volontariamente, deve per forza rivolgersi ad un avvocato.
Mi spiace. Cordiali saluti




Un contraente può reagire all’inadempimento dell’altro contraente in diversi modi:
- sospendere il proprio adempimento (temporaneamente)
- chiedere al giudice la condanna a adempiere al contraente inadempiente
- chiedere la giudice la risoluzione del contratto
- inviare al contraente inadempiente una diffida a adempiere entro un certo termine
Il contratto risolto per inadempimento è sciolto, le prestazioni già effettuate devono essere restituite.
La risoluzione per eccessiva onerosità sopravvenuta si ha nei contratti a esecuzione differita o periodica che possono essere risolti quando, dopo la stipulazione e prima che sia iniziata l’esecuzione, si verifica uno squilibrio di valore tra le prestazioni, dovuto a eventi straordinari. L’impossibilità sopravvenuta non imputabile al debitore di una prestazione produce la risoluzione.

Anonimo ha detto...

Buongiorno,
ho ricevuto una cartella esattoriale da equitalia di un importo di 330.00€ relativi a spese di telefonia mobile,ma che sinceramente a me non risulta,ho fatto un immenso giro di telefonate per cercare di capire qualcosa in piu' ma non mi hanno fatto capire nulla ugualmente,mi hanno detto che sono spese di telefonia mobile riguardanti due numeri di cellulare nel periodo 2004 che io non ricordo di avere mai avuto!
Poi facendo qualche ricerca a riguardo ho letto su internet che una sentenza del tribunale di abbiategrasso mi del mese scorso ha stabilito che le cartelle esattoriali mandate da equitalia tramite posta raccomandata o semplice sono da ritenere nulle perche devono essere consegnate da un ufficiale giudiziario. E' vero questo? se si cosa devo fare per annullarla? per favore aiutatemi a capire qualcosa!

bitandbyte ha detto...

@Anonimo (Equitalia),

buona giornata a te. Allora se è una vera e propria cartella esattoriale e ti è pervenuta per posta prioritaria o raccomandata è nulla sì, anzi sarebbe inesistente più che nulla. Di solito prima della cartella arriva un avviso bonario, se non l'hai avuto anche in questo caso la cartella è nulla. Invece di far ricorso puoi anche fare istanza di autotutela per affermare che la cartella è inesistente perchè mai notificata (dato che non c'è relata di notifica essendo stata mandata per posta). Se quindi ho capito bene e quello che scritto è giusto con l'autotutela vai bene. Non dovrebbero nemmeno duplicare l'atto perchè essendo nullo non sarebbe ripetibile. Per avere informazioni su cosa non avresti pagato, tanto per curiosità, dovresti rivolgerti all'ente impositore e non all'esattoria che nulla c'entra, fa solo il suo dovere di riscossione.
Dato che l'autotutela non blocca i termini per il pagamento, se non ottieni risposte in merito puoi anche rivolgerti al giudice di pace.
Link utile: EQUITALIA

Anonimo ha detto...

salve essendo una capra in materia.
Vorrei avere alcune informazioni: allora la mia società mi ha chiesto di trovarle delle persone inoccupate che si presterebbero a fare una dichiarazione di prestazione occasionale non superiore ai 2800 euro però. Volevo sapere con precisione, dato che la mia società verserà quella tassa del 20% dei 2800 euro lordi, il tizio che farà questa dichiarazione potrà dichiarare di aver lavorato presso quella società sul 730 del genitore e di conseguenza prendere quei soldi dall’Agenzia delle Entrate senza recare alcun danno alla mia società.
IN PRATICA:
-MIA SOCIETA’ PAGA L’IMPOSTA DEL 20% DEI 2800 EURO LORDI.
-LA STESSA SOCIETA’ RIPRENDERA’ PARTE DI QUEI SOLDI VERSATI (SE NON ERRO).
-SUCCESSIVAMENTE:
IL DICHIARANTE (ESEMPIO:STUDENTE) CHE HA FATTO LA DICHIARAZIONE DI LAVORO OCCASIONALE DI 2800 LORDI EURO, DEVE DICHIARARE SUL 730 DEL PADRE (ESEMPIO) DI AVER LAVORATO PRESSO QUELLA SOCIETA’ E QUINDI POTER RIPRENDERE PER SUO CONTO L’IMPOSTA PAGATA DALLA MIA SOCIETA’ DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE, SENZA RECARE ALCUN DANNO ALLA MIA SOCIETA’?
VI PREGO AIUTATEMI.
Grazie in anticipo.
Anonimo.

