TUTTO GRATIS... SOLO UN GRAZIE!
Salve a tutti,
abbiamo notato che molti contribuenti o professionisti preferiscono porci privatamente le loro domande. Potrebbe pertanto sembrare che la nostra attività sul blog sia alquanto limitata quando invece ciò non è.
Desideremmo solo chiedervi un piccolo segno della vostra presenza.
Chiunque abbia ricevuto risposte alle proprie richieste poste tramite il modulo privato, qualora lo desiderasse, può postare in questa sezione la propria sensazione sul nostro intervento, sia che esso sia stato esaustivo, sia che non lo sia stato o anche semplicemente scrivendo "GRAZIE"!
Non chiediamo nulla e tutti voi questo lo sapete, vorremmo solo avere un riscontro riguardante la vostra soddisfazione o meno sul nostro operato (anche se dato in via privata).
Ringraziamo in anticipo tutti coloro che vorranno contribuire a dimostrare quanto lavoro c'è dietro questo blog e quanto amore ci sia nell'aiutarvi pur senza chiedere nulla.
Speriamo di darvi sempre il meglio di noi.
Grazie ancora!!
125 commenti:
Grazie mille per la vostra rapidissima risposta datami in privato. Il vostro è un servizio davvero utile. Grazie ancora. Dave
Salve avrei una domanda da fare.
Sono una fotografa e vorrei poter vendere le mie opere online e poter anche fare pubblicità cartacea (tipo manifesti, volantini etc) ..cosa devo fare per non avere problemi di alcun tipo?
Grazie per la vostra attenzione
Cristina
Salve Cristina,
il post non era questo ma non importa :-)
Per quanto riguarda la vendita online gli adempimenti sono:
1)ai sensi dell'art. 18, comma 4 del D.Lgs. 114/98, comunicare al Comune di residenza il settore merceologico prescelto e la sussistenza dei requisiti..."non essere falliti
(o se dichiarati, essere stati riabilitati) nonché di aver subito alcuna delle condanne o delle misure di prevenzione ivi indicate";
2)prima di iniziare l'attività, lasciar decorrere trenta giorni dal ricevimento della comunicazione da parte del Comune;
3)richiedere all'Ufficio Iva competente l'attribuzione del numero di partita Iva, indicando il codice di attività 52.61.0,
relativo al commercio al dettaglio per corrispondenza che è assimilato al commercio elettronico;
4)provvedere agli obblighi assicurativi e previdenziali presso l'INPS e l'INAIL di chi gestisce l'attività (cioè tu, dato che non vi sarebbero anche soci).
Per il trasporto: se è fatto da te all'interno dell'UE si applica l'iva del paese di destinazione, sempre che non superi per due anni consecutivi, l'importo di 79.534,36 euro per ogni singolo Stato membro (in tal caso applichi l'iva italiana).Se vendi extra-europa ai sensi dell'art. 8 del D.P.R. 633/72 l'operazione va supportata da una bolletta doganale perché è una cessione all'esportazione.
In pratica ci si assimila ad una vendita al dettaglio come adempimenti. Per il prosieguo dell'attività dovrai cmq fare tutte le dichiarazioni e liquidazioni iva richieste nonchè quelle sui redditi.
Spero di aver esaurientemente risposto.
Cordiali saluti.
salve io sono un lavoratore dipendente full time a 8 ore.vorrei aprire un qualcosa di autonomo con i nuovo regime dei minimi,vorrei sapere se il nuovo regime dei minimi a scadenza oppure posso tenerlo sempre fino a che sono in quei paramentri.aspetto una risposta grazie
L’Agenzia delle Entrate precisa che la disapplicazione del regime dei minimi può avvenire:
• per opzione tramite comportamento concludente del contribuente;
• per legge:
– nel caso di superamento dei limiti previsti per l’accesso al regime;
– nel caso si realizzi una fattispecie che non consente l’adozione del regime .
Pertanto se si resta nei limiti del regime non ci sono vincoli temporali, sempre che non li introducano!
Buona giornata
portare in detrazione lo scontrino fiscale
grazie
Stiamo parlando di farmaci giusto?
Certo che si possono portare in detrazione. L'importante è che lo scontrino sia "parlante" il che vuol dire che deve indicare il codice fiscale del contribuente nonché i dati del farmaco che si sta acquistando, natura, quantità e qualità.
Non è più ammessa autocertificazione dal gennaio 2008.
La detrazione spettante sarà il 19% escludendo dal totale la franchigia di 129,11 euro.
Non tutti i farmaci sono detraibili però, questo link vi dà quelli detraibili
http://www.sferafarmacie.it/pg_sfera.php?cat1=1&cat2=3&cat3=6&cat4=&offset=0&quanti=3&limit=1&top=2&print=no
Se invece parliamo di ricevute e scontrini fiscali può essere utile questo link
http://www.gdf.it/GdiF_per_il_cittadino/Consigli_Utili/info-2066592569.html
Saluti
Salve, vorrei sapere sono un lavoratore occasionale iscritto ai regimi minimi finirò l' anno con un utile di 30.000 euro, il mio capo mi versa la ritenuta d' acconto di 6.000 euro. A fine anno pagherò le tasse con aliquota unica del 20%. Come verrano scaricate le ritenute d' acconto? quale l' importo che pagherò al fisco? Grazie
Salve, mia moglie è assistente sociale a partita iva e il commercialista le ha detto che per quanto riguarda l'auto può scaricare al 50% il carburante e il 100% delle spese di manutenzione. Il mio quesito è: ma scaricare vuol dire che l'anno prossimo quando dovrà pagare le tasse riferite a quest'anno, non pagherà tasse per quello che scarica, o invece quello che spende le toglie dall'imponibile?
Perchè se fosse come nella prima ipotesi, l'importo lo riprenderebbe in totale.
Spero di essermi spiegato bene e intanto grazie
VORREI PORRE IL SEGUENTE QUESITO, RINGRAZIANDOVI DA SAUBITO.
SONO UN ARCHITETTO, HO CHIUSO LA P.IVA IN QUANTO LA MIA ATTIVITA' PREVALENTE è L'INSEGNAMENTO, SIA NELLE SCUOLE CON CONTRATTO A TEMPO DETERMINATO (SONO UN PRECARIO) CHE ALL'UNIVERSITà CON CONTRATTI A PROGETTO; PER QUESTA E ALTRI INCARICHI SIMILI HO DOVUTO APRIRE LA GESTIONE SEPARATA INPS.
QUINDI DI FATTO LAVORO A PROGETTO SECONDO I CRITERI DELLA L. BIAGI.
DI RECENTE LA REGIONE SICILIANA MI HA INCARICATO DI SVOLGERE DEI COLLAUDI TECNICO-AMMINISTRATIVI DI OPERE PUBBLICHE; HO ACCETTATO GLI INCARICHI, TUTTI DIVERSI TEMPORALMENTE E PER TIPO DI OPERA E HO FATTO PRERSENTE DI NON ESSERE IN POSSESSO DI P.IVA.