Daniele ha detto...

Salve e buongiorno!

Vorrei aprire una partita IVA e rimanere nella ditta per la quale attualmente lavoro come autista cambiando appunto il contratto indeterminato in essere a quello di libero professionista. Nonostante la disponibilitàdel mio datore di lavoro il suo commercialista dice che può avere qualche ripercussione per il fatto che apparirebbe come una costrizione dell'azienda più che ad una scelta mia personale. Come posso fare per portare a buon fine questo mio progetto? Devo per forza fatturare anche ad esterni?
Grazie mille e buona giornata.

bitandbyte ha detto...

@ Daniele,

effettivamente spesso capita che le aziende facciano questo per il loro tornaconto, ma se ciò non è ed è Suo interesse far ciò perchè anche Lei si è fatto 2 calcoli e Le converrebbe perchè non dovrebbe farlo? Lei è liberissimo. E poi nulla vieta che col tempo abbia da fatturare anche ad altri, a riprova maggiore che nessuno ha costretto Lei a far nulla.
Non deve per forza fatturare a chi non vuole fatturare e se arrivano accertamenti si vedrà... ma ne dubito... Lei pensi a se stesso ed ai suoi interessi....

Approfitto per augurarLe un Buon Natale da parte di tutto lo Staff!

Anonimo ha detto...

Ho delle proforme/parcelle che devo aspettare di registrarle fino a quando non ho effettuato il pagamento. Voleov chiederLe devo pagare il totale oppure il netto? Es: totale diritti 12.00
iva 2.40
anticip. 14.62
totale 29.02
ritenuta d'acc. 2.40
netto a pagare 26.62

bitandbyte ha detto...

@Anonimo:
Le fatture vanno pagate al netto. Le ritenute d'acconto vanno versate a parte.

bitandbyte ha detto...

@Anomino:

IL DICHIARANTE (ESEMPIO:STUDENTE) CHE HA FATTO LA DICHIARAZIONE DI LAVORO OCCASIONALE DI 2800 LORDI EURO, DEVE DICHIARARE SUL 730 DEL PADRE (ESEMPIO) DI AVER LAVORATO PRESSO QUELLA SOCIETA’ E QUINDI POTER RIPRENDERE PER SUO CONTO L’IMPOSTA PAGATA DALLA MIA SOCIETA’ DALL’AGENZIA DELLE ENTRATE, SENZA RECARE ALCUN DANNO ALLA MIA SOCIETA’?
VI PREGO AIUTATEMI.

Assolutamente NO! Lo studente non riavrà indietro il 20% che gli trattenete. Il vantaggio che avrà il padre è che potrà portarselo ancora a carico sul 730.
Non esiste un modello padre/figlio.
O lui fa un modello a parte per riprendersi il 20% tra chissà quanti anni o gli conviene restare a carico dei genitori.

Dario ha detto...

Gentilissimi,
Grazie per questa opportunità.

Sono comproprietario con mio padre e i miei fratelli (a quote differenti) di due garage ed un negozio. Questi locali sono stati dati in locazione anni fa da mio padre, che se ne è sempre occupato. Lo stesso, a causa dell’età, non vuole più avere queste incombenze e tende a liberare gli immobili. I miei fratelli, comproprietari, non se ne vogliono occupare anche perché distanti. Mi chiedo se, pur essendo io proprietario solo in parte, è possibile configuarare qualche soluzione per cui possa intestare solo a me i contratti di affitto ed espletare tutti i doveri in ambito amministrativo e fiscale e ovviamente godere solo io dei frutti. Sia mio padre che i miei fratelli sarebbero d’accordo e disposti a firmare eventuale documentazione necessaria. L’unica richiesta da parte loro è quella di non avere doveri amministrativi e fiscali per la parte dei contratti di locazione, pur rimanendo disponibili per quel che riguarda ogni dovere in qualità di proprietario, anche fosse conseguenza della stessa locazione.
La ringrazio,

Cordiali saluti.

Dario

bitandbyte ha detto...

@Dario,

l'unica soluzione per me più consona sarebbe cederle l'usufrutto dei locali e far rimanere a loro solo la nuda proprietà.
Non riesco dunque a comprendere la Sua ultima frase: pur rimanendo disponibili per quel che riguarda ogni dovere in qualità di proprietario, anche fosse conseguenza della stessa locazione.
Come nudo proprietario non avrebbero obblighi particolari, resterebbero a Lei oneri ed onori, ma se non vogliono cederglieli in toto, ciò che più si confà alla situazione è l'usufrutto.
Questo per non dirLe di fare scritture private non totalmente tutelate e quindi per non farLe poi avere rivendicazioni.
Quando andrete dal notaio per la modifica della proprietà, magari lui potrà prospettarVi soluzioni alternative, ma forse anche Lui propenderà per l'usufrutto.
Spero di averLa aiutata almeno un pò nello sfatare qualche dubbio che aveva.
Saluti e buona giornata

Anonimo ha detto...

salve ,volevo sapere il tempo materiale che occorre per ottenere l'iscrizione all'albo dei trasporti per rifiuti solidi urbani...grazie

bitandbyte ha detto...

@anonimo (rifiuti):
Di norma sono 30 giorni dalla presentazione della domanda. In alcuni casi particolari dettati da verifica provinciale o regionale di requisiti l'iscrizione potrebbe protrarsi a 90 giorni. Saluti

Anonimo ha detto...

Salve,
mi occorre un'informazione sto formando insieme ad altre psicologhe uno studio associato a questo proposito ho 2 quesiti:
1. posso sottoscrivere l'atto costitutivo presso un ufficiale pubblico senza andare dal notaio?
2. avvenuta la sottoscrizione e una volta aperta la partiva iva dello studio all'agenzia delle entrate devo comunicare all'albo degli psicologi l'apertura dello studio e devo pagare qualcosa all'Ordine? una tassa d'iscrizione?
grazie

bitandbyte ha detto...

@anonimo (psicologia) .... (ogni tanto indicate un nome ... anche inventato.. se no non ci si capisce a chi sono rivolte le risposte :-) )

Allora...
1. posso sottoscrivere l'atto costitutivo presso un ufficiale pubblico senza andare dal notaio?

Veramente potete farlo anche per fatti concludenti e vocalmente se è tutto diviso in parti uguali. Comunque è sempre meglio scrivere nero su bianco. Quindi, se come ho detto è tutto diviso ugualmente basta una scrittura pvt registrata, se la divisione è in diverse % si può fare sia una scrittura pvt autenticata sia un atto pubblico.

2. avvenuta la sottoscrizione e una volta aperta la partiva iva dello studio all'agenzia delle entrate devo comunicare all'albo degli psicologi l'apertura dello studio e devo pagare qualcosa all'Ordine? una tassa d'iscrizione?

Non so se dipenda da città e città, comunque voi tutti già dovete essere iscritti come psicologi all'ordine e quindi basta quella tassa che pagate già.

Ricordatevi però che dovete fare la DIA entro 30 gg, registrare l'atto costitutivo (ove necessario) entro 20 gg, iscrivervi all'ENPAP e fare le varie denunce per la Tarsu, per la pubblicità, per eventuali dipendenti se li avrete etc...Niente CCIAA!

Ciao

Roberta ha detto...

Buongiorno.
vi pongo il mio quesito.

Vorrei aprire una ditta individuale come agente di commercio nel settore informatico, ho già in mano due mandati di agenzia.
Ho intenzione di fare la richiesta del prestito d'onore per poter avere un aiuto per l'acquisto di un'autovettura nuova (più affidabile di quella che ho ora visto che ha 10 anni e 190km benzina) e l'attrezzatura per poter redarre l'ufficio un computer, una stampante, connessione internet, computer portatile per andare dai clienti, poter prendere gli ordini, e avere sempre con me i listini telematici.
Sono stata dal commercialista che mi ha detto che l'autovettura e il portatile non possono essere finanziati, in quanto risultano beni ad uso promiscuo... è vero ciò? nel senso che l'auto per un agente di commercio è il mezzo essenziale per potersi muovere, senza non ha non ha ragion d'esistere... è vero ciò?