SENTITO UN COMMERCIALISTA E SENTITA L'INPS E LA STESSA REGIONE, TUTTI MI HANNO CONFERMATO CHE IL COLLAUDO SI CONFIGURA COME UN INCARICO DI COLLABORAZIONE (PRO-TEMPORE E CON UNA FINALITA') CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E PERTANTO RIENTRA A PIENO TITOLO NEGLI INCARICHI RICONDUCIBILI ALLA BIAGI (RICEVUTA CON GESTIONE SEPARATA); ORBENE, CHIEDO UNA CONSULENZA E SPERO UNA CONFERMA DI QUANTO ESPOSTO. è IMPLICITO CHE I COMPENSI SUPERANO I 5 MILA €/ANNO, IN TAL CASO AVREI SEMPLICEMENTE PRODOTTO UNA RICEVUTA CON RITENUTA DI ACCONTO DEL 20%.
QUINDI HO PRODOTTO LA SEGUENTE RICEVUTA TIPO:
PARCELLA VIDIMATA ORDINE ARCHITETTI € 1000
TASSA ORDINE € 75
COMPESO ESENTE INPS
(FRANCHIGIA FINO A 5MILA €) € 0
COMPENSO SOGGETTO INPS € 1000
SPESE NON IMPONIBILI € 100
CONTR. INPS GES.SEP. (25,72% DI € 1000) €257,20
RITE. ACC. IRPEF (20% SU € 1000) € 200
TOTALE RICEVUTA €1632,20
NETTO DA CORRISPONDERE:
TOT.RICEVUTA-RITENUTA-1/3 INPS €1346,47
SPERO DI AVER FATTO BENE, UNA VOSTRA CONFERMA SAREBBE CONFORTANTE!!
GRAZIE, GAS
SALVE IO ATTUALMENTE SONO CON GLI STUDI DI SETTORE ,VORREI PASSARE AL REGIME MINIMO COSA DOVREI FARE?
sos ho una domanda da porvi a cui non trovo risposta .
ho un attivita' che mi da molti problemi economici
e gli ultimi due anni ho dichiarato zero perche mi ci volevano circa 4mila e non li avevo proprio
chi di voi puo dirmi se un giorno dovro' pagare con tanto di multa a quanto puo' ammontare il tutto?
e se dilazionabili?
grazie per le vostre eventuali risposte
aiutatemi a capirci perke non ci dormo
Salve, non capisco dove inserire la mia domanda quindi la inserisco qui sperando cmq in una risposta.
Sono un ragazzo di 27 anni appena iscritto agli artigiani come ditta individuale visto che mi propongo per attività di consulenza come cuoco.
Il mio regime fiscale è quello semplificato ( massimo 30000 euro all'anno di entrate e nel triennio 15000 euro massimi di spese per l'attività per capirci ).
La mia domanda è la seguente: quando acquisto alla metro beni personali o che non c'entrano con l'attività posso evitare di registrare la fattura semplicemente stracciandola come fanno tutti? Chiedendo a molti clienti metro ho scoperto che fanno tutti così ma non credo sia molto legale come cosa.
Chiedo questo perchè ad esempio comprando un microonde per casa alla metro e registrando la fattura per logica svolgendo l'attività di cuoco non potrei dimostrare che il bene acquistato non sia inerente all'attività e dichiarando la fattura però il bene andrebbe ad incidere sui famosi 15000 euro massimi di spesa triennali che in questo caso andrebbero presto saturati.
Aspetto risposte..
Grazie mille..
Matteo
Gent. Matteo,
acquistare alla metro suppongo significhi per Lei avere un vantaggio ai fini iva (ossia fatture senza di essa). Il fatto è che nei 15.000 euro rientrano i beni strumentali e non quelli personali, acquistare da un grossista un bene personale avvantaggiandosi ai fini iva comunque non sarebbe legale in quanto userebbe la propria partita iva per qualcosa per la quale non ci vorrebbe in quanto consumatore finale del bene. DirLe di stracciare la fattura come fanno tutti, seguendo la massa, le usanze e tutto quanto contrario alla legge di certo non potrei, giusto? Ecco perché l’unico consiglio che potrei darLe sarebbe quello innanzitutto di farsi fatturare a parte tali beni personali, farsi applicare l’iva e pagarli non col conto dedicato alla Sua attività (che in teoria dovrebbe/potrebbe avere) ma con altro o con contanti.
Il concetto alla base di tutto è che Lei deve avvantaggiarsi del regime semplificato solo per la Sua attività e non quindi per fatti puramente personali, pagando di conseguenza come fanno tutti i consumatori finali l’iva sul bene acquistato, assolvendo in tal modo al pagamento di quanto dovuto.
Lo so che per lei è un vantaggio non pagare l’iva o acquistare i beni da grossisti però ciò andrebbe ad inficiare, come Lei stesso ha detto, la Sua attività e sinceramente preferirei mantenere integro il mio regime (che trovo vantaggioso) anche se mi tocca pagare l’iva sui beni o acquistarli altrove.
Ovviamente la fattura in tal caso non deve farsela fare, tanto meno deve usare la propria partita iva.
La base di tutto è che tutto ciò che transita per la partita iva va dichiarato e va altresì conservato il documento d’acquisto (di bene strumentale) e ciò che passa attraverso conti bancari o postali dedicati viene (o potrebbe venire) controllato dalle autorità apposite. Ecco perché ci vuole coerenza.
Si potrebbe anche far in modo da far risultare il bene un bene promiscuo e dichiararlo al 50%, ma non credo l’avvantaggerebbe più di tanto.
Se pagare l’iva o acquistare altrove il bene , indipendentemente dalla Sua attività, Le risulta troppo oneroso può anche seguire la massa. Io ovviamente non posso che sconsigliarglielo nell’eventualità di futuri controlli. In pratica consideri questo: Lei acquista un bene personale avvantaggiandosi di ciò che il suo regime Le consente (in questo caso credo si riferisca ai prezzi migliori offerti dai grossisti e al non pagamento dell’iva)…: pensa che in un controllo incrociato con la metro che scarica la Sua fattura con la Sua partita iva a lungo andare non potrebbe accadere nulla?
Cerchi di valutare i pro e i contro… mantenere il proprio regime vantaggioso acquistando come un consumatore finale comune i Suoi beni personali oppure avvantaggiarsi ora di alcuni benefici economici pensando che un giorno qualcosa possa accadere?
La metro emette fattura e la scarica, mentre Lei la straccia… è come se un vigile Le fa la multa e lei la straccia… prima o poi qualcosa accadrà…
Ai Suoi colleghi può essere andata bene, può ancora andare bene, ma si ricordi che l’attività fiscale porta ritardi e i controlli possono avvenire tra anni, di solito anche pochi giorni prima del termine valido per la prescrizione.
A Lei la scelta. Io più che consigliarLa non posso.
Spero di esserLe stato d’aiuto.
Cordiali saluti
Gent. annarogalska,
il suo caso è evasione fiscale.
Tutte le notizie di cui ha bisogno può trovarle a questo link. Non credo di porterLe dire altro. Mi auguro che quest'anno Le vada meglio.
http://www.scienzemanageriali.unich.it/sp/84S/corsi_08-09/dt/12.Accertamento_Sanzioni_Difesa.del.contribuente.pdf
Saluti
Gent. anonimo per regime dei minimi... (diteci il nome così almeno non rispondiamo sempre agli anonimi che non ci capiamo)...
se già avevi nel 2008 i requisiti per i contribuenti minimi e non hai optato, da quest'anno puoi farlo... perchè la legge stabilisce che l'opzione per il regime ordinario è sì vincolante per 3 anni, però, solo per l'anno 2008, tale opzione vale solo per un anno. A questo punto nella dichiarazione IVA relativa al 2008 devi barrare la casella al rigo VO33 e quella al rigo VA45 per indicare che si tratta di ultimo anno per la dichiarazione in regime ordinario IVA.