Rimango in attesa di un vostro aiuto, vi ringrazio.

bitandbyte ha detto...

@ roberta,

"....Ho intenzione di fare la richiesta del prestito d'onore per poter avere un aiuto per l'acquisto di un'autovettura nuova...e l'attrezzatura per poter redarre l'ufficio un computer, una stampante, connessione internet, computer portatile per andare dai clienti, poter prendere gli ordini... commercialista che mi ha detto che l'autovettura e il portatile non possono essere finanziati, in quanto risultano beni ad uso promiscuo... è vero ciò?"

Allora... per il prestito d'onore questi beni possono essere finanziati da quel che mi risulta, è per l'imprenditoria femminile LEGGE 215/92 che ciò non è possibile (intendo per i beni ad uso promiscuo).

Confermo dunque che auto e portatile sono ad uso promiscuo, come per esempio anche i cellulari.

Ciao

Albertone ha detto...

Buongiorno, sono socio di una piccola Snc composta da un'altra persona, oltre a me. Ho intenzione di lasciare la società per motivi personali. Vorrei sapere, nel caso in cui lasciassi entro poco tempo, parlo di marzo-aprile-maggio 2011, devo comunque pagare le tasse relative all'esercizio dell'anno prima? Quali altri costi dovrò affrontare per sciogliere la società?

Grazie mille per l'aiuto, questo è proprio un bel blog! Utilissimo, complimenti

bitandbyte ha detto...

@ Albertone:

innanzitutto bisogna vedere se lo scioglimento avvenga col consenso di entrambi (credo che sia questo il caso).
Quando il rapporto si scioglie, chi lo scioglie è responsabile vs terzi per tutte le obbligazioni sorte fino a quel momento.
Supponendo che ci sia scioglimento senza liquidazione i costi da sostenere sono quelli notarili per tutti gli adempimenti (in media sui 500-600 euro, variabili).
Nel caso di liquidazione le cose cambiano, ecco perchè fare un discorso univoco sarebbe assurdo in questa sede. Dico solo che la liquidazione non c'è quando tutti i debiti e i crediti siano estinti (sia per l'iva, sia l'esistenza di veicoli che non devono esistere qualora prima vi fossero stati, lo stesso per gli immobili - ovviamente questi ultimi 2 intestati alla società, nè abbiate rapporti ancora in corso con terzi).
Se questo è il caso (scioglimento senza liquidazione) significa che tutto ciò che andava pagato per il 2010 e tutti i rapporti pendenti fino al momento del tuo recesso devono essere estinti.
Solo in quel caso toccherà pagare esclusivamente il notaio per gli adempimenti di rito.

Mi auguro che la situazione prospettata sia questa, in caso contrario avverrà la fase liquidatoria ed i costi aumenteranno. Inoltre ci sono casi di recesso non per accordo tra voi due, ma per altri motivi e lì entriamo poi in campo ulteriormente complesso.

In bocca al lupo e soprattutto grazie per la fiducia ed i complimenti.

Roberta ha detto...

Salve,
in merito al messaggio già inviato Qui sotto:

Vorrei aprire una ditta individuale come agente di commercio nel settore informatico, ho già in mano due mandati di agenzia.
Ho intenzione di fare la richiesta del prestito d'onore per poter avere un aiuto per l'acquisto di un'autovettura nuova (più affidabile di quella che ho ora visto che ha 10 anni e 190km benzina) e l'attrezzatura per poter redarre l'ufficio un computer, una stampante, connessione internet, computer portatile per andare dai clienti, poter prendere gli ordini, e avere sempre con me i listini telematici.
Sono stata dal commercialista che mi ha detto che l'autovettura e il portatile non possono essere finanziati, in quanto risultano beni ad uso promiscuo... è vero ciò? nel senso che l'auto per un agente di commercio è il mezzo essenziale per potersi muovere, senza non ha non ha ragion d'esistere... è vero ciò?

Rimango in attesa di un vostro aiuto, vi ringrazio.

la commercialista continua a dirmi che per il prestito d'onore non sono ammissibili auto se non furgoni o computer? la regione sardegna non gli ammette... ma perché? qualcuno può aiutarmi a fare luce su ciò?

bitandbyte ha detto...

@Roberta:

già le ho risposto... posso solo aggiungere di contattare l'urp della Sardegna così avrà chiara la situazione e non avrà dubbio alcuno su cosa dice la sua commercialista. Purtroppo ogni Regione è a sè, ma dal mio modesto canto dire il contrario, ossia che è finanziabile. Opinabilissimo parere, ma errare è umano.
Le lascio il link ed i recapiti li trova alla fine della pagina.
Saluti
http://www.ioprestitionline.it/prestiti-donore-regione-sardegna-2010/

Elena - prestazioni occasionali ha detto...

Buonasera. Ho letto con interesse gli articoli che avete pubblicato riguardanti le collaborazioni occasionali. Alcune cose mi sono abbastanza chiare:
1) Posso lavorare per diversi committenti, ma per ognuno di essi posso lavorare un massimo di 30 giorni
2) Il mio reddito totale a prescindere dal numero di committenti deve essere massimo 5.000€. Si intendono LORDI giusto?
3) In caso di prestazione d'opera a ditta o possessori di partita IVA, posso rilasciare una notula con indicati totale lordo e totale netto. Io prendo il netto e il mio committente versa la ritenuta d'acconto giusto?
Ora le mie domande sono queste:
1) Un lavoro di insegnante d'inglese da svolgere da casa può essere considerato un lavoro occasionale? Nell'arco dell'anno una persona che facesse diciamo 30 lezioni potrebbe essere considerato come committente per 30 giorni? Anche se si tratta di lezioni di una o due ore l'una?
2) Considerando che si tratta di prestazione da privato a privato, credo di aver letto che non c'è bisogno della ritenuta d'acconto, perché il committente non è "sostituto d'imposta", essendo privato? Quindi io emetto una ricevutina con il totale lordo, tengo tutte le ricevute e, in fase di dichiarazione dei redditi, le consegno tutte quante e con la dichiarazione dei redditi mi verrà detratta la ritenuta?
3) Le prestazioni occasionali da privato a privato non richiedono quindi versamenti al 16 del mese o la compilazione del modulo F24?
4) La marca da bollo serve ancora su quelle ricevute?
5) Se a questo tipo di prestazione occasionale affiancassi un lavoro come dipendente a tempo determinato o a progetto, le due cose diventerebbero inconciliabili? Il tetto dei 5000€ continuerebbe a riferirsi solo alle prestazioni occasionali?
6) Nel caso vedessi che l'attività funziona bene, potrei decidere di passare al cosiddetto "regime dei minimi"? Per quello serve partiva IVA giusto?
Vi ringrazio moltissimo per qualsiasi consiglio possiate darmi e mi scuso per eventuali affermazioni incorrette, non sono molto esperta in materia!
Elena

bitandbyte ha detto...

@Elena:

Non ci ha dato nemmeno il tempo di risponderLe che già ha trovato da sè nel forum le risposte.
Noi consigliamo sempre prima di consultare sia il blog che il forum e siamo contenti di averLe fornito il servizio che Lei desiderava e per il quale molto cortesemente già ringraziato nell'apposita sezione.
Le persone come Lei si contano ed averLa potuta aiutare, seppur senza comunicazione ma solo in via scritta, è per noi un piacere ed un onore enorme. La ringrazio a nome di tutti noi che ci mettiamo il cuore a fornire un servizio totalmente gratuito per tutti (entro i limiti delle nostre competenze ovviamente).
Benvenuta tra noi e tra coloro che sono stati soddisfatti del servizio reso. La vostra gioia ci porta a mandare avanti questo blog (ed il forum) nonostante le domande siano molte e noi pochi.
Un caro saluto e per qualunque cosa restiamo a Sua completa disposizione.
Lo staff

Anonimo ha detto...

Volevo chiedere, ho fatto domanda per fondi progetto Italia imprenditoria giovanile,posso nel frattempo impegnarmi in un lavoro o devo risultare disoccupata fino all'erogazione dei fondi? Grazie per la risposta.

bitandbyte ha detto...