Nella dichiarazione dei redditi 2010 (relativa al 2009) farai la revoca del regime ordinario.
Cordialità
Gent. Gaspare,
innanzitutto credo di capire che nonostante lavori per altri enti pubblici non abbia le ritenute inps, altrimenti essendo iscritto anche lì le cose cambiano.
La ricevuta è fatta bene, l’unico dubbio che ho sono quei 75 euro di tassa ordine… nel senso che se fosse considerato come minimale da pagare al suo ordine in base alle percentuali vigenti è ok, in caso fosse la tassa annuale da pagare (dato che a quanto mi risulta in alcune zone è proprio di 75 euro) non dovrebbe rientrare nella ricevuta.
Comunque credo che sia il primo caso e mi sento dunque di tranquillizzarla sulla compilazione della ricevuta stessa.
Purtroppo non si può essere onniscienti e le cifre variano da zona a zona per il medesimo ordine, oltre al fatto che tutto cambia se ci sono altre iscrizioni previdenziali, se si ha l’iva, se c’è l’inarcassa e così via. Quindi nel suo caso, che ha esposto egregiamente, non essendoci inps da lavoratore dipendente che poteva inficiare la ricevuta creata esclusivamente col presupposto della gestione separata e l’iscrizione ad un ordine, senza l’iscrizione alla relativa cassa, e senza iva, le confermo che è la ricevuta emessa è ben fatta.
Spero di averla rincuorata. Cordiali saluti
A tutto lo Staff un GRAZIE a caratteri cubitali. Il minimo per il supporto e le informazioni che offrite.
Gentilissimi,
avrei in mente l'ideazione di un progetto per la gestione di una biblioteca comunale ma sinceramente non so proprio come muovermi..... dal punto di vista finanziario e amministrativo dove posso trovare informazioni o consigli che mi aiutino......almeno un pò......Vi ringrazio anticipatamente.
Grazie infinite
Gent. Anonimo (ripeto, scrivete almeno un nome così potete identificarvi, se no non capiamo né voi né noi)...per la biblioteca comunale della quale non ci ha detto il comune, le linee guida generiche sono queste.
La gestione amministrativa (essendo un servizio pubblico locale) viene effettuata dal Comune in “economia”, secondo quanto previsto dall’articolo 113/bis del Decreto Legislativo n° 267/2000. (questo per il comune di S. Vincenzo... vedere link alla fine).
Il Dirigente di Area, sulla base delle risorse attribuitegli e degli obiettivi prefissati dal Piano Esecutivo di Gestione, provvederà tramite il responsabile del servizio all’ordinario funzionamento dei servizi bibliotecari.
Per quella finanziaria: Nel piano esecutivo di gestione sono inseriti appositi capitoli di spesa ed eventualmente di entrata, afferenti la Biblioteca Comunale.
Il Dirigente sulla base di una relazione predisposta dal Responsabile del servizio elabora gli obiettivi del servizio, le risorse necessarie al raggiungimento di tali obiettivi, gli strumenti di verifica dei risultati
La Giunta con l’approvazione del Piano Esecutivo di Gestione, definisce gli obiettivi del servizio affidando al Dirigente preposto le risorse umane , finanziarie e strumentali necessarie alla loro attuazione.
Periodo tratti da: http://www.comune.san-vincenzo.li.it/comune/regolamenti/scuola_sociale/reg_biblioteca.asp#art5
Per vedere in dettaglio come funziona una gestione può anche guardare questo link riferito al comune di Capena (ROMA)
http://www.comunedicapena.it/Documenti/Regolamenti/15_10_2008_Regolamento%20gestione%20biblioteca%20comunale.pdf
In linea di massima queste sono le regole, ovviamente potrà vedere di trovare su internet, se c'è, o al proprio comune, informazioni più dettagliate riferite al "Suo" Comune che potranno dunque essere precise e magari anche un pò discostanti rispetto a quelle citate.
In bocca al lupo per l'iniziativa!
Salve,ho in mente di aprire un negozio di parrucchiera in societa' al 50%,premetto che siamo in possesso della qualifica per aprire il negozio rilasciatomi dalla scuola professionale che abbiamo frequentato,volevo sapere quali sono i primi passi da fare(abbiamo trovato un negozio in affitto,ma ancora non abbiamo fatto un contratto)giuridicamente per fare la societa',iscrizione alle imprese ecc...
Spero che mi potete essere d'aiuto e nel frattempo vi ringrazio.
Ilenia
Buonasera Ilenia,
innanzitutto c'è bisogno di un'autorizzazione concessa con provvedimento del Comune, previo accertamento del possesso dell'abilitazione professionale (che tu possiedi) nonché all'osservanza delle norme sanitarie.
Quindi supponendo abbiate la qualifica professionale della CPA, devi rivolgerti al tuo Comune per fare la dichiarazione di inizio attività, ossia prendere i moduli ed il regolamento che vige da te per i parrucchieri. Se vuoi costituire una società nella DIA da presentare al Sindaco devi indicare oltre ai dati del legale rappresentante che la presenta anche quelli della società (che andrà quindi costituita presso un notaio con ragione sociale, partita iva e sede legale... etc), nonché che la destinazione d’uso del locale è compatibile con l'attività di acconciatore, quindi verificate le norme tecniche degli strumenti urbanistici comunali. Bisogna inoltre indicare il possesso della qualifica - numero di delibera, data e CPA che l’ha rilasciata (in caso di società di persone, la qualifica professionale deve essere posseduta almeno dalla metà dei soci, ma voi l'avete entrambi quindi non ci sono problemi). Poi bisogna iscriversi all'albo delle imprese artigiane.
Dopo 30 giorni dalla DIA si può avviare l'attività dandone notizia al Comune (art. 19 della Legge 241 del 1990).
Ricorda però che ogni Comune ha suoi regolamenti... l'unica cosa che non vige più è il rispetto di norme sulla distanza tra gli stessi esercizi e sul numero degli stessi nella medesima area (decreto legge n. 7 del 31 gennaio 2007, convertito nella legge n. 40 del 2 aprile 2007).
Per qualunque informazione rivolgetevi al vostro Comune e anche all'albo delle imprese artigiane competente.... penso che i numeri e gli indirizzi possiate anche trovarli su internet.
In bocca al lupo per la vostra nuova attività!
Gent. Anonimo per il regime dei minimi,
se non possiede null'altro che i 30.000 euro non andrà a pagare più nulla, in quanto la ritenuta del 20% è pari all'imposta sostitutiva dell'irpef che dovrebbe versare. Infatti nel modello si indicherà l'importo di tale ritenuta.
Se possiede altri redditi (immobili, fondiari etc) e si arriverà ad un'irpef superiore ai 6.000 euro già versati in ritenuta pagherà esclusivamente la differenza.
Saluti
Gent. Anonimo per carta carburante,
"scaricare vuol dire che l'anno prossimo quando dovrà pagare le tasse riferite a quest'anno, non pagherà tasse per quello che scarica, o invece quello che spende le toglie dall'imponibile?