@anonimo (invitalia):
non mi risultano vincoli per il tuo caso. La disoccupazione vige per il prestito d'onore.
Ciao

pier ha detto...

Buon giorno, mia figlia è universitaria e vive in una casa che gli abbiamo preso, non ha reddito ed è ancora a mio carico, chiedo, se il suo ragazzo che lavora dovesse trasferirsi a casa sua prendendone la residenza, mia figlia uscirebbe dalle mie detrazioni ed entrerebbe nelle detrazioni del suo ragazzo. la convivenza implica uno stato congiunto dei redditi ? grazie per la risposta che mi darete

bitandbyte ha detto...

@pier:

la convivenza non implica nulla.
Sua figlia, sussistendone i requisiti, resterà comunque a carico Suo.
Buona giornata

Alberto ha detto...

Buongiorno, convivo da un paio d'anni con la mia ragazza, che ha attualmente residenza in un altro comune, in un appartamento di mia proprietà. Ora avremmo deciso (per motivi sia di"cuore" sia di esigenze primarie, per esempio il medico di base) di trasferire la sua residenza da me. Entrambi lavoriamo come dipendenti, e abbiamo un reddito da CUD di circa 20000€ ciascuno. Con il suo trasf di residenza cambia qualcosa a livello fiscale? Per esmpio ogni anno faccio il 730 e ricevo circa 600 euro di rimborso per spese di mutuo,ecc, non vorrei che si sommassero i nostri redditi e ci considerassero così RICCHI...! Grazie mille in anticipo per la risposta!!
Giulia e Alberto da Padova

bitandbyte ha detto...

@ Alberto:
la convivenza non procura danni non si preoccupi.
Lei farà il Suo 730 e la Sua compagna il Suo. L'unica cosa da comunicare magari al datore di lavoro è il cambio di comune per eventuali modifiche di aliquota sull'addizionale, ma nulla di più (dato che la regione è la stessa).
Ovviamente le addizionali che potrebbero variare valgono solo per la compagna, il Suo 730 non avrà modifiche.
Nel salutarLa approfitto per augurarLe una felice Pasqua da parte di tutto lo staff!

Anonimo ha detto...

Grazie per vostra disponibilita'

Anonimo ha detto...

Buonasera volevo porre una domanda, nella dichiarazione dei redditi (730) devo dichiarare di aver percepito delle agevolazioni accreditate su conto corrente cointestato cn il mio ex convivente di cui non ho percepito nulla?Il contributo è stato usato da quest ultimo ed è st già dicharato da lui nella sua dichiarazione dei redditi;io sono tenuta a dichiararlo pur non avendo usato quei soldi? grazie spero d esser stata chiara.

bitandbyte ha detto...

@ anonima (730):

Se l'agevolazione era relativa al suo ex convivente (e dunque non a Lei per nessuna quota) Lei non deve dichiarare nulla. Qualora fosse stata per esempio ricevuta al 50% deve essere inserita per questa % da entrambi, anche se l'ha usata solo lui.

Saluti

Antonio ha detto...

Salve,
sono un ragazzo di 30 anni, ho una piccola ditta individuale,
fornisco assistenza e vendo pc,

purtroppo vivendo in un paese di meno di 1000 abitanti,
l'attività mi rende poco,
fatturo meno di 10.000 euro all'anno, o negli anni in cui va bene, fatturo un pò di più, ma sempre meno di 20.000 euro,

per questo rientro nel regime minimi, che da quanto ho capito, mi permette di non pagare l'IVA,

purtroppo il mio commercialista è l'unico qui in paese, e non ha molta esperienza, per questo non sono mai convinto dei suoi consigli, che a volte si sono rivelati sbagliati,

avrei tante domande a cui dare risposta o conferma,

ma non voglio disturbarvi, e mi limito a fare solo una domanda,

essendo in cura dal dentista,
questo mi ha chiesto 10.000 euro per le cure dei miei denti,
che è sicuramente molto caro, ma è il miglior dentista in zona, e viste le brutte esperienze avute con altri dentisti (cure fasulle e otturazioni pessime esteticamente), ho deciso di farmi curare da lui,

il problema è che io sono messo male economicamente, e così ho chiesto al commercialista se con le fatture che mi rilascia il dentista, posso scaricarmi qualcosa dai contributi inps che pago, che sono oltre 2900 euro all'anno,

mi ha risposto di no, e mi ha consigliato di far intestare le fatture a mio padre, e di far scrivere sulla fattura dal dentista che sono per il figlio Antonio, che sarei io,
siccome non sono ancora sposato, e risulto ancora nella famiglia di mio padre, dice che almeno mio padre così si può scaricare qualcosa, circa un 10%, mentre io non potrei recuperare niente,
mio padre è un impiegato statale,

ora vorrei un parere,
è corretto ciò che mi è stato detto?
o non è così?
suggerimenti?

grazie

Antonio

bitandbyte ha detto...

@ Antonio:

Ciò che ti interessa è il rigo E2 del 730 che così recita:
Rigo E2 - Spese sanitarie per familiari non a carico
Indicare l’importo della spesa sanitaria sostenuta nell’interesse del familiare non fiscalmente a carico affetto da patologie esenti la cui detrazione
non ha trovato capienza nell’imposta lorda da questi dovuta.
La parte di detrazioni che non ha trovato capienza nell’imposta del familiare è desumibile dalle annotazioni del mod. 730-3 o dal quadro
RN del Modello UNICO di quest’ultimo.
L’ammontare massimo delle spese sanitarie indicate in questo rigo non può superare 6.197,48 euro.
La detrazione che spetta sulla somma delle spese indicate nei righi E1 ed E2 sarà calcolata da chi presta l’assistenza fiscale (Caf, professionista
o sostituto) solo sulla parte che supera l’importo di 129,11 euro.

Pertanto lo si può fare entro i limiti monetari descritti e per la capienza irpef di tuo padre, essendo tu non a suo carico. La risposta dunque è positiva ma vantaggiosa solo se c'è una irpef elevata e comunque non si superino i 6.197,48 € dei righi E1+E2.

Antonio ha detto...

Grazie per la risposta,

ma non ho capito molto,

ma il commercialista ha ragione che io autonomamente non posso scaricare nulla?

solo mio padre essendo io un membro della sua famiglia può scaricarsi qualcosa?

grazie

bitandbyte ha detto...

Sì Antonio, è proprio così. Tu come contribuente minimo non hai possibilità di scaricarti nulla. Mi spiace. Stavolta il tuo commercialista ha avuto ragione (spero anche per le prossime, essendo l'unico).
Ciao

Anonimo ha detto...

Buongiorno, avrei bisogno di un informazione. Sono intenzionata ad aprire un e-commerce di prodotti alimentari tipici. Tali prodotti saranno importati gia imballati e non di produzione propria. Quali sono i passi da compiere per poter realizzare il progetto? grazie mille in anticipo un cordiale saluto

bitandbyte ha detto...

@anonimo e-commerce alimenti,

-Bisogna comunicare al Comune in cui si risiede di possedere i requisiti Decreto 43 art. 5.
-Bisogna compilare i riquadri per l’e-commerce del Modello COM1.
-Bisogna compilare il Modello AA9 per la P.iva e possedere il REC perché parliamo di alimenti.
-Dopo 30 giorni dall’approvazione del Comune si può iniziare l’attività.
Per la vendita bisogna emettere esclusivamente fattura.

Buon lavoro

Anonimo ha detto...

Buongiorno a tutti,
volevo chiedere un informazione in merito al pagamento dell'IMU.
Mi è stato donata una casa da i miei genitori che abitano in una regione diversa da dove abito attualmente, (da precisare che oltre a questo immobile non posseggo altro) devo pagarci su l'imu? o come prima casa potrei essere esentata dal pagarlo?
Il fatto che abiti a 1500 km di distanza incide?
cortesemente mi urgerebbe una risposta.....
Aiuto!!!!

bitandbyte ha detto...

Buongiorno a te.
Se è una casa di lusso, cosa che non credo, paghi l' IMU sempre.
Qualora non fosse tale nel tuo caso la paghi in quanto non si parla di prima casa ma di residenza ed abitazione in quella casa... cosa che tu attualmente non hai.
A meno che non sia inagibile... L' IMU va pagata.
Saluti

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