Perchè se fosse come nella prima ipotesi, l'importo lo riprenderebbe in totale."
Scaricare vuol dire che quelle spese sono deducibili e non detraibili, pertanto non andranno nel reddito imponibile ma verranno dedotte in toto dal reddito complessivo, pertanto entreranno nel reddito imponibile solo le restanti percentuali di competenza a vostro carico.
Buona serata
SIETE DAVVERO DEI PROFESSIONISTI!!!!BRAVI.
salve.avrei un quesito da porvi.ho una piccola attività individuale.tra qualche giorno dovrei assumere una nuova persona.se questa persona già ha un lavoro retribuito,io pagherò i suoi contributi o continuerà la ditta che già lo sta facendo?
Gent. Sig. Belotti,
se il lavoratore che sta assumendo avrà un contratto normale e non del tipo prestazione occasionale per cui non sono dovuti contributi ma esclusivamente la ritenuta d'acconto la risposta è sì. Ognuno di voi datori verserà all'INPS o ad altro ente previdenziale quanto dovuto in base alla retribuzione data al dipendente.
Solo in un caso, se trattasi di INPS, non è dovuto alcun contributo da parte sua, ossia se tale persona ha già superato il massimale.
Tale massimale si applica però solo a coloro che applicano il sistema contributivo, ossia che si sono iscritti per la prima volta all'INPS a partire dal 1° gennaio 1996 oppure che, pur essendo iscritti all'INPS prima del 1996, scelgono di andare in pensione con il sistema contributivo.
Dato che il massimale varia annualmente in base agli indici ISTAT di variazione del costo della vita Le dico che per il 2009 il limite massimo oltre il quale non si devono versare i contributi pensionistici è di 91.507,00 Euro annui.
Deve controllare se Lei si ritrova in questa ipotesi, altrimenti non può fare altro che versare i contributi al dipendente.
Spero di esserLe stato utile.
Saluti
Grazie mille Simone... mi era sfuggito il complimento... sono così rari fatti pubblicamente che non ho notato il messaggio...perdono!
Anche perché questa sezione nata per i ringraziamenti è divenuta di domande, ma vabbé non fa nulla... a voi tutto è concesso!
Un caro saluto
salve,vorrei chiedere un parere.vorrei acquistare un immobile commerciale,da adibire a bar o negozio,usufruendo dei finanziamenti regionali per i giovani imprenditori,e poi affitare il suddetto per qualche anno.quali sono le pratiche,partita iva e quant'altro a cui vado incontro qual'e'l'iter da seguire?grazie dell'attenzione salve.
scusate vorrei sapere cosa comporta il fatto che nel mio studio di settore risulto(come dentista) avere tra i parametri un ortopantomografo e un microscopio che non ho mai posseduto e vorrei sapere se possibile detrarre una percentuale dell' irpef dell' anno scorso. Grazie mille
Salve volevo chiedervi un'informazione volevo aprire una partita iva, mi occupo di siti internet e sto su un guadagno annuo sotto le 10mila euro, volevo sapere qual'è la forma di partita iva a regime agevolato che si adatti di più alle mie esigenze. Ce ne sono diverse e non so quale scegliere, inoltre che tipi di spese dovrò affrontare, e con quale cadenza?
grazie
GRAZIE INFINITE PER LA SOLLECITA ED ESAUSTIVA RISPOSTA ALLA MIA DOMANDA, NON E' DA TUTTI OFFRIRE UN SERVIZIO GRATUITO IMPORTANTE COME IL VOSTRO!
GRAZIE ANCORA.
LUISA
@fabio:
Se si tratta di prima attivazione Iva o anche se non si é
esercitata nell'ultimo triennio attività d'impresa o professionale, può essere utilizzato il
regime semplificato per le nuove attività ex art.13 L.388/2000, a patto che non si superi il
limite, per le imprese aventi ad oggetto prestazioni di servizi, di € 30.987,41.
Oltre a notevoli semplificazioni (non vi è l'obbligo alla tenuta delle scritture contabili e non
devono essere effettuate registrazioni) i soggetti che si avvalgono di questo regime
sono tenuti al pagamento di un'imposta sostitutiva dell'Irpef e delle addizionali, regionali e
comunali, del 10% sul reddito d'impresa. L'Iva e l'irap (se dovuta) vanno versate
anch'esse nei termini ordinari di pagamento delle imposte, giugno e novembre.
L'unico inconveniente di questo regime, della durata massima di tre anni,
è l'assoggettamento agli studi di settore.
L'unica alternativa è l'adozione del regime per le imprese minime, previsto dalla L.244/2007
(finanziaria 2008) che, a patto di rispettare il limite di ricavi di € 30.000 ragguagliato ad anno, permette, oltre agli stessi vantaggi contabili, di usufruire dell'esenzione Irap e del non assoggettamento ai parametri e agli studi di settore.
In questo regime l'imposta sostitutiva dell'irpef è del 20%, da versare alle scadenze
ordinarie.
Caratteristica di questo regime è che i soggetti che lo adottano, non dovendo indicare l'Iva sulle fatture emesse, non possono naturalmente detrarrre l'iva assolta sugli acquisti:
tale componente diventa però un costo deducibile dal reddito.
Naturalmente questa è solo una descrizione sintetica dei due regimi contabili indicati;
personalmente opterei per il secondo: anche se l'aliquota dell'imposta sostitutiva è più alta, vi è l'indubbio incentivo dato dal non assoggettamento ai parametri ed agli studi di settore: ciò lo rende sicuramente meno monitorato dall'attività degli uffici ed inoltre non
è previsto un termine per la sua applicazione.
Buona giornata
@luisa:
di nulla, troppo gentile...grazie a te per averci ringraziato pubblicamente! A presto
Vi ringrazio per la risposta chiara e tempestiva.
Un saluto a tutto lo staff.
Grazie davvero tanto siete fantastici. Magari tuuto il web fosse come voi....sarebbe un mondo milgliore...
mi associo anche io.. tempo addietro chiesi una consulenza online ai commercialisti online... davvero straordinari e ancora grazie. Gaspare
Buonasera,
avrei un quesito da porre:sono un lavoratore a tempo indet. per 8 ore al giorno e avrei interesse ad aprire un'attivita' di distributori automatici.
Calcolando che dovrei stare sotto 30000 euro l'anno posso aprire la partita IVA con il regime forfettario (che mi sembra molto conveniente) o in alternativa quello dei minimi (avrei anche bisogno di chiarimenti su questi regimi!Come funzionano?)
Sapreste indicarmi i passi burocratici per aprire un'attivita' del genere?
Grazie in anticipo per la risposta e la disponibilita'
Andrea
Grazie mille come al solito per la cortese attenzione e competenza...Siete unici
Buonasera,
sono un lavoratore dipendente a tempo pieno e avevo pensato di iniziare un'attivita' riguardante distributori automatici 24h.
Avrei bisogno di alcuni chiarimenti riguardo i passi da seguire:
-Apertura Partita IVA con adesione al regime dei minimi?O semplificato?
E' possibile avere una spiegazione sintetica dei 2 regimi?
Non supererei i 30000 euro annui di reddito da questa attivita' ma non saprei quale regime scegliere tra i 2!
I 2 redditi si sommano (importante nel caso in cui dovessi superare i 30000 euro!)?Cambia qualcosa se il reddito dall'attivita' supererebbe quello dipendente?In questo caso dovrei versare i contributi INPS?
Riguardo ai contributi INPS, se faccio dichiarazione che il mio lavoro dipendente e' prevalente, non dovrei pagarli in quanto gia' trattenuta in busta paga?
Devo pagare l'INAIL?
Per questa attivita' devo tenere libri contabili?
-Iscrizione al Registro Imprese c/o Camera di Commercio
Qualcuno ha gia' esperienza in quanto imprenditore in questo tipo di settore?
Ringrazio fin d'ora chiunque mi chiarisca le idee!
Grazie mille dei "vostri Grazie!"!
@anonimo
@Gaspare
@Erminio (doppiamente grazie!)
Ciao gentilissimi commercialisti online!
Vorrei aprire un'attività con molteplici servizi, ovvero vendita vestiti, prodotti alimentari (confezionati e non), fiori, oggetti artistici ecc. Esiste una legge che regola queste attività con molteplici servizi? Ci sono dei limiti?
Ho sentito dire che alcuni componenti sopraccitati non sono compatibili ... Aiuto!
Grazie mille, grazie di esistere!
GENTILI TUTTI,
sono un docente precario in alcuni istituti professionali. Da un anno svolgo attività di formazione presso alcune agenzie formative, che però ora mi hanno richiesto (visto l'aumentare degli oneri di lavoro) l'apertura di una partita iva. Chi mi sa dire come mi devo muovere?? Io faccio attività di formazione in ambioto turistico e ristorativo, igiene, haccp, sicurezza, privacy, comunicazione, ecc. Come mi devo muovere? Quali sono gli adempimenti obbligatori?
Grazie a chiunque mi risponderà!!!
Samuel
grazie mille ragazzi... servizio impeccabile e rapidissimo. Giovanni
Grazie, per il tempo e la disponibilità che mi avete dato.
Messaggio per: danielsly1, giovanni e anonimo (chissà chi sei... sigh!).
Siamo contenti di avervi potuto aiutare e soprattutto che voi siate rimasti soddisfatti del nostro aiuto.
Un saluto da parte mia e di tutti i membri del blog!
Buona serata
Grazie Molto siete tutti molto gentili e molto professionali Grazie ancora Gilbo
Efficientissimi e rapidissimi, grazie di cuore. Stefania
Grazie per la rapida risposta datami in privato,il vostro servizio è utile e molto interessante in questa giungla di norme è un bel faro! nel merito penso che non prevedere una sospensione infrannuale inps-inail ,sia un altro punto a sfavore per le micro-ditte individuali. Per quanto riguarda il secondo quesito, era se io artigiano volessi aderire a un contratto di lavoro a tempo determinato senza cancellarmi.Grazie ancora Carmine.
@Carmine:
di nulla, è un piacere!
Per quanto riguarda il secondo quesito, era se io artigiano volessi aderire a un contratto di lavoro a tempo determinato senza cancellarmi.
Ah! Ora sì che è chiara la domanda...
Bè a dirti la verità di solito né le CCIAA né l'inps hanno molta chiarezza in proposito e vi è molta confusione in giro, quindi la tua domanda semplicissima non è. Ti dico quel che io ho sempre pensato e penso anche ora: per me la risposta è no e ti spiego.
La posizione di tipo artigianale richiede la prevalenza del lavoro nella tua attività. Dato che non esiste un numero che indichi tale prevalenza di lavoro come artigiano (e come ti ho detto molti enti vagano nel buio) di sicuro un lavoro full time è incompatibile. Per quanto riguarda invece un part-time il problema è stabilire quante ore siano consentite per non farti cancellare come artigiano. Normativa non esiste, come si fa dunque a dire che se faccio 4 ore al giorno la mia attività artigianale è prevalente o perde tale requisito? Oppure qual è il limite di ore per cui posso essere assunto?
Dato che ogni CCIAA è a sé io ti direi: se proprio vuoi rimanere artigiano assicurati da loro fino a quante ore puoi lavorare altrove senza che ti cancellino. Questo perchè in alcune città per lo stesso numero di ore ti cancellano ed in altre no.
Il mio parere resta comunque lo stesso, anche se lo trovo ingiusto.
Il tutto è nel concetto di "prevalenza" che non ha ancora trovato una sua stabilità in termini orari.
Se posso permettermi: se tu ritieni che la crisi si protrarrà per te come artigiano (data la prima domanda credo ti trovi in una situazione di difficoltà) e quindi, nonostante i vantaggi dell'esserlo, ci saranno più spese che altro, e ritieni inoltre che questo lavoro che ti hanno offerto sia sicuro e remunerativo, non continuare l'attività perchè non ne varrebbe in termini economici. Lo so che la speranza è l'ultima a morire, ma uno deve pur campare ora e non può certo aspettare che avvenga il miracolo economico.
Pensaci bene, ovviamente è solo un mio opinabilissimo consiglio, nulla di più...
Quando vuoi siamo sempre qui.
Un carissimo saluto!
Grazie ancora per l'ulteriore e rapidissima risposta a bitandbyte e staff ,cercherò di attivarmi di più nel mio lavoro e poi.... si vedrà! un caro saluto e buon lavoro ,carmine
@ anonimo (apertura con più servizi):
E' possibile aprire un'attività del genere... la partita iva sarà quella relativa all'attività prevalente.
Più che limiti io parlerei di diverse normative, nel senso che per vendere alimenti bisogna avere un certo tipo di locali, norma igienico sanitarie particolari e così via, per altre attività ci saranno altre regole.
Questo è l'unico handicap... vedere tutto ciò che serve per rispettare l'attività su quel bene.
Io cercherei di focalizzarmi su "pochi ma buoni".... poi ovviamente la scelta è tua... comunque di sicuro non potrai mettere i vestiti insieme alle mortadelle perchè sarebbe antigienico, giusto?
Scherzo... in bocca al lupo e facci sapere!!
Grazie di cuore per l'interessamento , la rapidità la gentilezza e la chiarezza:
mi siete stati davvero utili.
Cordialissimi saluti Giacomo
GRAZIE MILLE SIETE STATI CELERI E GENTILISSIMI!!!
@ Gilbo, stefania, giacomo, francesco, carmine e anonimi vari...
Grazie a voi per esservi rivolti a noi con fiducia. Se vi abbiamo dato un aiuto è stato solo un grande onore!
Grazie per la risposta
utile e rapida
Grazie ancora....
GRAZIE PER LA RISPOSTA MI E' STATA DAVVERO UTILE
Grazie mille veramente!
Adesso inizio a capirci qualcosa in più.
Gentilissimi.
Viviana
Grazie a voi: Anonimo (chissà chi sei) e a Viviana!
Grazie della risposta in privato, mi siete stati molto utili, grazie ancora !
@gikmi02:
cosa comporta il fatto che nel mio studio di settore risulto(come dentista) avere tra i parametri un ortopantomografo e un microscopio che non ho mai posseduto
significa che il suo fiscalista ha fatto un grosso errore e quindi il possesso di tali apparecchiature ha di molto falsato la Sua situazione a livello di studi di settore. Oramai non si può far molto purtroppo. Come possa essere accaduto lo deve chiedere solo al commercialista perchè di sicuro Le avrà causato conseguenze fiscali.
e vorrei sapere se possibile detrarre una percentuale dell' irpef dell' anno scorso. Grazie mille
Chiedo venia ma purtroppo questo quesito non mi è molto chiaro e quindi non saprei come poterla aiutare a tal proposito.
Elio Pescio
Solerti, gentili, professionali e per nulla opportunisti, che dire, in Italia esiste ancora gente seria.
Onore al merito.
Cordialmente.
@ Samuel:
Occorre aprire una posizione professionale attraverso l'apertura della partita iva presso l'Agenzia delle Entrate con un codice attività appropriato e contestualmente iscriversi presso l'Inps nella cosidetta "gestione separata"(Legge 335/95).
Prima di effettuare tali operazioni è necessario scegliere il regime contabile, tra quelli ora vigenti , che potrebbe fare al caso suo.
Tortelotti Fabrizio
@ Andrea:
I due regimi da Lei indicati, quello dei minimi e quello semplificato, si differenziano in tal maniera:
1)REGIME MINIMI
Non applicazione iva su fatture, applicazione imposta sostitutiva 20% sul reddito, applicazione principio di cassa, non assoggettabilità studi di settore, non applicazione IRAP
2)REGIME SEMPLIFICATO
Applicazione iva su fatture o su corrispettivi, applicazione imposta proporzionale sul reddito cumulato con quello da lavoro dipendente, applicazione studi di settore e Irap.
Nel primo caso i redditi non si cumulano, nel secondo invece si.
Attenzione al valore dei 30.000 euro: essi sono di fatturato e non di ricavi.
Se svolge attività da dipendente a tempo pieno non vi è obbligo di iscrizione presso l'inps per l'attività imprenditoriale.
Non vige obbligo di iscrizione presso Inail.
I registri contabili vanno conservati ed è altresi obbligatoria, tra i vari adempimenti da seguire, l'iscrizione presso la CCIAA di competenza.
Tortelotti Fabrizio
@ Luigi:
Occorre innanzitutto distinguere le agevolazioni concesse dalla Regione per l'apertura di nuove iniziative produttive dagli adempimenti legati all'inizio dell'attività artigianale e/o commerciale.
Nel primo caso occorre fare riferimento alle disposizioni vigenti nella regione di appartenenza.
Per quanta riguarda l'iter da seguire per aprire l'attività occorre aprire partita iva, dia in comune, aprire posizioni inail (se del caso) e inps, iscriversi presso la camera di commercio di competenza, scegliendo inoltre un regime contabile adatto alla sua situazione personale.
Tortelotti fabrizio
@ Andrea:
la risposta è stata già fornita poco sopra.
vi ringrazio per avermi risposto(ed anche in fretta)siete stati gentilissimi!!
Grazie ai 2 anonimi e ad Elio per i ringraziamenti....
@ Anonimi: è un peccato non potervi ringraziare almeno con un nome, non sappiamo a chi siamo stati utili... vabbè.... non importa.... grazie ancora!
GRAZIE!
siete stati molto precisi e veloci nella risposta.
Giuseppe
Vi ringrazio di cuore!
Siete pure stati molto rapidi nella risposta!
L'idea di ...affrontare il modello Unico mi spaventa un po', ...ma piuttosto vi scrivo di nuovo!!!
Grazie ancora!
Cinzia
Grazie per la tempestivita e l'efficienza
Tantissime grazie!!!!! Già è un azzardo buttarsi in nuove attività in proprio, se poi non c'è nessuno che ti da risposte chiare...per fortuna che ho trovato voi!!grazie ancora
Grazie mille per la vostra risposta in privato. Servizio velocissimo e, soprattutto, utile! Grazie ancora. Andrea
Salve, vorrei aprire un attività on line legata principalmente ad un sito web, dove gli utenti possono acquistare solo servizi riguardanti: il webmarketing/realizzazione siti ed affini. Navigando in rete, la prassi per aprire un attività è quella di registrarsi alla camera di commercio, scegliere il regime -nel caso - il minimo, aprire partita iva e iscriversi alla gestione separata inps. Ok? A chi ne fa richiesta emettere fattura con ritenuta d'acconto sostitutiva dell'iva pari al 20% (e marca da bollo di € 1 e rotto se supera € 75 circa) poi da dichiarare a fine anno. Mentre per la gestione separata versare un 26% annuo sul reddito (fatturato o netto?!?!) e rotto (non ricordo la percentuale precisa!?). Fin qui tutto ok, ma per aprire un attività dal 1° aprile sarà possibile solo on line e qui vengono i problemi sono obbligato ad affidarmi ad un commercialista per tutta la prassi da seguire, perchè da solo (tra firma digitale, pec e moduli sul sito del registroimprese ci si capisce poco!), ci sono degli enti gratuiti che possono effettuare questa prassi o al limite quanto potrebbe costarmi? Inoltre nel costo di avvio c'è anche quello d'iscrizione della camera (€ 50 circa?).
Confido in una vostra risposta, come vedete mi sono abbastanza documentato però ci sono ancora alcuni punti oscuri da risolvere.
Ho ricevuto la Vs risposta e Vi ringrazio per l' ottimo servizio che utilizzerò anche in futuro. Continuate così. Grazie ancora.
grazie infinite per la risposta datami in privato, questo è un servizio eccezionale!
grazie 1000 siete stati molto tempestivi,mi siete stati di grande aiuto adesso vedrò la cosa migliore da fare grazie ancora siete grandi ciao ciao!!!!!!!
@ cewfor:
La cosa più gratuita esistente è farsi tutto da sè con il software ComUnica sul sito registrodelleimprese.it oppure StarWeb sul sito infocamere.
Lo so che non è semplice ma puoi recarti stesso all'agenzia per farti aiutare, magari per questa procedura nuova hanno attivato un tutoraggio particolare (che è gratuito, ma ricorda che non potrà mai sostituire in toto un commercialista).
Comunque purtroppo un commercialista ti ci vorrà... quindi anche se non vuoi spendere soldi ora dovrai farlo in futuro. Meglio informarsi sui tariffari perchè ogni attività è a sé, nel senso di attività complesse o meno, diciamo che ci aggiriamo sui 2000 euro annui di tenuta contabilità e tutto (forse anche 3000... dipende da zona e persona).
Spero di esserti stato almeno un pò d'aiuto!
Buona serata.
Grazie 1000 per l'aiuto, davvero più che utili!
Grazie della pronta risposta! la mia è una richiesta strana forse perchè molti possessori di cavalli non li dichiarano ed essendo un tema poco trattato non c'è molto nei testi disponibili on line. Grazie ancora dell'aiuto! Se ne avrò bisogno, saprò a chi rivolgermi in futuro! Buon lavoro !
Grazie per la rapidità della risposta. Ottimo servizio. Grazie!
grazie mille,
spero di risolvere senza troppi danni
federica
desidero ringraziarVi per la risposta sempre precisa.
Saluti.
Pasquale.
Ringrazio lo staff per la risposta. Tantissimi complimenti per il servizio che offrite.Sicuramente ricorrerò nuovamente al vostro aiuto.Lionello
grazie mille per la vs. risposta è stata davvero preziosa però ho un'altra domanda da farvi l'inversione contabile è un obbligo o una facoltà? nel senso che può essere applicata o meno a discrezione dell'appaltatore o se ci sono i presupposti può essere richiesta dal subappaltatore?e' l'appaltatore che decide di applicarla?
grazie ancora
@ anonimo (subappalto):
No, è un obbligo. Nel tuo caso l'appaltatore deve applicarla!
grazie siete stati gentilissimi.
Pina
Grazie mille per la vostra pronta risposta.
Grazie ancora
Antonio
Grazie della risposta accurata e dettagliata.
SALVE VORREI UN INFORMAZIONE, SU UN BONIFICO RELATIVO AD UNA FATTURA PER FORNITURA E MONTAGGIO IMPIANTI A RISPARMIO ENERGETICO, CI E' STATA APPLICATA DALLA BANCA UNA RITENUTA D'ACCONTO DEL 10% COME DA ART. 25 DEL D.L. 78/2. VOGLIO CAPIRE SE QUESTA RITENUTA VIENE RIMBORSATA, E A COSA SERVE?
GRAZIE
VALE
@ VALE:
Sì è rimborsabile in sede dichiarativa. Questa ritenuta, che oltre alla banca può essere fatta anche dalla posta, è considerata d'acconto (ritenuta alla fonte a titolo d'imposta) e pertanto va in diminuzione dell'imposta dovuta. E' una novità della Manovra correttiva 2010 in vigore dal 1luglio 2010 su tutti i bonifici che servono per ottenere le agevolazioni del 36 % (ristrutturazione edilizia) o del 55 % (risparmio energetico). Per fruirne devi essere in possesso della certificazione datati dalla banca relativa al bonifico. Buona giornata!
Grazie per la vostra sollecitudine, è sempre molto utile avere un riscontro su alcune problematiche che non ci convincono.
Grazie di nuovo.
Vorrei approfittare di questa mia per porvi un'altra domanda a proposito della valutazione di una società.
Come vi avevo anticipato nella mail precedente, il mio socio venderebbe la sua quota a mio figlio, la nostra commercialista ha quantificato l'avviamento della ditta in € 200.000,00, facendo i calcoli in base ad un decreto(???) ormai decaduto ma ancora in uso. Naturalmente non sono interessato a rilevare l'azienda a quella cifra (100.000) ed il mio socio è consapevole che è un'esagerazione. Se acquistiamo la quota ad una cifra parecchio inferiore, incorriamo in verifiche da parte dell'Agenzia delle Entrate?
Soprattutto il mio socio può incorrere a delle sanzioni per aver venduto la sua quota ad una cifra inferiore a quella ricavata da conteggi fatti con i parametri di quel decreto?
Vi ringrazio anticipatamente
@ Claudio:
la legge che consideri solo l'avviamento mi sfugge... io parlo tramite art. 2289... comunque...
Se la commercialista ha redatto la situazione contabile mostrando il valore economico aziendale + avviamento + utili in corso non ha sbagliato. Penso però che uscirebbe una cifra inferiore a quella del semplice avviamento e basta (a meno che non siate una società megagalattica)... quindi fatevi fare un'altra stima perchè è la situazione patrimoniale nel giorno del recesso del socio quella che fa fede. Comunque se nulla è scritto e a nessuno va bene la somma fate prima ad accordarvi. Se dichiarate una situazione patrimoniale o un metodo e da lì dichiarate di voler calcolare la quota e poi non la liquidate al socio ci sono problemi sì. Deve risultare che la quota è stata davvero liquidata in un tot di ammontare altrimenti, dato che le plusvalenze vanno tassate, sembra che qualcuno voglia evadere il fisco, quando ciò non è.
Vedete comunque bene la stima di questa quota, andate anche da altri o modificate lo statuto o quant'altro vi possano consigliare per far sì che riusciate a sostituire il socio e ad essere soddisfatti entrambi senza evadere nulla....
I metodi per valutare una quota sono tantissimi e da ognuno scaturisce un valore differente.... trovate chi vi calcola il valore che a voi sta bene, tanto sarete comunque nella legalità.
Buona serata e grazie a Lei dei ringraziamenti!
gentilissimo bitandbyte,
nel ringraziarti nuovamente, vorrei porti la mia domanda in termini più terra terra.
Possiamo decidere noi (io e il mio socio) il valore della sua quota senza dover sottostare a valutazioni fatte in base alla situazione patriminiale?
Non rischiamo di essere sanzionati per aver denunciato(ed effettivamente pagato)una cifra inferiore alla valutazione?
A noi preme fare le cose per bene, senza rischiare nulla.
Grazie ancora
Claudio
@Claudio,
grazie innanzitutto dei complimenti, ma aiutare te e gli altri è per noi un onore.
Comunque, tornando a noi...
Voi potete far tutto ciò che volete solo che è possibile sì un futuro accertamento.
Come ti ho detto lo Stato tassa le plusvalenze e quindi se a lui risulta che avreste dovuto vendere la quota a 1000 e l'avete fatto per 500 di sicuro arriverà qualcuno a bussare alla porta e chiedere: perchè non avete dichiarato tutto? Avete pagato il resto a nero?
Ecco perchè ti avevo detto che la cosa migliore sarebbe stata far rivalutare la quota da altri utilizzando magari altri metodi e far in modo che più si avvicinino alle vostre intenzioni.
La garanzia che arrivino accertamenti non te la posso dare ovviamente, ma la possibilità è davvero alta, quindi direi di non rischiare e giocare col fuoco.
Consiglio: fatevi fare altre stime e non posso andare oltre questo consiglio, mi spiace. Un commercialista de visu potrà magari consigliarvi un metodo alternativo.. :-)
Buona giornata e buona fortuna per tutto!
Gentilissimo bitandbyte,
La nostra prima preoccupazione è quella di fare le cose nel pieno rispetto della legge,
qui non si tratta di voler rischiare a giocare col fuoco, si tratta di dover pagare una cifra che non ho. Ho preso in considerazione alcune forme di finanziamento e la cifra che potrei sopportare è decisamente inferiore a quella della valutazione effettuata. Se fossi disonesto, uscirei dalla società e ne aprirei un'altra insieme a mio figlio, mi costerebbe decisamente molto meno e non incorrerei in nessun tipo di sanzione, ma non è questo ciò che intendo fare.
Seguiro il vostro consiglio di far fare altre valutazioni, ma a poco servirà se queste saranno in contrasto con quelle dell'Agenzia delle Entrate.
Vi ringrazio nuovamente e perdonatemi se vi stò monopolizzando
Claudio
gent. Claudio,
non ci sta monopolizzando si figuri, sta solo chiedendo aiuto.
Comunque certo che non si va contro l'AdE ma come le ho detto ci sono diversi metodi valutativi di una società e sono tutti legalissimi.
In bocca al lupo per tutto.
Appena si risolverà per il meglio mi auguro ci torni a trovare, così gioiremo con lei.
Buona fortuna da tutti noi!
Grazie mille siete stati chiarissimi e veloci e.... sono ancora stupita che sia gratis dato che non mi è mai capitato di avere qualcosa senza doverlo pagare.....
@Anonimo:
Grazie a te per esserti rivolto/a a noi con fiducia. Finalmente, dopo numerosissime risposte qualche GRAZIE ci arriva... te ne siamo grati davvero... BUON ANNO!
grazie mille per la puntuale e precisa risposta.valuterò i pro e i contro come suggerito.
Non pensavo fossero così rapidi nel darmi la risposta!!
Nonostante non mi sia spiegato bene sono rimasto veramente meravigliato dalla serietà dimostrata.
GRAZIE! Velocissima risposta e più che esauriente! Perfetto! Grazie di nuovo!
NON AVREI IMMAGINATO UNA VS RISPOSTA COSI TEMTESTIVA..... GRAZIE.GRAZIE DAVVERO LA SPIEGAZIONE E' STATA ESAUSTIVA! DI NUOVO GRAZIE!MARCO
Vi ringrazio tanto per la risposta chiara ed esauriente che mi avete dato in privato, nonchè per la vostra squisita disponibilità nel fugare ogni dubbio.
Sono lieta di aver avuto un confronto - conforto (mi scuso per il bisticcio di parole)dal Vostro gentilissimo staff.
Cordialissimi saluti.
T.B.
vi ringrazio infinitamente per la vs risposta sempre rapida, concisa ed esauriente
RR
Vi ringrazio di cuore mi avete tolto una preoccupazione
Comunque dovrebbe durare circa 2 anni perciò...
Grazie mille per la risposta rapida ed esauriente! Veramente un ottimo servizio!
grazie per la rapidità con cui mi avet risposto,anche se le notizie non siano belle!un cordiale saluto!
Grazie mille...per la Vostra risposta, per il Vostro lavoro, per il servizio che fornite...una vera rarità poter contare su professionisti che mettono a disposizione la loro competenza gratuitamente...
Ancora GRAZIE!!!!
salve vorrei sapere ho ritrovato un vecchio libretto credito italiano,cn 20.000lire di 42 anni fa a mio nome vorrei sapere se può valere qualcosa grazie
@ anonimo (libretto):
bè seppur valesse qualcosa, senza considerare le spese di conto, staremmo poco sotto i 370 euro. L'unica cosa negativa è che quando fu deciso che i conti dormienti venivano svuotati dallo stato credo che anche tale libretto non abbia più le sue vecchie 20.000 lire. Ovviamente ti consiglio di provarci e vedere cosa ne ricavi, ma credo che non ci siano speranze in tal senso. La magra consolazione che ti dò è che è che se calcoliamo tutto agli interessi legali e con rivalutazione, la cifra che avresti è quella che ti ho detto. Ora bisogna vedere che tasso era stato applicato e tanti altri fattori... ma purtroppo i conti forse risulterebbero inutili proprio di fronte allo svuotamento dei conti dormienti di cui ti ho parlato.
Io mi auguro il meglio, ma non sperare troppo. In bocca al lupo!
Ho inserito ieri una domanda sul blog e ho inviato anche una richiesta privata di aiuto. Nell'attesa ho guardato con piú calma il sito e ho trovato sul forum buona parte delle risposte che cercavo. Volevo ringraziarvi fin da subito per il tempo e le conoscenze che mettete a disposizione di noi comuni mortali ignoranti in materia! Adesso ho meno paura di cimentarmi nell'attivitá a cui pensavo da tempo, mi avete chiarito le idee!
Buon lavoro a tutti e grazie ancora!
Elena
Ringraziamo tutti coloro (anche se fosre l'1%, ma sempre meglio del nulla più totale) che hanno manifestato pubblicamente il loro gradimento e soddisfazione per le risposte che hanno ricevuto e, sperando di non dimenticarci di nessuno, parliamo di : una marea di anonimi (peccato non potervi ringraziare con i vostri nomi), Cinzia, Andrea, info, Federica, Nicola, Pasquale, Lionello, Pina, Antonio, Claudio, Marco, Pie, T.B., Raffaella, Lucio, Tiziana ed Elena.
Un grosso grazie a VOI!!!!!
Lo staff
grazie per il vostro contributo
Ci tengo ad aggiungere che la risposta in forma privata è arrivata alla velocità della luce! Persone molto cortesi e disponibili. Spero di fare uso migliore del forum e del blog dove ho visto si possono trovare molte risposte che, anche se non rivolte direttamente a noi, ci possono servire per trovare da soli le informazioni che cercavamo. Spero possiate reggere il carico di richieste che senza dubbio vi arrivano ogni giorno. Un grazie ancora
Elena
GRAZIE GRAZIE GRAZIE ....FOSSE SOLO PER LA RAPIDITA' DELLA RISPOSTA ...SIETE GENTILISSIMI...VI FARO' SAPERE SICURAMENTE CIAO
GRAZIE...
Grazie tante per le Vostre risposte puntuali, esaustive e sollecite.
Il vostro aiuto è prezioso ed indispensabile.
Siete davvero persone molto gentili e edisponibili.
Marisa
Il Vostro aiuto è sempre molto prezioso.
Tante tante grazie!
Salve, dovrei emettere una nota di variazione ai soli fini d'iva, per una ricevuta fiscale emessa con iva al 10 % anziché al 20%, è giusto scrivere "le rimettiamo nota di variazione al fini d'iva per modifica aliquota iva dal 10% al 20% con riferimento alla ricevuta fiscale n... del...."??
avendo poi fatture cartacee, devo compilare in basso
aliquota
imponibile
imposta
corrispettivo pagato
corrispettivo non pagato
totale documento
quale di questi devo sbarrare e in quale devo mettere l'iva mancante??
Grazie in anticipo
@martina:
Sì, puoi anche scrivere così oppure essere più specifica e scrivere nota di addebito iva. Devi compilare "aliquota" per la % iva e "imposta" per l'ammontare.
Ciao
Gentilissimi consulenti,
inizio con un ringraziamento per il servizio che offrite gratuitamente, di questi tempi particolarmente apprezzato.
Ho una domanda forse banalotta:
Ho necessità di un garage e in questo momento mi è più conveniente aquistarlo che affittarlo. A chi lo intesto per pagare meno tasse?
Me stesso : dipendente, 1700 al mese
Mia convivente: Straniera residente in italia SENZA occupazione
Mia figlia: minorenne a carico.
NON abbiamo casa di proprietà (siamo affittuari.
Fiducioso in una cortese risposta ringrazio anticipatamente e porgo Cordiali Saluti
Salvatore G. , Cesena
@Salvatore di Cesena,
grazie innanzitutto per i ringraziamenti anticipati ed i complimenti.
Per quanto riguarda l'acquisto di un box senza possedere l'abitazione principale, Le dico che di notevole convenienza non possiamo parlare. Per le spese di registrazione non vi sono riduzioni, quindi chiunque di voi pagherebbe lo stesso 10%, non potendo usufruire dei vantaggi di considerare il box pertinenza di un'abitazione principale. Il resto delle spese sarebbe sulla rendita catastale e dato che un box ha una rendita esigua Le direi di intestarselo personalmente. Per Sua figlia entrerebbe di mezzo il tribunale essendo minorenne e non so quanto Le convenga intestarlo alla Sua convivente. Il risparmio ritengo si aggiri sui 2 euro al mese, quindi senza fare tanti giri io ribadisco che il consiglio che mi sento di darLe (quanto farei personalmente nella Sua situazione) è quello di intestarlo alla Sua persona.
Saluti
Salve, avrei un quesito da porre in forma privata, è possibile? A quale indirizzo mail devo scrivere?
Grazie e buon lavoro
Buongiorno.
C'è un modulo sulla colonna destra della nostra homepage... scrivi al webmaster.
Li può porci il quesito in forma privata.
Saluti
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